Caso, coincidenza, casualità o un segno? Ci imbattiamo online in una interessante ricerca sul rapporto tra pubblico e piattaforme streaming, in particolare sull'insoddisfazione, o meglio frustrazione, che molti provano nel gestire i tanti abbonamenti a cui sono iscritti proprio mentre ci accingiamo a buttar giù queste righe su Sky Stream, il nuovo dispositivo lanciato lo scorso 3 giugno da Sky che fa dell'integrazione e semplicità i suoi punti di forza. Secondo la ricerca che abbiamo letto, più di un italiano su due vorrebbe poter gestire i propri abbonamenti in un'app unica e addirittura uno su tre è abbonato a servizi che non usa.
Leggiamo e in parte ci riconosciamo anche noi, sopraffatti da servizi e contenuti che propongono, non solo in termini di mera gestione pratica degli abbonamenti a cui la ricerca fa riferimento, ma proprio nel muoverci tra i cataloghi, capire se e cosa guardare una volta seduti nel salotto di casa davanti alla nostra tv.
Una guida per navigare un mondo troppo vasto
Del resto, quando sediamo sul divano davanti alla tv siamo a cospetto di un infinito pari a quello di Giacomo Leopardi, con un senso di straniamento simile a quello evocato dal poeta. L'Entertainment OS di Sky Stream è la nostra guida, la nostra ancora di salvezza, il nostro aiuto concreto per accedere in modo immediato ai contenuti che arrivano da fonti diverse senza soluzione di continuità, attraverso un'interfaccia semplice e intuitiva e la possibilità di usare anche i comandi vocali avanzati per accedere alla selezioni di contenuti che fa per noi, che siano "i film con Brad Pitt" o richieste rapide e secche come "metti la Formula 1". In un mondo vasto e dispersivo come quello dell'intrattenimento domestico odierno, Sky Strean segna la via da seguire, quella dell'integrazione e dell'immediatezza nella fruizione anche con le sue offerte di lancio (come quella a €14,90 al mese per Sky e Netflix), venendo incontro a quell'esigenza sempre più pressante e contribuendo a mitigare quel senso di disorientamento che tutti, telecomando alla mano, abbiamo provato, almeno una volta.
Domanda... e offerta
E quindi la coincidenza a cui abbiamo accennato in apertura ci sembra un segno più che una casualità, l'inevitabile risposta a una domanda, come è da sempre l'anima del commercio e dell'evoluzione della società: si sente il bisogno di accorpare, raggruppare, integrare ed è naturale che il prossimo step dell'intrattenimento domestico debba essere questo, sia a livello di gestione delle sottoscrizioni (si parla di Super Bundling per le offerte commerciali che vedremo nel futuro più o meno prossimo), sia in quanto a fruizione pratica e quotidiana. L'utente finale si sente sopraffatto, accusando il bisogno di smettere di inseguire i film e le serie che vuole guardare. Ha bisogno che siano i titoli che sta aspettando a raggiungerlo, evitando particolari sforzi nel capire dove andarli a reperire e quale app entrare per cercarli. Un utente che sente il bisogno di trovarsi davanti il titolo senza sforzi, e senza che sia necessariamente chiaro chi sia a proporglielo.
Tutto in un unico posto su Sky Stream
Uno spettatore che ha bisogno, insomma, che sia tutto in un unico posto, come in un'unica grande piattaforma in cui ogni film e serie distribuita è lì a propria disposizione. Ed è questo che fa Sky Stream proponendo in una home unificata i contenuti provenienti dalle diverse app a cui l'utente è iscritto, che siano Netflix, Prime Video, Apple TV+, Disney+ e così via, fino a quelle free come RaiPlay e Mediaset Infinity e i canali terresti fruiti via streaming. È, come dicevamo, la risposta a un'esigenza presente, a una sensazione che tutti abbiamo provato almeno una volta, entrando e uscendo da un'app all'altra della nostra tv in cerca di quel film di cui ci avevano parlato che non ricordiamo dove trovare o saltando da una parte all'altra perché i diritti di una serie storica che amiamo sono scaduti su un servizio e sono ora disponibili altrove. È la risposta a una necessità sempre più pressante in un presente dell'intrattenimento in cui servizi streaming e piattaforme sono profilerati a più non posso, diventando non solo una spesa da ridimensionare, ma una lista infinita di titoli da filtrare e reperire.