Recensione Amici, amanti e... (2011)

E' l'equilibrio il punto di forza della commedia di Ivan Reitman; non siamo trascinati da esilaranti situazioni comiche, né rimaniamo invischiati in un romanticismo eccessivamente zuccheroso; Amici, amanti e....è il godibile racconto dell'evoluzione di due protagonisti classicamente 'incasinati', quindi veri nelle loro fragilità.

Non amarmi. Anzi, sì

Presentata al grande pubblico da Carrie Bradshaw in persona, nella prima puntata della prima serie di Sex and the city, la figura dell'amico di letto, quella persona con cui si tenta di intrecciare una relazione esclusivamente sessuale, senza alcun coinvolgimento emotivo, è diventata col tempo uno degli spunti preferiti da registi e scrittori di Hollywood che ultimamente si sono dati molto da fare per raccontare le storie di uomini e donne inizialmente legati solo da un irrefrenabile bisogno di sesso 'senza pensieri'. Basti pensare al recentissimo Amore & altri rimedi di Edward Zwick e al film di prossima uscita Friends with benefits di Will Gluck, in cui a saranno Justin Timberlake e Mila Kunis ad affrontare l'annosa questione. A dare il personale contributo a questa 'nuova' visione dei rapporti uomo-donna ci pensa anche Ivan Reitman, regista tra i più apprezzati per l'indubbio umorismo, che in Amici, amanti e...racconta la storia di Emma Kurtzman e Adam Franklin, due giovani che hanno scoperto il segreto di una vita felice: fare sesso ad ogni ora del giorno, in qualsiasi posto, senza tutti quei pericoli che derivano da una relazione stabile. Niente coccole, né messaggini con gli emoticon. Al bando le tenerezze, sì ai rudi amplessi nei ripostigli dell'ospedale dove la donna lavora come medico, o nel seminterrato da scapolo incallito in cui il ragazzo sogna di diventare uno scrittore televisivo celebre.


Conosciutisi anni prima durante un campeggio estivo, teatro dell'iniziale delusione amorosa di Adam che sperava, a torto, di consumare la sua prima volta con Emma, i due si incontrano svariate volte e in momenti diversi della loro vita e insieme fanno fronte comune davanti alla morte del padre di lei o al vile tradimento del di lui genitore, un attore vanesio e sul viale del tramonto (il bravo Kevin Kline) che si porta a letto la fidanzata del figlio. Adam ed Emma fondano quindi una società a responsabilità limitata, in cui non ci sarebbe posto per l'amore inteso nel senso tradizionale del termine. Il condizionale è d'obbligo, visto che giorno dopo giorno, qualcosa scatta davvero e li costringe a riconsiderare la loro storia.

E' l'equilibrio il punto di forza di Amici, amanti e...Non siamo trascinati in esilaranti situazioni comiche, né rimaniamo invischiati in un romanticismo eccessivamente zuccheroso. Il film è il godibile racconto dell'evoluzione di due protagonisti classicamente 'incasinati', quindi veri nelle loro fragilità. In questo l'opera del regista canadese è supportata dall'efficace interpretazione dei due protagonisti, Ashton Kutcher e Natalie Portman (qui anche produttrice esecutiva), bravi a far risaltare tutte le sfumature della sceneggiatura firmata dall'esordiente Elizabeth Meriwether, briosa nonostante la presenza di qualche lungaggine di troppo, soprattutto nella descrizione del nucleo di amici dei protagonisti.
Con una leggerezza che rifugge dall'analisi sociologica spicciola, l'autore si ferma sui sentimenti e sulla realtà umana dei protagonisti piuttosto che sulle loro scelte di vita. Quello che è davvero interessante, infatti, non è tanto il sovvertimento dell'iter 'classico' di una relazione sentimentale (si parte dal sesso, ma sempre all'amore si arriva e non c'è nulla di rivoluzionario in questo), quanto la strenua volontà del personaggio femminile di bloccare lucidamente ogni coinvolgimento e la risposta per niente banale del suo partner; un uomo che con amorevole dedizione, a suon di compilation di canzoni dedicate al ciclo e di mazzi di carote (delizioso regalo di San Valentino), fa crollare le mura di Gerico della donna amata. A dare la giusta consistenza a questo miscuglio è quindi il tocco di Ivan Reitman, il cui irriverente spirito degli esordi si è forse addolcito col tempo, perdendo la carica eversiva, ma senza rinunciare a qualche piccolo graffio. Il campeggio che fa da sfondo al primo appuntamento di Adam ed Emma somiglia tanto a quello di Polpette, primo spassoso lungometraggio del regista canadese ambientato in quei regni dell'anarchico furore giovanile che sono appunto i campeggi estivi, mentre la confraternita in cui i due protagonisti si ritrovano anni dopo è un chiaro omaggio ad Animal House, strepitoso successo di John Landis, prodotto dallo stesso Reitman. Sono solo accenni, rimandi a un tempo ormai passato. Oggi non c'è più spazio per i 'ragazzacci' se è vero che il personaggio della Portman si innamora del buon cuore di Ashton Kutcher. Le crediamo. Solo per un po'.

Movieplayer.it

3.0/5