Moderno avvoltoio
Il Carancho del titolo è un avvoltoio, non l'uccello che si ciba delle carcasse degli altri animali già morti, ma il termine dispregiativo con cui si definiscono quegli avvocati che inseguono le ambulanze e frequentano ospedali e pronto soccorsi alla ricerca di potenziali clienti tra le vittime degli incidenti. Il legale Sosa (Ricardo Darin), dopo aver perso la propria licenza, lavora per uno studio specializzato proprio in questi casi, uno di quegli studi che, ai margini della legalità e con l'aiuto delle forze dell'ordine corrotte, in Argentina ha creato una vera e propria industria basata sullo sfruttamento di questi incidenti automobilistici (ogni anno sono circa diecimila quelli registrati nel paese) e sulla truffa ai danni delle assicurazioni e delle stesse vittime.
Lujan (Martina Gusman) è invece una giovane dottoressa che cerca di fare carriera sobbarcandosi turni extra tra ambulanze e pronto soccorso, ed è proprio qui che una sera incontra Sosa ed è subito attrazione. Ma quando l'uomo si spinge oltre organizzando un finto incidente che però si trasforma in una reale tragedia, la coppia di troverà immischiata in un qualcosa più grande di loro.
Scritto quasi fosse come un noir classico americano anni '50, in realtà Carancho è diretto con stile moderno e vivace, con le sequenze negli E.R. estremamente realistiche e vicine allo stile caratteristico delle moderne produzioni televisive ospedaliere, e le sequenze più "thriller" scandite da lunghissimi piani sequenza che stupiscono per la straordinaria messa in scena come nel caso dello sconvolgente finale. Non è quindi un caso che il regista Pablo Trapero sia uno dei (giovani) cineasti più apprezzati dell'intero panorama cinematografico sudamericano, così come si conferma la bravura dei due interpreti - lei, moglie del regista, è anche produttrice della pellicola, lui proviene dal successo de Il segreto dei suoi occhi, premio Oscar per il miglior film straniero - qui per la prova volta insieme.Movieplayer.it
3.0/5