Russell Brand è stato accusato di stupro, violenza sessuale e abuso emotivo: le accuse in questione risalgono a un periodo di sette anni, coincidente con il culmine della sua fama. Quattro donne hanno affermato di essere state vittime di aggressioni sessuali tra il 2006 e il 2013, mentre la scorsa settimana il comico è stato accusato anche di stupro e comportamenti abusivi in seguito a un'indagine congiunta condotta dal Sunday Times, dal Times e da Channel 4 Dispatches.
Durante un video pubblicato online lo scorso venerdì, Brand ha negato categoricamente le accuse sebbene abbia ammesso di essere stato "molto promiscuo" in passato, ribadendo però che tutte le sue relazioni sono sempre state "assolutamente consensuali".
La cronologia delle accuse mosse contro Brand
2006
Una donna sostiene che Brand l'abbia aggredita sessualmente durante una relazione durata tre mesi nel 2006, quando lei aveva 16 anni e frequentava ancora le scuole superiori, mentre Brand, all'epoca 30enne, era un presentatore radiofonico della BBC e conduttore di Big Brother's Big Mouth. La donna ha raccontato al Sunday Times che i due si erano conosciuti quando Brand l'aveva avvicinata a Leicester Square dopo che aveva fatto shopping; Russell aveva quindi iniziato a esaminare i suoi sacchetti della spesa e a criticare i suoi acquisti, per poi estrarre un vestito ed esclamare: "Indosserai questo al nostro appuntamento questa settimana".
La presunta vittima sostiene di averlo informato della sua età inviandogli un messaggio ma che lui non si è fatto scoraggiare anche se, durante l'appuntamento, le ha chiesto di fargli vedere un documento per confermare di avere 16 anni (in Inghilterra, l'età minima per poter legalmente avere rapporti sessuali consenzienti è 16 anni, non 18).
La donna ha anche rivelato che nelle settimane successive Brand ha iniziato a controllarla sempre di più, oltre che sessualmente anche in un modo che ha definito "emotivamente abusivo". L'accusatrice ha anche rivelato che Brand le avrebbe chiesto di salvare il suo nome nella rubrica del telefono usando il nome di "Carly" al fine di ingannare i genitori che non approvavano la loro relazione. La donna e un membro della famiglia hanno descritto il comportamento di Brand al Sunday Times utilizzando la parola "adescamento".
2007
Jordan Martin sostiene che Brand l'abbia aggredita sessualmente e sia stato fisicamente ed emotivamente abusivo nei suoi confronti durante una relazione di sei mesi iniziata a febbraio 2007. La donna afferma di essere stata violentata da Brand nell'hotel Lowry di Manchester: lo stupro sarebbe avvenuto dopo che l'attore si è arrabbiato per aver scoperto che la ragazza aveva parlato con un suo ex. Dopo averle strappato il telefono di mano per estrarre la batteria, Russell Brand avrebbe iniziato a toccarla sessualmente, cosa che la donna ha detto di "non aver trovato piacevole". La Martin ha reso pubbliche queste accuse in un libro pubblicato nel 2014 ma ha rifiutato di essere intervistata dai giornalisti investigativi, anche se ha recentemente detto al Sunday Times di sostenere la veridicità della sua versione dei fatti.
2012
Una donna sostiene che l'attore l'abbia stuprata contro un muro nella sua casa di Los Angeles nel luglio 2012 dopo che lei ha rifiutato di unirsi a lui in attività sessuali con un "suo amico". La presunta vittima afferma di avergli detto di lasciarla andare, al che Brand avrebbe continuato e perfino bloccato la porta per impedirle di uscire dopo le violenze.
La donna ha raccontato al Sunday Times di essersi in seguito recata presso un centro di assistenza per le vittime di stupro e di essere stata in terapia per cinque mesi dopo l'incidente. I documenti visti dal Sunday Times mostrano che, sebbene abbia considerato l'ipotesi di dare inizio ad un provvedimento penale, alla fine la donna ha deciso di non fare causa alla star. In seguito Brand le avrebbe inviato messaggi di scuse per quanto accaduto in cui avrebbe descritto il suo comportamento come "pazzo ed egoista". Tutto questo sarebbe avvenuto nello stesso mese in cui fu stata finalizzata la separazione di Brand dalla cantante Katy Perry.
2013
Una donna che ha detto al Sunday Times di aver conosciuto Brand durante un incontro degli Alcolisti Anonimi, e che in seguito ha cominciato a lavorare insieme lui, sostiene che il comico l'abbia aggredita sessualmente nella sua casa di Los Angeles. La vittima afferma che Brand ha cercato di baciarla e di toglierle i vestiti mentre la teneva immobilizzata e che lei ha urlato chiedendogli di fermarsi: "Urlavo: 'Cosa stai facendo? Fermati, per favore, sei mio amico'".
La donna sostiene che alla fine Russell ha ceduto ma che poi si è arrabbiato e le ha urlato contro, dicendole che l'avrebbe licenziata. Successivamente, Brand avrebbe minacciato la presunta vittima con azioni legali nel caso in cui avesse deciso di raccontare a qualcuno quanto accaduto. L'ex dipendente del comico ha dichiarato di non averlo denunciato formalmente perché aveva paura che potesse influenzare in modo negativo la sua carriera.
2020
La donna che afferma di essere stata aggredita sessualmente da Brand nel 2006, durante una relazione di tre mesi quando aveva 16 anni, avrebbe contattato il suo agente letterario nel 2020, che era anche il co-fondatore dell'agenzia di talenti Tavistock Wood. Il dirigente di quest'ultima, ha rivelato che un avvocato di Brand l'avrebbe contattato smentendo le accuse e sostenendo che era solo una ragazza in cerca di denaro. Una dichiarazione fornita dall'agenzia di stampa di Tavistock Wood recita: "Russell Brand nega categoricamente e con veemenza l'accusa fatta nel 2020, ma ora crediamo di essere stati terribilmente ingannati da lui. TW ha interrotto ogni legame professionale con Brand."
2023
Il 16 settembre viene pubblicata un'indagine congiunta condotta dal Times, dal Sunday Times e da Channel 4 Dispatches, in cui vengono dettagliate le accuse mosse contro l'attore. La sera prima della pubblicazione, Russell Brand nega preventivamente queste gravi dichiarazioni attraverso un video pubblicato su Instagram, accusando i media di un "attacco coordinato" dovuto ai suoi recenti attacchi al mainstream relativi a tematiche che spaziano dalla guerra in Ucraina al vaccino anti-Covid. Celebrità del calibro di Elon Musk, Tucker Carlson ed Andrew Tate difendono pubblicamente il comico britannico, affermando che l'intera inchiesta è soltanto un strumento per metterlo a tacere, mentre migliaia di persone online condannano immediatamente la star per quanto rivelato da giornali e reti televisive.