Pedro Pascal balla per Spike Jonze: il nuovo commercial Apple è un piccolo capolavoro

Il regista di Essere John Malkovich e Lei torna dietro la macchina da presa per uno spot di pregio dedicato alle stagioni del cuore e alla musica che contamina lo spirito e l'ambiente circostante. Da vedere e rivedere.

Pedro Pascal danza felice sulle note di Perfect

Spike Jonze lo ha fatto ancora. Lo fa sempre, ad essere onesti, ed è questo che rende terribilmente più difficile la sua ormai troppo lunga assenza dalla regia di un lungometraggio (il suo ultimo è Lei, uscito nel 2013, ben 12 anni fa). In questa interminabile pausa sabbatica dal cinema live-action, Jonze ha comunque continuato a divertirsi con il suo primo e grande amore, i videoclip, tra musica e spot, web e tv. L'autore americano è un nome tra i più stimati, richiesti e conosciuti nel mare magnum dei commercial statunitensi, e questo sin dal suo esordio in tema nel 1995 con lo spot Guerrilla Tennis ideato con Nike (seguito da un altro nel '99, intitolato Morning After). Il fatto è che, per quanto inventivi e godibili, questi primi esperimenti non hanno lo stile di Jonze, non riescono ancora a incorporare l'anima musicale dell'autore al loro interno, risultando privi di firma, un po' anonimi e slegati dal fattore estetico, emotivo e in generale contenutistico del regista.

Spike Jonze Set
Spike Jonze sul set

Mancano di ritmo, movimento, coreografia e in linea di massima di sentimento: per un filmmaker il cui debutto è avvenuto nei videoclip musicali tra Breeders e Beastie Boys sicuramente qualcosa di perfezionabile. E infatti la svolta reale in questo senso arriva nel 2001 con Weapon of Choice di Fat Boy Slim, dove Jonze fa tesoro del bagaglio fin lì accumulato anche con la regia di Essere John Malkovich (sognante, assurdo, etereo, fuori dagli schemi) per confezionare un video capace di condensare l'intero vissuto artistico dell'autore in 4 minuti di libertà interpretati e danzati da Christopher Walken nella hall di un hotel.

Resta ancora oggi uno dei migliori videoclip mai realizzati - e tra i più imitati - e sicuramente il suo capolavoro in termini di corto musicale, poi nel 2016 arriva Kenzo e con l'aiuto di Margaret Qualley, del fratello Sam Spiegel e del coreografo Ryan Heffington (già dietro a Chandelier di Sia) estrae dal cilindro un more of the same di Weapon of Choice, questa volta al femminile, sempre dedicato all'introspezione e alla libertà, bellissimo e ragionato, ancora più miscellanea tra commercial, clip e cinema, forse tra le cose più complete in questi termini. Ma Jonze lo fa sempre, dicevamo. Lui deve superarsi, deve andare oltre, perfezionare, migliorare, cogliere le occasioni per divertirsi e sfruttare qualsiasi mezzo per raccontare una storia. E il nuovo spot della AirPods 4 di Apple è adesso il suo nuovo e piccolo miracolo.

La danza di Pedro Pascal

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Pedro Pescal nell'incipit del commercial

Nemmeno troppo tempo fa su questa pagine scrivevamo del periodo d'oro di Pedro Pascal, che è un po' un Favino latinos, un prezzemolo caliente che sta bene ovunque, che lega i sapori, che piace più o meno a tutti e che anche se non piace tanto ve lo ritrovate comunque in giro da qualche parte. Dal Trono di Spade a Narcos, da The Mandalorian a The Last of Us, dalle tante incursioni nel cinema indie e autoriale fino a I Fantastici Quattro - Gli Inizi, passando pure dal Saturday Night Live: Pascal fa tutto e fa tutti, e il più delle volte (quasi sempre) lo fa anche bene, versatile, capace e piacione com'è.

Per cui era solo questione di tempo prima che qualcuno gli chiedesse se potesse danzare davanti a una telecamera per un commercial di pregio, e dato che Jonze è un professionista attento, smaliziato (è comunque tra gli inventori di Jackass) e lungimirante, non poteva che essere lui a farlo. Ed eccoci qui, a parlare di uno spot superlativo che in appena 5 minuti riesce a sintetizzare esteticamente e coreograficamente la fine di una storia d'amore meglio di alcune rom-com o romatic-drama autoriali di due ore, per altro senza usare neanche mezza parola ma appoggiandosi esclusivamente sul linguaggio musicale.

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Pedro Pascal versione "futura"

Non si tratta nemmeno della prima collaborazione tra Jonze e la Mela di Cupertino, avendo il regista già lavorato con Apple in un altro meraviglioso spot nel 2018, Welcome Home, sempre coreografato e ballato - da FK Twigs - ma molto meno narrativo in termini intrinseci, più elaborato in chiave CGI e senza una vera e propria storia da raccontare, per questo più facilmente accostabile in termini ri-propositivi a quanto fatto con i video sopra citati. In questa seconda collaborazione, il volto e la fisicità di Pedro Pascal fanno tutta la differenza del mondo, soprattutto vederlo (nuovamente) in un contesto differente dal solito per mettersi sempre e comunque in gioco e lavorare con alcuni dei più grandi con passione, dedizione e leggerezza, anche capace di non prendersi troppo sul serio.

Le stagioni del cuore secondo Spike Jonze

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Quando si perde l'amore

Someday - questo il titolo del commercial Apple - sembra essere la chiusura perfetta di una tetralogia evolutiva iniziata con Weapon of Choice e proseguita con Kenzo World e poi Welcome Home, sia in termini strutturali che spirituali, ma in questo nuovo atto il senso di libertà è profondamente più connesso al cuore, allo stato emotivo del protagonista interpretato da Pascal. Si è appena chiusa una storia d'amore importante e bisogna fare i conti la fine. Si dice addio e dentro e fuori c'è l'inverno, cosa che vogliamo (forse dobbiamo? Forse è coincidenza?) che la musica assecondi, che tinga il nostro essere delle emozioni che desideriamo vivere in quei momenti- rabbia, dolore, tristezza. Così Pascal cammina, mette le airpods e cancella i rumori esterni, entrando solo dentro di sé. E tutto ciò che fuori è colorato anche sotto il grigiore invernale e la neve diventa ghiacciato e blu (il colore della depressione), trasformandosi al ritmo di una ballata latino-americana. Pausa.

Pascal Someday Apple
Pedro Pascal in una scena dello spot

Qualcuno chiede informazioni al protagonista, che è costretto a tornare ai suoni del mondo reale. Lo distrae soltanto una visione abbacinante, calda, futura: se stesso, spensierato, tranquillo e felice. La guarda, la fissa e ci entra dentro con la mente. È estate, è caldo, c'è vita, la città è in fermento. Lui sta bene. Accende le airpods, elimina i rumori e la musica è trascinante, contamina anche questa volta l'ambiente circostante ma ciò che è grigio (persone che stanno lavorando, volti tristi, un po' persi anche) diventa rosso o giallo al ritmo della sua danza. È il padrone del suo mondo, balla, si esalta, si diverte, esulta. Vede poi una coppia baciarsi e si ricompone in un secondo, ma solo per un attimo, perché non appena se la lascia alle spalle torna a concentrarsi sul presente, sulla felicità, sull'entusiasmo coinvolgente che lo corrobora. È perfetto (che è anche il titolo della canzone su cui danza).

Pedro Pascal Apple
Una scena di ballo con Pedro Pascal

Quella, probabilmente, è la versione migliore che ognuno di noi vorrebbe vedere quando si dice addio, quando "dietro c'è l'uncino e davanti lo squalo bianco" - direbbe Caparezza -, quando è tutto blu, freddo, scuro. Quella visione futura, nel video, contraccambia alla fine lo sguardo del Pascal presente, come a dire "andrà tutto bene". E lui sorride e capisce. Torna alle airpods, alla musica di prima, ma questa volta l'ambiente freddo che risponde al suo stato d'animo è sporadicamente contaminato dai colori caldi del domani. Si risolverà, alla fine. Tornerà l'estate. Tornerai a sorridere. Tornerai e basta. Funzionano così le stagioni del cuore, e Spike Jonze è riuscito a sintetizzarne il senso più bello, vero e profondo in uno spot magistrale. Lateralmente, anche questo è cinema.