I mockumentary, ossia i film realizzati con la tecnica del falso documentario, sono un tipo di pellicola che negli ultimi decenni ha riscosso un grandissimo successo, in connessione all'horror, a partire dall'uscita di Cannibal Holocaust del terrificante The Blair Witch Project - Il mistero della strega di Blair (che potrebbe rientrare anche nel sottogenere found footage), ma anche, come scoprirete, ad altri generi, come per esempio la commedia e i film sul mondo della musica.
Questo articolo, in cui troverete i 15 migliori mockumentary da vedere, è pensato per farvi riscoprire queste pellicole spesso sottovalutate: da Vita da vampiro - What we do in the Shadows a Cannibal Holocaust, preparatevi a film in cui il realismo diventa un mezzo per spaventare ma anche per far ridere a crepapelle e per raccontare storie che veicolano messaggi importanti.
1. Vita da vampiro - What we do in the Shadows (2014)
Cominciamo questa lista dei più bei mockumentary di sempre con Vita da vampiro - What we do in the Shadows, una commedia esilarante che ha per protagonisti un gruppo di vampiri che vivono in Nuova Zelanda. I quattro, che vengono seguiti da una troupe che vuole fare un documentario su di loro, provengono da epoche e luoghi diversi e si ritrovano a gestire insieme i piccoli problemi della vita quotidiana mentre si scontrano con gruppi di licantropi, da sempre loro nemici, e cercano di procurasi sangue fresco senza destare troppo nell'occhio. Nel cast, tra gli altri, gli strepitosi Taika Waititi e Jemaine Clement, entrambi alla regia.
2. The Blair Witch Project - Il mistero della strega di Blair e Blair Witch (1999 e 2016)
Passiamo ora a The Blair Witch Project - Il mistero della strega di Blair che è diventato un cult tra i mockumentary e i found footage di genere horror. La storia è quella di tre di studenti universitari che decidono di girare un documentario sul mito della strega di Blair, figura misteriosa che mieteva vittime in una foresta del Maryland. Dopo che i tre - Heather, Joshua, Michael - si inoltrano nel bosco dove viveva la strega le cose cominciano presto a degenerare: ormai incapaci di ritrovare la strada di casa vengono spinti verso un'inquietante dimora nascosta tra gli alberi. Che cosa ci sarà ad aspettarli tra quelle mura fatiscenti?
Del film, nel 2016, è stato realizzato anche un sequel, Blair Witch, che ha come protagonista il fratello minore di Heather, che ancora non si è rassegnato alla sua scomparsa, e alcuni suoi coetanei. Il gruppo, che decide di girare un documentario sulle loro ricerche della ragazza, si inoltra nella terribile foresta ma, inutile dirlo, anche questa volta le cose non andranno come sperato.
3. Zelig (1983)
Zelig, parodia di un documentario degli anni '20, è un mockumentary scritto, diretto ed interpretato da Woody Allen. Il protagonista della storia è Leonard Zelig (Allen), uomo che soffre di una patologia molto particolare: Zelig si identifica, sia psicologicamente che fisicamente, con le persone con cui entra in contatto - se incontra un dottore, ad esempio, diventa anch'esso dottore -, è quindi una specie di camaleonte umano. Del suo caso si appassiona la giovane psichiatra Eudora Fletcher (Mia Farrow), che cerca di scoprire come guarire lo stranissimo fenomeno e pian piano si innamora del suo paziente.
4. Dark Side of the Moon (2002)
Dark Side of the Moon è un mockumentary francese diretto da William Karel. Il film, dal titolo originale Opération Lune, parte dalla premessa che i filmati dell'Apollo 11 siano dei falsi e che l'allunaggio sia stato simulato in studio dalla CIA con l'aiuto del regista Stanley Kubrick. La prima parte di Dark Side of the Moon resta piuttosto realistica, col passare del tempo, però, quanto accade sullo schermo diventa sempre più assurdo, divertente ed inaspettato.
5. Incident of Loch Ness (2004)
Passiamo ora a Incident of Loch Ness, un falso documentario su un falso documentario. Nel film, il famoso regista Warner Herzog sta girando un documentario sul mito del mostro di Loch Ness mentre John Bailey, che gli sta dedicando una pellicola, è impegnato a filmarne il dietro le quinte. Le riprese però vengono travolte da un imprevisto inaspettato: la barca su cui la troupe si trova rimane in panne in mezzo ad un banco di nebbia e, tra lo sconcerto generale, il vero mostro fa la sua comparsa. Che cosa ne sarà del regista e dei suoi collaboratori?
6. It's all gone Pete Tong (2004)
Continuiamo questa classifica dei migliori mockumentary in circolazione con It's all gone Pete Tong, film che racconta la vita di un leggendario DJ, Frankie Wilde. Insieme a Frankie ci sposteremo dalle affollatissime discoteche di Ibiza e dalle ville di lusso fino alle cliniche in cui il ragazzo combatte la sua battaglia contro la sordità. Attraverso questo falso documentario accompagneremo il protagonista dalle vette della fama fino alla scomparsa dalle scene, in un finale davvero inaspettato ed indimenticabile.
7. Forgotten Silver (1995)
Forgotten Silver è un falso documentario neozelandese scritto e diretto da Peter Jackson e Costa Botes e dedicato al personaggio inventato del pioniere cinematografico neozelandese Colin McKenzie. McKenzie, regista dimenticato e sconosciuto ai più, viene riscoperto da Jackson, che si rende conto che il suo connazionale è stato un genio incompreso, un anticipatore delle maggiori invenzioni tecniche della storia del cinema. A questo falso documentario, che si conclude con la proiezione di una delle opere restaurate dell'autore, partecipano personalità di spicco del cinema e della critica.
8. Waiting for Guffman (1996)
Waiting for Guffman è un mockumentary scritto da Eugene Levy e Christopher Guest e diretto da quest'ultimo (entrambi sono anche parte del cast). Il film, in cui i dialoghi sono per la gran parte improvvisati, racconta il dietro le quinte di uno spettacolo teatrale prodotto in una piccola cittadina Missouri dai suoi cittadini. Il regista, l'eccentrico Corky St. Clair, fa credere agli attori dello spettacolo, che contiene vari numeri musicali, che il famoso produttore di Broadway Mort Guffman verrà ad assistere alla prima. Corky li convince che, se Guffman apprezzerà il loro progetto, li porterà tutti a Broadway. Come potete immaginare il titolo del film è ispirato all'opera di Beckett Aspettando Godot.
9. Borat (2006)
Tra i mockumentary più famosi di questa lista e da guardare assolutamente c'è senza dubbio Borat, film diretto da Larry Charles con Sasha Baron Cohen e Kevin Davitian. Al centro della storia un giornalista della tv del Kazakhstan che viene inviato negli Stati Uniti per girare un reportage e si trova a scontrarsi con le differenze tra la cultura americana e quella del suo paese d'origine. Durante il viaggio Borat vede in televisione la bellissima Pamela Anderson e, dopo che gli viene comunicata la morte accidentale della moglie, si decide a far di tutto per incontrarla e poi sposarla.
10. Joaquin Phoenix - Io sono qui! (2010)
Joaquin Phoenix - Io sono qui! è un mockumentary diretto da Casey Affleck. Il film racconta un periodo della vita di Joaquin Phoenix che, dopo aver abbandonato la carriera cinematografica, decide di darsi alla musica e di sfondare come artista hip hop. La cosa più interessante di questo film è che Phoenix è rimasto nel personaggio durante tutto il periodo delle riprese, tenendo pubblico e addetti ai lavori all'oscuro del progetto. L'attore ha addirittura partecipato ad un'intervista al David Letterman Show, apparendo confuso e a disagio, masticando una gomma e non rispondendo alle domande di Letterman, che non aveva idea stesse interpretando il personaggio del film di Affleck.
11. This is Spinal Tap (1984)
Passiamo ora ad un caposaldo del genere, This is Spinal Tap. Questo falso documentario, diretto da Rob Reiner, è incentrato sulla semi-fittizia band heavy metal britannica Spinal Tap. Il film, che segue la band in un tour americano, è una parodia estremamente divertente della scena hard rock ed heavy metal del periodo e mette alla berlina la vita esagerata e piena di eccessi delle rock star.
12. Lake Mungo (2008)
Torniamo al genere horror con Lake Mungo, un mockumentary scritto e diretto da Joel Anderson. La storia ruota attorno ad Alice Palmer, una sedicenne che annega mentre sta nuotando con la sua famiglia in una diga ad Ararat, in Australia. Dopo la morte della ragazza nella casa della famiglia cominciano ad accadere alcune cose strane e il fratello, Mathew, decide di riprendere tutto. Con il tempo i genitori di Alice decideranno inoltre di rivolgersi ad uno psichiatra e ad un parapsicologo che gli aiuteranno a capire perché lo spirito della figlia non trova pace.
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13. Bob Roberts (1992)
Bob Roberts è un mockumentary di genere drammatico diretto da Tim Robbins e interpretato dallo stesso Robbins e da Giancarlo Esposito. Il film segue la campagna elettorale di un cantante folk di successo che punta al seggio di senatore in Pennsylvania. La campagna va benissimo ma, un giorno, Roberts viene accusato da un giornalista di essere coinvolto in traffici di droga ed armi. Bob Roberts è stato presentato al Festival di Cannes.
14. Man Bites Dog (1992)
Cambiamo ancora genere e passiamo a quello della black comedy: il mockumentary belga Man Bites Dog - prodotto e diretto da Rémy Belvaux, André Bonzel e Benoît Poelvoorde - racconta di una troupe che decide di seguire un serial killer, Ben, per produrre un documentario sulla sua vita. Se inizialmente il gruppo osserva le azioni dell'uomo in maniera distaccata ed oggettiva, più passa il tempo più i suoi membri restano affascinati dalla personalità dell'uomo, fino a diventarne complici e parte attiva nei suoi terribili omicidi.
15. Cannibal Holocaust (1980)
Concludiamo la nostra lista con quello che viene considerato il primo film di genere mockumentary: Cannibal Holocaust, di Ruggero Deodato. Un gruppo di quattro reporter incaricati di girare un documentario su delle popolazioni cannibali scompare e, a mesi di distanza, il professor Harold Monroe si mette sulle loro tracce per l'emittente televisiva che aveva richiesto il film. Arrivato in Brasile l'uomo ritrova gli scheletri dei membri della troupe e il materiale che avevano filmato. Una volta visionati, però, i filmati mostreranno una realtà ben diversa da quella che tutti si erano immaginati: le atrocità peggiori non sono state compiute dagli indigeni ma bensì dai quattro reporter, che nella giungla si sono lasciati travolgere da una sanguinaria violenza omicida.