Quella casa sopra il cimitero
Iran, anni 20. Una ragazzina, colpevole di un non meglio specificato atto immorale, torna a casa per scoprire che il fratello, su ordine del padre, sta scavando una fossa nello scantinato. Una volta capito di essere in pericolo mortale, prova a fuggire, a barricarsi nello scantinato in attesa del ritorno della madre, ma i due uomini hanno infine la meglio, ed è così che la uccidono e la seppeliscono prima che le donne di casa possano tornare e accorgersi di nulla.
E' un inizio quasi da horror quello di The Paternal House di Kianoush Ayari, un tesissimo dramma familiare ambientato esclusivamente tra scantinato, casa e cortile, ma che si dipana nel tempo per circa settant'anni attraverso cinque episodi che vedono protagonista ogni volta le nuove generazioni di questa tragica famiglia. In ogni episodio avviene un confronto tra i giovani e orrori e i segreti dei predecessori, e sono sempre le donne a scoprire quello che è successo, mentre sono sempre e solo gli uomini a cercare di tenere nascosto l'orribile omicidio che getterebbe cattiva luce su tutta la famiglia.Se il film da un punto di vista narrativo e delle scelte registiche presenta alcune pecche soprattutto nelle transizioni tra un episodio e l'altro, ed anche la recitazione non sembra al livello dei grandi film iraniani a cui siamo stati abituati negli ultimi anni (Una separazione in primis), è proprio il valore fortemente simbolico dell'opera a rendere il film un atto di denuncia sociale e politico lucido e potente, e una proclamazione di speranza verso le nuove generazioni.
Movieplayer.it
3.0/5