Provincia esplosiva
Sembrerebbe strano se il gas dovesse essere il propulsore per il cinema italiano? Senza dubbio, ma questo film di impianto teatrale con i suoi difetti e le sue ipercitazioni, ha qualche spunto interessante e soprattutto, una universalità di fondo, leggibile al di fuori dei confini nostrani.
Il protagonista è Luca, ragazzo pieno di incertezze con una famiglia opprimente e una relazione con una donna più grande di lui. La sua vita come quella degli altri protagonisti, Francesco, Emiliano, Sandro, Monica e Laura, è entrata in un vicolo cieco, senza ritorno. Il collasso è vicino e loro lo sanno, e lo sfogo unico e ultimo è la violenza che li porterà alla soglia di un'esplosione.
Ispirato all'omonima pièce teatrale scritta dallo stesso Marchionna e ambientato in una provincia malata in cui il buio regna, Gas è un film a orologeria costruito su una serie di flashback che raccontano le origini e i percorsi dei singoli personaggi.
Il regista non sfugge, soprattutto nella prima parte, alla teatralità derivata dalla messa in scena originale. Gli attori parlano in macchina, hanno una recitazione forzata e non sempre convincente, sono caratterizzati da dettagli estremi, troppo conclamati. Con l'andare avanti dei minuti, la storia prende il sopravvento, e gli elementi del palcoscenico si diluiscono a vantaggio del cinema.
E' la violenza dei fatti e delle immagini (livide all'inverosimile) che conquista la scena, sottolineata da una musica scarna fatta di bassi (se l'audio del cinema regge, in alcuni momenti si entra idealmente in un malsano rave party) che esplode quando meno ce l'aspettiamo.
Gas è ricco di citazioni, alcune sottili, altre smaccate. L'odio, Arancia Meccanica e qualche altro Kubrick si appesantiscono con movimenti di macchina a volte troppo costruiti, ma il senso e l'impegno profuso nel progetto lo rendono un lungometraggio interessante che vi farà arrivare alla fine con alcuni punti di domanda ai quali dovrete dare una risposta.
Stiamo parlando di altro cinema, esperienza rara nel nostro paese, e solo per questo merita un elogio.