Stumptown, la recensione: il drama fox incentrato sulla sua protagonista

La recensione di Stumptown, la serie drama distribuita in Italia da Fox con protagonista Cobie Smulders e Michael Ealy

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Stumptown: Cobie Smulders in una scena della serie

Cominciamo questa recensione di Stumptown con un disclaimer assolutamente necessario: quanto segue si basa esclusivamente sul primo episodio della serie, che ci è stato dato in anteprima. Anche se per ora ne abbiamo visto solo il pilot, ci siamo comunque potuti fare un'idea abbastanza chiara su questo prodotto ABC distribuito in Italia su Fox che, se da una parte non si distanzia troppo dai drama da network americano che siamo abituati a vedere, dall'altra per certe sue caratteristiche si eleva sopra la media.

Il valore aggiunto di Stumptown, che è basata sulla graphic novel omonima di Greg Rucka, risiede senza dubbio nella sua protagonista, interpretata dalla Cobie Smulders di E alla fine arriva mamma. Il carisma del suo personaggio, e una backstory piuttosto interessante e non banale, spronano a proseguire nella visione di una serie che, per quanto abbiamo potuto capire, non brilla per originalità della trama e approfondimento dei comprimari.

Un pilot a modello per la serie

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Stumptown: Cobie Smulders e Michael Ealy in una scena della serie

"Dex" Parios (Smulders) è una veterana della guerra in Afghanistan, durante la quale lavorava nell'intelligence dei Marine. Dopo aver perso l'amore della sua vita in un incidente è tornata a Portland, nell'Oregon, dove cerca di superare il disturbo post-traumatico da stress mentre si occupa del fratello minore (Cole Sibus). La serie si apre in medias res con Dex che, dopo essere stata rinchiusa nel bagagliaio di un macchina, tenta di liberarsi dai suoi rapitori. Facendo un passo indietro scopriamo che la donna è stata incaricata di ritrovare la nipote della ricca proprietaria di un casinò e, mentre cercava di riportarla a casa, si è imbattuta nei suoi sequestratori.

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Stumptown: una scena con Cobie Smulders

La trama del pilot è semplice ma ricca di momenti d'azione, cosa che siamo sicuri si ripeterà in maniera molto simile anche per le puntate a venire. Ogni episodio con tutta probabilità affiancherà alle trame verticali, ossia i casi risolti da Dex di volta in volta, quella orizzontale, in cui si approfondirà la storia d'amore con l'affascinante poliziotto Miles Hoffman, il rapporto con il fratello che soffre di sindrome di down e il superamento dei traumi del suo passato. Questo genere di struttura è la stessa della maggior parte dei drama di questo tipo, e, affinchè funzioni, trama verticale e orizzontale devono essere ben bilanciate tra loro, motivando così lo spettatore a proseguire nella visione.

Comprimari con poco spazio

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Stumptown: Monica Barbaro in una scena della serie

Come dicevamo il punto di forza di Stumptown è certamente la sua protagonista: la Dex di Cobie Smulders è affascinate, divertente e sarcastica, forte e vulnerabile al tempo stesso. Il primo episodio, ma immaginiamo anche quelli a venire, poggia completamente sulle sue spalle, lasciando forse poco spazio a chi le sta attorno. I personaggi comprimari infatti, dal migliore amico Grey (Jake Johnson) al poliziotto per cui sviluppa una forte attrazione, inizialmente non vengono particolarmente approfonditi, ma speriamo che nelle prossime puntate le cose cambino (anche se siamo sicuri che Dex resterà la colonna portante della serie).

Molto interessante è l'ambientazione nella città di Portland, che non siamo abituati a vedere in prodotti di questo tipo, ma anche la presenza di casinò gestiti dai nativi americani, in cui la polizia statunitense non ha la stessa giurisdizione che nel resto del paese. Sicuramente location di questo tipo forniranno spunti molto particolari negli altri episodi. Nel finale del pilot, infatti, ci viene fatto intendere che Dex diventerà una detective specializzata in casi in cui la polizia ordinaria non può intervenire, e quindi immaginiamo che gran parte della serie sarà ambientata in territorio indiano, cosa che troviamo originale e stimolante.

Un pilot che invoglia a proseguire la visione

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Stumptown: Cobie Smulders e Donal Logue in una scena della serie

Anche se basarci su un singolo episodio per recensire una serie è molto difficile, siamo sicuri che Stumptown abbia le carte in regola per distinguersi dalla media delle produzioni di questo tipo. Mantenere alta l'attenzione del pubblico per più puntate e, magari, per più stagioni, con questo tipo di serie non è certo cosa facile ma, l'originalità delle location e un personaggio principale a cui deve essere lasciato ampio spazio di crescita, potrebbero fare la magia e rendere Stumptown un prodotto di successo. Solo il tempo può dirlo, ma da parte nostra c'è la volontà di proseguire e scoprire cosa il futuro ha in serbo per Dex.

Conclusioni

Concludiamo questa recensione di Stumptown ribadendo ancora una volta come questa serie, con protagonista Cobie Smulders, si elevi leggermente sopra la media rispetto ai prodotti drama che siamo abituati a vedere. Una protagonista interessante ed una location inediti sono i punti di forza di questa serie tratta dalla graphic novel omonima di Greg Rucka.

Movieplayer.it
3.0/5
Voto medio
2.9/5

Perché ci piace

  • La protagonista, la cinica e divertente Dex, interpretata da Cobie Smulders.
  • L'originale location, la città di Portland, con i suoi casinò degli indiani d'America in cui la polizia non ha giurisdizione.

Cosa non va

  • Il poco approfondimento dei personaggi secondari.
  • Certe situazioni e battute un po' troppo sopra le righe anche per un prodotto come questo.