Mister Link, recensione: Yeti telefono casa

Recensione di Mister Link, il nuovo film d'animazione in stop-motion della Laika, incentrato sulla leggenda di Sasquatch.

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Mister Link: una foto del film

È con un pizzico di incredulità che iniziamo a redigere questa recensione di Mister Link, il nuovo film d'animazione di Chris Butler prodotto dalla Laika, principale punto di riferimento, insieme alla Aardman, per l'uso della stop-motion nei mercati anglosassoni. Incredulità perché il film, vincitore del Golden Globe e candidato all'Oscar quest'anno, arriva nelle sale italiane a più di un anno dall'uscita statunitense, dopo varie incertezze sulle date e con l'aggravante della chiusura dei cinema che ha travolto gran parte del mondo nella prima metà del 2020. Un destino peculiare per un film che, anche per gli standard della Laika che certamente non è ai livelli di Pixar, DreamWorks e Illumination per quanto riguarda gli incassi, è stato un insuccesso inaudito (poco più di 20 milioni di dollari nel mondo, circa un quinto del budget), nonostante l'apprezzamento generale di critica e spettatori, soprattutto per l'impegno della casa di produzione nel mantenere viva la forma più artigianale di animazione in un'era in cui la CGI domina il mercato, per lo meno al cinema (diverso il discorso per lo streaming, con piattaforme come Netflix e Apple TV+ che stanno puntando su forme più tradizionali).

Un'amicizia bislacca

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Mister Link: un momento del film

Mister Link ruota attorno all'omonimo personaggio (doppiato in originale da Zach Galifianakis), un esemplare di Sasquatch che contatta Sir Lionel Frost (Hugh Jackman), noto esploratore specializzato in creature leggendarie. Scopo dell'incontro è far sì che Link possa trovare i suoi parenti himalayani, gli Yeti, e Frost è la persona più indicata per farlo. Per riuscirci avranno bisogno dell'aiuto dell'ex-compagna di Lionel, l'avventuriera Adelina Fornight (Zoe Saldana), e dovranno fare i conti con i complotti di Lord Piggott-Dunceby (Stephen Fry), l'arrogante e pomposo rivale di Frost, disposto a tutto pur di impedire all'esploratore di divenire membro della "Società dei Grandi Uomini". Ecco tutti gli ingredienti di un viaggio da un lato all'altro del mondo, pieno di insidie e risate, all'insegna della famiglia e dell'amicizia, con un trio centrale deliziosamente strambo.

Kubo e le nuove frontiere della stop motion della Laika

Divertimento fatto a mano

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Mister Link: un'immagine del film animato

Di primo acchito il film può sembrare "inferiore" alle altre produzioni Laika, in particolare le due vette che sono Coraline e la porta magica e Kubo e la spada magica, ed è vero che rispetto agli standard soliti della casa di produzione c'è un che di diverso, un occhio puntato più sullo slapstick e su un tono leggero che sulle atmosfere epiche e sui risvolti adulti (anche se c'è la gag bellissima di Link che, dovendo scegliere un nome di battesimo, opta per Susan, con un bel messaggio di inclusività). Questo però non inficia sull'apparato tecnico, che solo in apparenza è meno ambizioso del solito: l'elemento umoristico comporta un lavoro ancora più preciso (di cui, come da consuetudine per queste produzioni, vediamo dei retroscena durante i titoli di coda), come si può notare nella sequenza del bar che contiene un numero spropositato - secondo i canoni della stop-motion - di stacchi di montaggio, a dimostrazione di quanto la ricerca formale vada di pari passo con la volontà di espandersi creativamente: questo è il primo film della Laika ad avere protagonisti adulti, e presumibilmente il primo con serie intenzioni da franchise, sfumate in seguito al box office (ci sono allusioni a ciò che avremmo potuto vedere in possibili sequel).

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Mister Link: una scena

E se si può effettivamente parlare di una sceneggiatura più elementare, questa è comunque ripiena di gag squisite, da gustare se possibile in lingua originale (chi è appassionato di humour britannico avrà pane per i suoi denti grazie alla performance vocale di Fry, assolutamente irriconoscibile e deliziosamente viscido nei panni del villain), soprattutto se non avete particolarmente amato due film superficialmente simili come Smallfoot - Il mio amico delle nevi e Il piccolo Yeti. E poi c'è la componente emotiva, quella che molto cinema d'animazione sa sfruttare alla perfezione (basti pensare alla Pixar) e che la stop-motion tende ad accentuare tramite la qualità "tangibile" dei suoi mondi e personaggi. Da quel punto di vista il film non delude affatto, e per certi versi ha senso che esca adesso nelle nostre sale, più o meno insieme a Onward - Oltre la magia: due avventure e due viaggi, dove l'elemento centrale è la famiglia e si ride di gusto prima che subentri la parte inevitabilmente strappalacrime. L'ideale per un'esperienza collettiva fra parenti, che è proprio ciò di cui il cinema, inteso come luogo, ha bisogno dopo tanti mesi di inattività.

Conclusioni

Eccoci giunti al termine della nostra recensione di Mister Link, il film della Laika che arriva nelle sale italiane con oltre un anno di ritardo ma ripaga la lunga attesa, grazie a personaggi ben definiti, una sceneggiatura ricca di gag efficaci e una componente tecnica sempre più sbalorditiva, anche quando applicata a un progetto che sulla carta non ha le stesse ambizioni di altri film della stessa casa di produzione.

Movieplayer.it
4.0/5
Voto medio
3.0/5

Perché ci piace

  • Il protagonista è semplicemente adorabile.
  • Lo slapstick funziona alla grande.
  • La componente emotiva, quando si palesa, è forte.
  • L'apparato formale è da applauso.

Cosa non va

  • Potrebbe non convincere del tutto chi apprezza maggiormente i film precedenti della Laika.