Piccole TV star crescono
All'interno della diversificata offerta di commedie sfornate in questa stagione dalla scuderia di Judd Apatow, Non mi scaricare (ma in originale non c'è il messaggio anti-pirateria, perché il titolo è Forgetting Sarah Marshall) è quella che introduce più volti freschi al pubblico cinematografico. Diamo doverosamente la precedenza a Jason Segel, classe 1980, che qui ricopre il doppio ruolo di protagonista e sceneggiatore. Ha lavorato con Apatow nella serie monostagione del 1999 Freaks and Geeks e poi sul set del recente Molto incinta, in cui interpretava il più "distinto" tra gli amici nerd del neopapà Seth Rogen, ma è più noto per il ruolo di Marshall Eriksen nella sit com della CBS E alla fine arriva mamma!
Addirittura esordiente è il regista Nicholas Stoller, che tra i suoi credits vanta ben poco oltre alla sceneggiatura di Dick e Jane - operazione furto (2005), firmata in tandem con il solito Apatow. Dalla TV provengono invece le protagoniste femminili, la bionda tascabile Kristen Bell - eroina eponima di Veronica Mars e capricciosa mutante in Heroes - e la deliziosa ucraino-americana Mila Kunis, l'altrettanto capricciosa Jackie di That '70s Show che rivedremo presto nel videoludico Max Payne. Dalla Gran Bretagna arriva invece Russell Brand, autentica maschera comica che è già al lavoro con Stoller a una sorta di spin-off di Non mi scaricare in cui riprenderà i panni della rockstar Aldous Snow alle prese con un concerto al Greek Theater di Los Angeles.
Ma bando ai preamboli: se siete arrivati fino a qui saprete già che siamo di fronte a la storia di Peter (Segel), compositore per show televisivi con nel cassetto un musical sul Conte Dracula che viene improvvisamente e inspiegabilmente piantato da Sarah (Bell), protagonista dell'abominevole serie poliziesca per cui lui scrive le musiche. Dopo aver cercato inutilmente distrazione e rivalsa in una maldestra e insoddisfacente promiscuità, Peter si ricorda di un resort hawaiiano da sogno di cui gli aveva parlato la fidanzata perduta, e decide di concedersi una vacanza. Peccato che Sarah e la sua nuova fiamma, l'esuberante rocker britannico di cui sopra (Brand), abbiano avuto precisamente la stessa idea. Ma pronta a salvare Peter dall'insostenibile imbarazzo e dalla deprimente solitidine c'è la dolce hostess Rachel (Kunis), e il gioco delle coppie è fatto.
Rispetto agli altri lavori di punta della recente produzione di Apatow e soci, Non mi scaricare è forse un po' più convenzionale - anche se stiamo sempre parlando di un film con smaccate allusioni sessuali e insistiti nudi frontali maschili (Segel ha decisamente profuso tutto sé stesso in questo progetto). Non c'è la cura maniacale dei dialoghi di Molto incinta o di Superbad, la struttura narrativa è semplice al limite dello stereotipo e le tematiche affrontate sono più "leggere"; questo non significa che Segel e Stoller non sappiano dare umana risonanza alla sofferenza di un uomo che perde il suo principale punto di riferimento nella vita e a infondere vita e credibilità alle storie e alla personalità degli altri personaggi centrali. La "fedifraga" Bell in particolare, che sembra destinata a suscitare fastidio e antipatia, riesce a ritagliarsi uno spazio che, di contro all'imperversare dell'affranto e amabile protagonista, serve a far comprendere come, anche in casi di conclamata hubris sentimentale come questo, la medaglia abbia sempre due facce.A fare il resto ci pensano i meravigliosi scenari esotici e una strepitosa teoria di camei ad opera di feticci apatowiani - Paul Rudd, Bill Hader e Jonah Hill - e non - impagabile, ad esempio, Taylor Wily nei panni del saggio e corpulento Kemo.
Nel complesso, Non mi scaricare riesce a mantenere un eccellente equilibrio tra romanticismo e goliardia; è stato un buon successo sul mercato USA incassando 62 milioni di dollari, più del doppio del suo budget, e rappresenta un ottimo trampolino di lancio per questa spumeggiante banda di attori e cineasti.
Movieplayer.it
3.0/5