Il movimento del piede e dell'intera gamba nel nuoto è fondamentale, soprattutto per mantenere l'equilibrio e la coordinazione. Le gambe e il nuoto hanno una correlazione importante, che uno sportivo appassionato di nuoto e icona del cinema come Terence Hill che oggi compie 80 anni, probabilmente ha sempre saputo. Tuttavia è difficile immaginare che avrebbe scommesso sul fatto che proprio questa correlazione avrebbe fatto la sua fortuna, marcando oltretutto gli esordi di due importanti cineasti del futuro. Agli inizi degli anni '50 un giovane regista in erba, Dino Risi, assiste ad una gara di nuoto, nella quale si cimenta un ragazzino veneziano, cresciuto tra la Germania e l'Italia: Mario Girotti. Il giovane viene scelto per interpretare il leader di un gruppo di ragazzini nel debutto alla regia di Risi, Vacanze col gangster, una sorta di antesignano di quel cinema adolescenziale che spopolerà negli Stati Uniti negli anni '80 - su tutti I Goonies e Stand by Me.
Tra la metà e la fine degli anni '60, Giuseppe Colizzi è un aiuto regista e direttore di produzione che si appresta ad esordire dietro la macchina da presa con la regia di un lungometraggio. Si tratta del primo di una trilogia western che verrà diretta negli anni successivi dal nipote di Luigi Zampa. Come il nuoto permise al futuro Terence Hill di debuttare sul grande schermo, una gamba - per la precisione un piede - gli apre le porte della collaborazione maggiormente fruttuosa della sua carriera. Nel ruolo di Cat Stevens - personaggio omonimo del celebre cantautore britannico - avrebbe dovuto recitare l'attore bolzanino Peter Martell, che poco prima dell'inizio delle riprese pensa bene di litigare con la fidanzata e rompersi un piede sferrando un calcio contro un muro. Per sostituirlo viene proposto il rampante Mario Girotti, che nel 1963 aveva avuto l'occasione di lavorare con Luchino Visconti ne Il Gattopardo. Dio perdona... Io no! diventa ufficialmente il set che sancisce l'inizio di una delle più grandi amicizie nella storia del cinema e una collaborazione durata diciotto film, sedici dei quali girati da protagonisti, fra Mario Girotti e Carlo Pedersoli, pronti a diventare Terence Hill e Bud Spencer.
Premiati con il David di Donatello alla carriera nel 2010, Bud Spencer e Terence Hill sono entrati nel cuore di generazioni di cinefili, ancora oggi appassionati alle loro scazzottate che li vedono uscire vincitori contro ondate di malcapitati nemici e alle loro avventure, che siano western o polizieschi. Una delle coppie comiche del cinema italiano più longeve e un'amicizia che non è mai incappata in incidenti di percorso. "Non abbiamo mai litigato" amavano ricordare i due. Carlo Pedersoli è scomparso il 27 giugno 2016 e Terence Hill ha ricordato di aver saputo della morte dell'amico mentre si trovava ad Almeria, in Spagna, nello stesso punto in cui si sono incontrati per la prima volta. La loro leggenda è viva anche nelle nuove generazioni; a Masone, paese ligure in provincia di Genova, si svolge ogni anno il Bud & Terence Film Festival, dove vengono organizzate maratone dei film della coppia e cene a base di fagioli, salsicce e birra.
Bud Spencer e Terence Hill: 10 cose che (forse) non sapete sul duo più tosto del cinema italiano
Se Bud Spencer era il burbero dei due, grazie alla sua fisicità e al suo aspetto imponente, Terence Hill era il lato scanzonato, affascinante e irriverente. La scaltrezza e la velocità d'esecuzione affiancata alla potenza. Come un centravanti e una seconda punta, i due agivano nei locali, all'aperto, nei saloon. Le loro scazzottate erano coreografie perfette o quasi, veri e propri balletti della sberla, in un tripudio di pugni, calci, sedie in volo e tavoli ribaltati. Terence Hill il 28 marzo compie 80 anni e per l'occasione abbiamo voluto ricordare le 10 migliori scene dei suoi film, nella maggior parte dei casi inevitabilmente in coppia con l'inseparabile amico. Noi ne abbiamo volute rivivere alcune.
Vacanze col gangster (1952)
Il debutto ufficiale di Mario Girotti nel primo film diretto da uno dei monumenti della commedia all'italiana, Dino Risi, risale ai primi anni '50. Sono ancora lontani i tempi di Una vita difficile e Il sorpasso. Vacanze col gangster è una pellicola acerba e insolita, che racconta con leggerezza le vicende di un gruppo di ragazzini, capitanati da Gianni (Mario Girotti), che decide di aiutare nell'evasione quello che potrebbe rivelarsi un pericoloso criminale. Nel video si possono vedere alcune sequenze del film con la presenza del giovanissimo Girotti. Curioso notare che in una scena in particolare - nel video a partire da 0:43 - colui che diverrà famoso anche e soprattutto per le scazzottate davanti alla macchina da presa sia protagonista, nel suo primo film, di una breve e maldestra rissa per determinare la leadership nella combriccola di amici.
Dio perdona...io no! (1967)
A quindici anni di distanza dalla sua prima esperienza cinematografica, nel 1967 Mario Girotti si appresta, per quella serie di concatenazioni che abbiamo raccontato in precedenza, a diventare Terence Hill nel film di Giuseppe Colizzi e in tutti i lavori successivi, così come Carlo Pedersoli modifica il proprio nome di battesimo in Bud Spencer. E parlando proprio di scazzottate, in Dio perdona... Io no!, non potevano mancare le prime zuffe che diventeranno un marchio di fabbrica nei successivi film. Dio perdona... Io no! passa alla storia come il film che sancisce l'inizio di un'epopea che proprio nel western vedrà ambientate parecchie avventure. Hutch Bessy (Spencer) e Cat Stevens (Hill) si alleano per acciuffare il bandito Bill (Frank Wolff). Non prima di essersi azzuffati tra loro in una delle scene che verranno ricordate come apripista dei successivi episodi sul grande schermo, con un Terence Hill ironico e meno scanzonato di quello che impareremo a conoscere successivamente.
Lo chiamavano Trinità... (1970)
La mitica scena dei fagioli nel film che nell'immaginario popolare consolida definitivamente Bud Spencer e Terence Hill come una delle coppie cinematografiche maggiormente amate dal pubblico. Diretto da E.B. Clucher - pseudonimo di Enzo Barboni - Lo chiamavano Trinità affida ai due antieroi i personaggi che diverranno tra i più noti al grande pubblico. Da un lato Bambino (Bud Spencer), abile ladro che si spaccia per sceriffo in un piccolo villaggio. Dall'altro Trinità (Terence Hill), il suo improbabile fratello, eccellente pistolero e noto come 'la mano destra del diavolo'. Quando Trinità decide di far visita - poco gradita - a Bambino, si ritrovano fianco a fianco per proteggere una comunità religiosa vessata dal Maggiore Harriman (Farley Granger) e da un gruppo di prepotenti messicani guidati da Mezcal (Remo Capitani). Uno dei film più memorabili in assoluto dell'intera filmografia della coppia, piena zeppa di scene da ricordare. Tra le numerose sequenze cult spicca quella del pranzo nella locanda, a base di fagioli, che apre il film. Nonostante la sciatteria del luogo è impossibile non provare lo stimolo della fame guardando Trinità che pulisce la padella facendo la scarpetta con il pane.
Continuavano a chiamarlo Trinità (1971)
Il grande exploit del primo film riporta prepotentemente in scena Bambino (Bud Spencer) e Trinità (Terence Hill) in questo seguito speculare al fortunato capitolo precedente. I due fratelli si ritrovano a New Orleans dai genitori e le gag si moltiplicano. Fra botte e divertimento la scena della partita a poker, nella quale Trinità dimostra la sua incredibile abilità nei numeri con le carte da gioco è sicuramente una delle più cult. Tuttavia le mani che si vedono nel film sono quelle dell'illusionista Tony Binarelli, per l'occasione controfigura d'eccezione di Terence Hill, con all'attivo diversi film nei quali ha prestato il proprio talento con i giochi delle carte. Binarelli disse che per diversificare le mani di Trinità e Wild Cat Hendriks - interpretato da Tony Norton - gli vennero truccate le dita. Continuavano a chiamarlo Trinità, come previsto, sbanca i botteghini, e consolida ulteriormente il legame fra Terence Hill e la figura del pistolero scaltro con i nemici e svelto nell'uso delle armi da fuoco.
...Più forte ragazzi! (1972)
Dalla polvere del West alla giungla sudamericana. Giuseppe Colizzi torna a dirigere Bud Spencer e Terence Hill in quella che si rivela l'ennesima rocambolesca avventura dei due amati protagonisti: ...Più forte ragazzi!. Per l'occasione interpretano Plata (Terence Hill) e Salud (Bud Spencer), due piloti d'aereo che tentano d'inscenare un incidente per aiutare un amico ad intascare i soldi dell'assicurazione. Il maldestro stratagemma finisce per farli precipitare nella selva amazzonica, dove s'imbattono in una comunità di cercatori d'oro. Tra le varie sequenze esilaranti quella dell'aereo che precipita realmente nel Maranhao, con Bud Spencer che comunica con la torre di controllo attraverso dei versacci con la bocca e giocando con il nome della zona in cui si trovano e il siparietto di Terence Hill, estremamente calmo nonostante la situazione critica, che pronuncia la famosa battuta:"Paura, eh?".
Il mio nome è Nessuno (1973)
L'ombra di Sergio Leone dietro il film diretto da Tonino Valerii ma prodotto e co-diretto per alcune sequenze proprio dal leggendario regista di C'era una volta il West e Il buono, il brutto e il cattivo. Il punto di forza è sicuramente nella scelta di affiancare un monumento del western come Henry Fonda alla giovane esuberanza di Terence Hill. Una sorta di rapporto mentore/allievo, dove Nessuno (Hill) decide di aiutare il vecchio Jack Beauregard a sconfiggere il Mucchio Selvaggio. Con l'ottima colonna sonora di Ennio Morricone che accompagna la trama del film, Il mio nome è Nessuno non eccelle per freschezza ma si rivela una riflessione crepuscolare sul genere in questione. Tra le scene più ricordate quella del saloon, dove Nessuno si esibisce in un gioco d'abilità, come sovente accade ai personaggi di Terence Hill, tra pistole e alcol.
...Altrimenti ci arrabbiamo! (1974)
Alzi la mano chi non ha mai riso di fronte alla celebre scena in cui il camionista Terence Hill e il meccanico Bud Spencer si nascondono in un coro di pompieri per sfuggire all'individuo che vuole ucciderli in ...Altrimenti ci arrabbiamo!. Il motivetto ridondante diverrà una delle 'colonne sonore' della coppia, e la sequenza è divertente anche perché racchiude magnificamente i caratteri dei personaggi che spesso hanno portato in scena Spencer e Hill. Il fare scontroso del primo diventa un verso generato con le dita e le labbra per mescolarsi nemmeno troppo facilmente in mezzo agli altri coristi. Il collega Hill, in seconda battuta, proprio come durante una qualsiasi rissa in un qualsiasi locale, prima viene frainteso da una corista che pensa di essere stata notata dall'affascinante sconosciuto, poi con fare scanzonato e disincantato si affianca all'amico partecipando alla performance canora...a suo modo. Indubbiamente una delle migliori scene dei film di Terence Hill e Bud Spencer.
I due superpiedi quasi piatti (1977)
Bud Spencer e Terence Hill tornano ad essere diretti dal regista de Lo chiamavano Trinità e il suo sequel in I due superpiedi quasi piatti. In una nuova avventura che li trasporta per le strade di Miami, i due scansafatiche Matt (Hill) e Wilbur (Spencer) si ritrovano, senza sapere come, arruolati nel corpo di polizia. Nonostante il film non riesca a mantenere la verve di altre pellicole della coppia, contiene una sequenza emblematica che caratterizza benissimo l'alchimia fra i due. Si tratta di una rissa che scoppia in un locale, provocata dalla presenza di una gang di malviventi che devono soccombere, ingannati da Matt e Wilbur, un finto storpio e un finto sordomuto.
Io sto con gli ippopotami (1979)
La complicità fra i due protagonisti, accentuata dalla straordinaria intesa che contraddistingue Terence Hill e Bud Spencer, è alla base di quasi tutti i titoli della loro filmografia. Non fa eccezione Io sto con gli ippopotami, dove Bud Spencer si cimenta nell'organizzazione di safari nello Swaziland, ingannando i clienti con i fucili a salve per salvare la fauna del luogo, e Terence Hill, per l'occasione suo cugino Slim, lo aiuta in questa attività. Passa alla storia del cinema della coppia il brano Grau Grau Grau, co-scritto e cantato proprio da Bud Spencer, e il messaggio ecologista del film. Il cibo è parte integrante dei loro film e anche in questo caso è un'abbuffata alla tavola di un trafficante che scatena l'ennesimo delirio.
Non c'è due senza quattro (1984)
Verso la metà degli anni '80, Bud Spencer e Terence Hill si sdoppiano per interpretare due cugini benestanti e impegnati a concludere un importante e losco affare. Per trovare due sosia da impiegare durante le trattative scelgono uno stunt-man e un musicista, interpretati ancora una volta da Hill e Spencer. Divertente soprattutto la coppia impegnata a interpretare i due cugini, con uno stile decisamente più formale rispetto ai personaggi ai quali ci hanno abituato. Anche in Non c'è due senza quattro non manca la scena cult, in questo caso ambientata nella locanda del porto. Una rissa che nasce in maniera elegante durante una cena...