Fragilità, il tuo nome è donna. Quando William Shakespeare scrisse questi intramontabili versi, di sicuro non aveva in mente molte delle donne di oggi. E non poteva certo conoscere Rebecca Ferguson, protagonista, insieme a Tom Cruise, del nuovo Mission: Impossible - Fallout, sesto film del franchise, dopo essere entrata indelebilmente in scena nel capitolo precedente, Mission: Impossible - Rogue Nation. Il suo nome è Faust, Ilsa Faust. È un'agente segreta inglese. E, come Faust, in qualche modo ha venduto l'anima al Diavolo, qualcuno, probabilmente dentro i servizi segreti inglesi, l'MI6, con cui ha un debito, e proprio per questo non riesce a liberarsi, a riprendersi la sua vita.
In Mission: Impossible - Rogue Nation, Ilsa riconosce Ethan Hunt come qualcuno che è la sua anima gemella, il suo doppio, il suo specchio, la sua affinità elettiva. Ne è attratta e se ne innamora. Ma è continuamente costretta a tradirlo, e a tradire poi altri per essere fedele a lui, anima divisa in due tra l'amore e la ragion di stato. Se qualcuno dice che gli opposti si attraggono, quella tra Ethan e Ilsa è l'eccezione che conferma la regola: in Misson: Impossible i simili si attraggono.
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Un volto alla Ingrid Bergman
Rebecca Ferguson ha un volto d'altri tempi, alla Ingrid Bergman: gli occhi gelidi sono in realtà puro ghiaccio bollente, uno strato freddo solo in apparenza che dentro racchiude fuoco, dolore e passione. Rebecca ha un fisico da combattente, tonico, slanciato, armonico. E un'espressione dolente, contemporaneamente da vittima e artefice del proprio destino. La tensione sessuale e sentimentale tra lei e Hunt era stata una delle chiavi di Mission: Mission: Impossible - Rogue Nation ed è anche il motore di Fallout. Amore ed etica professionale, cuore e acciaio. Perché, dal quarto capitolo di Mission: Impossible in poi, le donne non sono più principesse da salvare, ma donne d'azione muscolari e senza paura, come la Paula Patton di Mission: Impossible - Protocollo Fantasma.
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Non sono una Bond Girl
Se, prologo a parte in cui era in penombra, l'ingresso in scena di Rebecca Ferguson/Ilsa Faust in Mission: Impossible - Rogue Nation era di quelli ad effetto, alla Staatsoper di Vienna, capelli sciolti e un indimenticabile abito giallo, lungo con spacco che lasciava libere le sue gambe lunghe e affusolate, in Mission: Impossible - Fallout si sceglie un profilo di tutt'altro tipo: i capelli sono raccolti, il corpo elegante vestito in un tailleur bordeaux e una camicetta accollata. E siamo nel bagno di un locale notturno. Come avveniva in Life - Non oltrepassare il limite, in cui era vestita con una generica tuta blu da astronauta, i capelli raccolti evidenziano il suo volto, l'ovale perfetto, l'aria austera, i tratti aristocratici. Non a caso è stata una regina (Elisabetta Woodville, regina consorte d'Inghilterra, moglie di Edoardo IV d'Inghilterra) nella serie tv The White Queen. In Mission: Impossible -Fallout, coerentemente con il tono del film, non dà molto spazio al suo corpo: niente, come detto, abiti da sera, niente bikini neri e piscine da Bond Girl, come accadeva in Rogue Nation. Piuttosto i jeans, un giaccone verde militare, i capelli raccolti in una treccia. Poco spazio allo spettacolo, qui c'è da salvare il mondo, e Ilsa Faust è una di quelle donne che combattono in prima linea. A proposito di combattere, Ilsa si trova spesso a menare come un fabbro. E, solo all'inizio, la vediamo combattere come se danzasse, come l'avevamo vista fare in Rogue Nation.
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Dalla Svezia con amore
Credibilissima nei panni di un'inglese, come l'agente segreto Ilsa Faust, o come la regina Elisabetta della serie tv che l'ha lanciata, Rebecca Ferguson è in realtà svedese (è nata a Stoccolma nel 1983), anche se la madre è inglese. Ha alle spalle una carriera di modella, e anche di ballerina, e non si stenta a crederlo guardando l'armonia dei suoi movimenti, anche se si tratta di scene di combattimento. Vive ancora in Svezia, con il fidanzato e il figlio, in un paese sul mare chiamato Simrishamn. Lontano da Londra, da Hollywood, da tutto ciò che è clamore e star system. E anche questo le dona forse quest'aria diversa, di qualcuno che non appartiene a questo mondo. Qualcuno che sa di vita reale, di estremamente credibile.
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La perfetta partner per Tom Cruise
E questo l'ha capito anche Tom Cruise, uno che di casting e produzione se ne intende. L'ha scelta proprio dopo averla vista in The White Queen. Una scelta azzeccata: è la partner perfetta per tenergli testa sul set. E ha una cosa in comune con lui: anche lei gira in prima persona gli stunt, senza paura. Per Rogue Nation si è allenata sei ore al giorno per sei settimane, tra coreografie, pilates e prove delle scene d'azione. L'abbiamo accostata a Ingrid Bergman prima di sapere che fosse svedese. Ma quello di seguire i passi della divina del cinema è forse un destino: il suo personaggio si chiama Ilsa come quello della Bergman in Casablanca. E la prima cotta cinefila di Tom Cruise era stata proprio Ingrid Bergman in Notorious - L'amante perduta (non a caso ripreso apertamente nel suo Mission: Impossible II). A proposito, Rebecca soffre di vertigini: ma quello, per fortuna, è un altro film. Nel mondo di Mission: Impossible, Rebecca è il caos e la stella danzante.