Di Uwe Boll non si è mai parlato un gran che bene. Non è una sorpresa quindi che il suo Assalto a Wall Street abbia trovato spazio solo nel mercato homevideo. Un film nel quale il regista tedesco sembra metterci tutta la sua rabbia contro il sistema, impersonata dal protagonista Jim (interpretato da Dominic Purcell), newyorkese con lavoro da guardia giurata e una moglie bisognosa di continue cure per un tumore, ma alle quali riesce a far fronte economicamente. Finché, invece, non crolla tutto.
La mancanza dell'assicurazione per le spese mediche, la crisi di Wall Street, gli investimenti che si rivelano un disastro: tutto comincia ad andare a rotoli nella vita di Jim, che infine perde addirittura il lavoro. La rabbia monta, e di fronte a un episodio tragico e alla completa distruzione della famiglia, la rabbia di Jim esplode. L'uomo non ha più nulla da perdere, decide di armarsi a puntino e far fuori quelli che ritiene gli abbiano rovinato la vita. Nel cast anche Erin Karpluk, Edward Furlong e John Heard.
Vendetta, tremenda vendetta
La rovina economica che ha travolto tantissime famiglie, le quali a causa della crisi finanziaria hanno visto le loro vite scivolare verso una china senza fine, è un argomento serio, scottante e doloroso. Uwe Boll lo prende di petto, con stile rozzo e senza troppe sfumature: il suo unico obiettivo è quello di far montare la rabbia dello spettatore contro tutte le istituzioni finanziarie, contro gli speculatori che hanno giocato con i risparmi delle persone. Insomma un'intolleranza totale alla Wall Street più deteriore. Sentimenti sacrosanti e giustificati, solo che l'unica soluzione proposta dal film è la vendetta, una tremenda vendetta, che per qualcuno sarà sicuramente liberatoria. Ma è anche una violenza cieca senza distinguo, visto che a un certo punto si spara non solo ai presunti veri responsabili dei disastri, ma anche a casaccio sulle finestre dove si affacciano alcuni impiegati. Non riescono a salvarlo dalla depressione violenta nemmeno alcuni amici fedeli, tra cui uno che gli presta perfino una cospicua somma di denaro.
Da disperato a giustiziere, con la stessa espressione
Il film potrebbe forse risultare interessante almeno dal lato umano, analizzando la comprensibile disperazione totale che porta alla follia, creando quella voragine dell'anima che lascia aperta la porta ai mostri della violenza cieca. Certo, un'angolazione degna di essere approfondita. Ma il guaio è farla con un Dominic Purcell che è davvero poco efficace nella prima parte del film, proprio quella nella quale le sciagure economiche e quelle del destino si abbattono con travolgente escalation sulla sua vita trascinandolo sul fondo dell'esistenza. Le migliaia di dollari persi per gli investimenti andati in fumo, la terribile malattia della moglie, l'indifferenza del mondo finanziario che ha causato tutto questo, la disonestà del broker, la leggerezza dell'avvocato che dovrebbe difenderlo, il licenziamento che lo mette definitivamente in ginocchio: l'attore affronta tutto questo con la medesima espressione vuota con la quale poi si preparerà alla strage. E qui forse, il volto e la recitazione hanno almeno una parvenza di coerenza con la freddezza glaciale con cui si trasforma in giustiziere e fa fuori i "colpevoli" della sua rovina. Il film, insomma, funziona poco anche da questo punto di vista, anche se c'è un interessante utilizzo della colonna sonora. Se poi consideriamo una recitazione che lascia a desiderare, la regia piuttosto rozza, luoghi comuni a iosa, nonché script e dialoghi piuttosto discutibili, avrete capito che non ci troviamo di fronte a un gran film. Anche se, considerando le derive estreme e i momenti assurdi, per qualcuno potrebbe diventare perfino un cult.
Il DVD: video discreto con qualche sbavatura
Assalto a Wall Street è arrivato direttamente in homevideo con un DVD targato Koch Media. Il video risulta di discreto livello, con un quadro piuttosto compatto e senza tante sbavature: a una buona qualità su primi e medi piani, con un dettaglio di qualità per lo standard DVD, fa però riscontro qualche problema sulle rare panoramiche. In questi frangenti, i grattacieli presentano linee frastagliate e irregolari, con aliasing e qualche pixel di troppo. Ma questo tipo di inquadrature sono solamente un paio, per il resto, a parte qualche alone di troppo attorno a qualche figura, la visione risulta piacevole, con un croma non molto audace ma adeguato alle atmosfere del film.
Audio vivace, negli extra trailer e making of
L'audio multicanale sprizza una certa vivacità. L'asse posteriore partecipa con discreto brio alla scena, non solo nelle scene finali più movimentate, quelle con gli spari e gli omicidi (in queste occasione c'è qualche interessante sortita da parte del sub), ma anche in precedenza è piuttosto attivo nel creare una buona ambienza. I dialoghi puliti e una colonna sonora molto presente e riprodotta con molto vigore da tutti i diffusori, rear compresi, completano una traccia dotata di una apprezzabile spazialità. La traccia originale vanta in più solamente la naturalezza dei dialoghi, ma non è poco considerando che il doppiaggio non è sempre impeccabile. Come contenuti speciali troviamo il trailer e soprattutto un discreto making of di 15 minuti, con interventi di cast e troupe e momenti delle riprese sul set.
Movieplayer.it
2.0/5