Prenderà il via il prossimo 5 luglio la quarta edizione del Roma FictionFest, appuntamento ormai consolidato per gli appassionati del piccolo schermo e che quest'anno strizzerà con ancor maggiore intensità l'occhio anche alla platea internazionale, specialmente quella composta dagli investitori. Se da un lato si vuole consolidare il rapporto con il pubblico, complice la crisi economica che ha fortemente ridimensionato i guadagni del settore dello spettacolo, scopo degli organizzatori è anche quello di promuovere l'immagine produttiva italiana all'estero, in cerca di investitori stranieri disposti a scommettere sulla creatività e la perizia tecnica nostrane.
Il presidente della Fondazione Rossellini (organizzatrice dell'evento) Francesco Gesualdi ribadisce la volontà di favorire lo sviluppo dell'industria italiana dell'audiovisivo ricordando come, fin dalla prima edizione, il Roma FictionFest abbia catalizzato l'attenzione delle major su una realtà di indubbio valore. Bistrattata dalla televisione generalista, la fiction è stata per Gesualdi in grado di colmare un vuoto di racconto: quello sulla nostra storia, sui nostri vizi e sulle nostre virtù, e capace di creare un proficuo collegamento con il pubblico. Grazie alla sezione Industry è stato istituito, nella scorsa edizione, quel collegamento tra produttori e acquirenti che, nelle ambizioni degli organizzatori, dovrà risollevare le sorti del mercato italiano.
Per quanto il futuro del piccolo schermo non possa prescindere dalle problematiche di tipo economico, l'interesse del pubblico del Roma FictionFest è destinato a concentrarsi su altro, prime fra tutte le anteprime in programma. Il direttore artistico Steve Della Casa racconta come, rispetto alle precedenti edizioni, si sia cercato di ridimensionare la quantità dei titoli presentati, in favore di un maggiore approfondimento dei temi e delle novità trattati. "Abbiamo voluto essere nazionalpopolari, proprio come è la fiction: non vogliamo che questo sia un festival di galà e tappeti rossi, ma vogliamo stimolare il pubblico attraverso proiezioni e incontri. Abbiamo mescolato il pubblico e l'Industry, due anime del piccolo schermo sempre in stretto contatto e che possono creare tante intersezioni".
Sul versante internazionale, è prevista l'anteprima mondiale di Body of Proof, con la Dana Delany di Desperate Housewives nei panni di un neurochirurgo, e prodotta dalla ABC, quest'anno protagonista assoluta della kermesse romana. Un'intera rassegna sarà poi dedicata alle grandi figure della musica contemporanea: saranno infatti presentate Stones in Exile, sulla parentesi francese dei Rolling Stones, Naked Lennon, il biopic sull'immortale Beatle, Worried about the Boy, sull'altalenante carriera di Boy George, My Friend Michael Jackson: Uri's Story, dell'amico sensitivo Uri Gellar e Viva Coldplay di The South Bank Show, un dietro le quinte del tour della band in Giappone.
Quello della famiglia costituirà uno dei filoni fondamentali del festival, e che vedrà un appuntamento particolare: quello con Memoirs in China, il primo prodotto televisivo cinese ad arrivare sui nostri schermi. Nell'ambito degli eventi speciali verrà poi presentato Le jeu de la mort, documentario francese sulle frontiere più estreme verso cui possono spingersi i reality show. Questa quarta edizione vedrà inoltre l'introduzione di un nuovo concorso, dedicato alla fiction italiana edita, nel quale troveranno posto i più classici polizieschi (Crimini, L'ispettore Coliandro 4, Intelligence) come anche prodotti attenti a temi sociali (Fabri Fibra in Italia: Sulcis, Gli ultimi del Paradiso), e un omaggio a Franco Basaglia a trent'anni dall'introduzione dell'omonima legge (C'era una volta la città dei matti).
Polo attrattivo fondamentale del festival sono gli ospiti: oltre a numerosi esponenti del piccolo schermo italiano (i cui nomi Della Casa si riserva di comunicare prossimamente), saranno presenti Andy Garcia, Simon Mirren (produttore di Criminal Minds), Sebastian Koch, che presenterà Sea Wolf, oltre a Michael Vartan ed Erika Christensen. Verranno poi assegnati premi ad esponenti di spicco dell'industria televisiva: a Claudia Mori, per il suo ruolo di produttrice, a Christian De Sica e a Barry Jossen, vicepresidente dell'ABC.
In chiusura, la madrina della kermesse, Veronica Pivetti, ha colto l'occasione per ripercorrere le tappe più significative della propria carriera, iniziata nel '98 con Commesse e costellata da tanti successi, in particolare quelli de Il Maresciallo Rocca e Provaci ancora Prof!., ma anche per riflettere su alcuni sconcertanti avvenimenti recenti. "Come è già stato detto, la fiction è fatta di storie. Io spesso ho interpretato ruoli decisamente comici, e quindi inventati, perché è nella realtà che si trovano gli avvenimenti più difficili, capaci di scuotere le coscienze. Io oggi ho visto la prima pagina di un quotidiano nazionale bianca; anche la fiction a volte ha saputo raccontare verità scomode: questo per dire che imbavagliare l'informazione è sbagliato".Anche LL Cool J, ospite d'onore del Roma FictionFest e protagonista della serie NCIS: Los Angeles, ha avuto parole di elogio per il panorama televisivo italiano: "Negli Stati Uniti guardo spesso la RAI e, anche se non capisco niente di quello che dicono, devo ammettere che alcune delle conduttrici sono sorprendenti". Nonostante i suoi impegni sul set, l'attore e rapper promette che, attraverso l'esperienza al festival, cercherà tanto di supportarne l'importanza artistica quanto di imparare dalle fiction di casa nostra: "Non voglio pormi come il salvatore americano, ma con la massima modestia voglio venire qui per imparare e comunicare il più possibile, specie tenendo conto che nel nostro paese siamo da sempre affascinati dalla vostra cultura".