Recensione Oltre la nebbia: un mistero esoterico per Pippo Delbono

La recensione di Oltre la nebbia - Il mistero di Rainer Merz, una sorta di noir esoterico di Giuseppe Varlotta con protagonista uno stralunato Pippo Delbono.

Un film ambizioso e ben intenzionato, questo Oltre la nebbia - Il mistero di Rainer Merz, in cui Giuseppe Varlotta, regista attivo per lo più in TV, cerca di ammaliarci evocando il principio fondante e salvifico della natura femminile; peccato che la costruzione sia talmente confusa e la realizzazione così approssimativa che è davvero difficile arrivarci, "oltre la nebbia". Protagonista del film è il bravo Pippo Delbono, che veste i panni di Giovanni Andreasi, un investigatore privato reclutato da una dama elegante e criptica (Corinne Clery) per occuparsi di uno strano caso: l'improvvisa e inspiegabile sparizione di Rainer Merz, noto attore e regista teatrale, che ha fatto perdere le sue tracce proprio alla fine delle riprese del suo film dedicato a Federico II, qualche giorno prima della Santa Pasqua.

Oltre La Nebbia
Oltre la nebbia - Il mistero di Rainer Merz: una scena del film
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Oltre la nebbia - Il mistero di Rainer Merz: un primo piano di Cosimo Cinieri

Il mistero non fa che infittirsi mentre il detective curiosa sul set, interroga i bislacchi collaboratori di Merz e rinviene un manoscritto che racconta episodi salienti della vita dell'artista, il suo rapporto con il leggendario imperatore e le implicazioni mistiche ed esoteriche dell'opera della sua vita; un lavoro teatrale prima, e poi quel film, svanito insieme al suo autore. Mentre cerca di fare luce sul destino di Rainer Merz, Andreasi fa i conti con il proprio passato: nebulosi ma scioccanti episodi di violenza che hanno causato il suo allontanamento dalla moglie e dalla figlioletta, sedute di analisi, fatti di sangue apparentemente scollegati con la vicenda centrale, e altre inquietanti sparizioni.

Il miraggio dell'immortalità

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Oltre la nebbia - Il mistero di Rainer Merz: Corinne Clery in una scena del film

Girato tra Monferrato e la Svizzera, Oltre la nebbia - Il mistero di Rainer Merz ha un cast internazionale messo insieme in modo evidentemente frettoloso, e il risultato è un coacervo di accenti che non aiuta una recitazione nel complesso scadente. Fanno eccezione Delbono, che riesce a infondere una dolorosa dignità ma anche un'ineffabile e imprevedibile violenza al personaggio di Andreasi, e la sempre affascinante Clery che comunque compare in un ruolo molto piccolo. Scandito da immagini suggestive di lune rosse e cieli cupi e frasi altisonanti che richiamano riti antichissimi, il film è costruito come un rompicapo che siamo chiamati a ricomporre attraverso lo sguardo e l'indagine di un personaggio che si rivela da subito poco affidabile e gradualmente sempre più instabile, oltre che attraverso flashback e visioni oniriche.

All'inizio del tempo non c'era Dio, ma solo la Dea Madre. Un tempo in cui la Pasqua celebrava lei, la dea della fertilità.

Oltre La Nebbia Pippo Delbono Stephanie Capetanides
Oltre la nebbia - Il mistero di Rainer Merz: Pippo Delbono e Stephanie Capetanides in un momento del film

Il regista e sceneggiatore (lo script è firmato da in collaborazione con Paolo Gonella) racconta di essere stato ispirato, nella costruzione della sua opera, da diverse letture, suggestioni, associazioni apparentemente arbitrarie che lo hanno portato a immaginare uno scenario e una vicenda legata ai misteri della Dea Madre, una figura transculturale il culto, legato alla fertilità e alla rigenerazione primaverile, ha finito per "fondersi" con la celebrazione cristiana della resurrezione di Cristo.

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Alla ricerca della Dea primigenia

Oltre La Nebbia Cosimo Cinieri
Oltre la nebbia - Il mistero di Rainer Merz: Cosimo Cinieri in un primo piano del film

Nei pantheon germanici e nordici la Dea è in seguito diventata Eostre, Ostara (in lingua inglese, la Pasqua è Easter), Freyja; nei secoli la fascinazione primordiale e religiosa dell'uomo di fronte alla capacità di riproduzione femminile è tramontata con il mutare della struttura sociale e della condizione della donna nel modello patriarcale: da essere misterioso e terrificante capace di creare la vita la donna è diventata fattrice, forza lavoro a costo zero, una proprietà tra le tante. L'idea alla base di Oltre la nebbia è quella della necessità del recupero dell'originario potere femminile, che si incarna in una lotta tra due "fazioni" nemiche e si inquina di risvolti inquietanti e sanguinosi per dare vita all'anima thriller del film di Varlotta. Anche se ci può essere la tentazione di vedere in questa visione un tentativo di ridiscussione dei ruoli di potere, non sentiamo certamente il bisogno di un ritorno alla mistica inconoscibile del femminile, ma del riconoscimento di una pari dignità intellettiva e politica che permetta alle donne di esprimere pienamente le proprie potenzialità e di godere effettivamente degli stessi diritti degli uomini. E anche in questa ottica avremmo preferito vedere un film magari meno ambizioso nei suoi riferimenti, ma più concreto nei suoi obiettivi.

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2.0/5