Un buon doppiaggio è un gioco di prestigio. C'è, ma non si vede. Puro illusionismo che non deve farsi notare. Per questo troppo spesso diamo per scontato un ottimo lavoro di doppiaggio e cadiamo in una strana contraddizione: parliamo del cast vocale di un film solo quando al leggio non ci sono dei veri e propri doppiatori. È il caso dei così detti "talent", ovvero voci prestate al doppiaggio che si cimentano nella nobile arte del dare la voce. Si tratta soprattutto di cantanti, attori, attrici, presentatori e comici che, a dire il vero, spesso non eccellono davanti al microfono, dimostrandosi acerbi, spaesati e incapaci di raggiungere un livello qualitativo accettabile. Ce ne siamo accorti soprattutto negli ultimi anni, quando quella dei talent è diventata una moda utile soprattutto per la promozione del film di turno. Per fortuna, però, ci sono delle eccezioni eccellenti.
Casi in cui i talent il talento lo hanno tirato fuori per davvero. È successo in film animati impreziositi da performance vocali che meritano di essere ricordate. E allora ecco quali sono, secondo noi, i migliori 15 talent prestati al doppiaggio.
N.B. : gli splendidi lavori di Leo Gullotta (ne L'era glaciale) e Gigi Proietti (in Aladdin) non sono stati inseriti in lista perché i due attori, in quanto molto attivi nel mondo del doppiaggio, non sono considerabili talent veri e propri.
1. Renato Zero (Nightmare Before Christmas, 1993)
Un intero film retto dalle fragili spalle di uno scheletro smilzo. Il re del Mai Jack Skeletron è diventata un'icona simbolo della poetica burtoniana. Un personaggio tragico al quale Renato Zero ha saputo donare tutta la sua sensibilità d'artista. Se le parti cantate di Nightmare Before Christmas sono di rara intensità, è nella recitazione che Zero ha stupito tutti, dimostrando grande misura e grande empatia. Se anche in italiano riusciamo a percepire la malinconia e le frustrazioni di un sognatore fuori posto, il merito è anche di Zero, diretto alla perfezione dal grande Francesco Vairano.
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2. Vittorio Gassman e Tullio Solenghi (Il Re leone, 1994)
Dall'alto della rupe dei re è facile toccare certe vette. E il doppiaggio italiano con Il re leone ci è riuscito più volte. In quel capolavoro animato che rappresenta l'apice del Rinascimento Disney, crediamo che i doppiaggi italiani di Scar e Mufasa siano due capolavori nel capolavoro. Il sommo Vittorio Gassman è riuscito a infondere nel padre di Simba tutta l'autorevolezza, il calore e l'affetto di un genitore lungimirante. Dall'altra parte del fossato, invece, Tullio Solenghi è stato eccezionale nel rendere Scar un personaggio viscido, mellifluo e subdolo. Uno scontro vocale capace di rievocare due personaggi mitici anche a occhi chiusi.
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3. Fabrizio Frizzi (Toy Story, 1995)
Il classico che non passa mai di moda. Woody di Toy Story rappresenta soprattutto questo: la tradizione che rassicura sempre. E Fabrizio Frizzi in tv faceva esattamente la stessa cosa con la professionalità, la gentilezza e la classe dei grandi presentatori vecchia scuola. L'egregio lavoro svolto da Frizzi su Woody ha ribadito la grande preparazione artistica dei presentatori, mestiere che richiede presenza scenica, conoscenza della dizione e capacità interpretative. Nel caso di Frizzi, poi, ci siamo trovati davanti una rarissima sovrapposizione tra personaggio e doppiatore, visto che il volto bonario, ingenuo e gentile di Woody assomigliava davvero a quello del compianto presentatore che gli ha prestato così bene la voce.
4. Giampiero Galeazzi (Space Jam, 1996)
Va detto che gli anni Novanta sono stati un periodo molto felice in fatto di talent. Lo conferma un'altra scelta di casting spiazzante sulla carta, ma rivelatasi assolutamente calzante. Stiamo parlando del mitico Giampiero Galeazzi, che con la sua caratteristica voce nasale e gutturale è stato un perfetto Mr. Swackhammer in Space Jam. Grazie a una recitazione sopra le righe ma sempre in parte, il fetido imprenditore villain del cult anni Novanta ha trovato nel giornalista sportivo un alter ego perfetto. E non dimentichiamo un'altra chicca vocale di Space Jam: il topolino telecronista doppiato dal grande Sandro Ciotti.
5. Massimo Ranieri / Mietta (Il Gobbo di Notre dame, 1996)
Forse il Classico Disney più adulto, doloroso e complesso di sempre. Un film animato pieno di coraggio a cui in Italia abbiamo dato voce in maniera davvero ispirata. Il gobbo di Notre Dame ha messo in luce il talento istrionico di Massimo Ranieri, la cui solida formazione attoriale ha reso il doppiaggio di Quasimodo incredibilmente mimetico. La fragilità del personaggio, i suoi dilemmi, la sua timidezza e la sua dignità hanno trovato in Ranieri la voce perfetta per prendere forma. Quasi banale sottolineare la performance incredibile nelle parti cantate, ma ammettiamo che ascoltare Via di qua ci fa venire la pelle d'oca ogni singola volta. Stesso discorso per Mietta. Cantante assai in voga negli anni Novanta, che si dimostrò molto intensa e capace di regalare un'ottima prova vocale alla splendida Esmeralda.
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6. Fiorello e Tosca (Anastasia, 1997)
Sfidare la Disney negli anni Novanta era un'impresa folle. E invece il grande talento di Don Bluth riuscì a fare breccia nel cuore del pubblico con un film animato amatissimo. Se Anastasia è diventato un film iconico di quel decennio anche in Italia bisogna applaudire l'ottimo lavoro fatto da Tosca e Rosario Fiorello in cabina di doppiaggio. In quegli anni i due cantanti erano stati consacrati da Sanremo, ma il loro coinvolgimento nel film non fu solo un'intelligente mossa di marketing. Anastasia e Dimitri (in originale doppiati da Meg Ryan e John Cusack) hanno trovato in Tosca e Fiorello due complici affiatati, capaci di restituire le giuste sfumature ai personaggi non solo nelle parti cantate. Per capire quanto le loro voci abbiano lasciato il segno, basti pensare a cinque parole: "Il mio inizio sei tu".
7. Giancarlo Magalli (Hercules, 1997)
Qui siamo davanti a una vera e propria intuizione geniale. Immaginare un fauno disegnato sulle fattezze di Danny De Vito con la voce di Giancarlo Magalli non era proprio immediato. E invece il mitico presentatore è stato davvero eccezionale nel doppiare il mentore di Hercules. Con una naturalezza e una disinvoltura disarmante, Magalli ha fatto venire a galla il suo passato da attore, riuscendo a replicare ogni atteggiamento del personaggio. La sua voce roca è stata perfetta nell'inseguire i bruschi cambi di registro di Filottete, personaggio amatissimo in Italia soprattutto grazie a un talent in stato di grazia.
8. Enrico Papi (Mulan, 1998)
Altra scommessa azzardata vinta senza esitazioni. Negli anni Novanta Enrico Papi era il volto sorridente e smagliante di Italia Uno, forte del successo di Sarabanda. Immaginarlo nei panni di un doppiatore sembrava alquanto forzato, e invece ha avuto ragione lui. Perché in Mulan il suo Mushu è davvero ispiratissimo. Papi è stato davvero sorprendente nello sposare l'animo irrequieto del draghetto, gestendo con grande spigliatezza un personaggio tutt'altro che facile.
9. Luca, Paolo e Anna Marchesini (Le follie dell'imperatore, 2000)
Come si fa a ricreare una storica intesa usando solo la voce? Per informazioni chiedere dalle parti di Luca e Paolo, che in quella perla assoluta de Le follie dell'imperatore hanno regalato a Kuzco e Kronk tutta loro complicità. Brillanti, frizzanti e sempre in parte, i due comici si sono distinti per la naturalezza con la quale hanno prestato la voce a due personaggi molto amati dal pubblico. E come dimenticare lo splendido lavoro della grande Anna Marchesini su Yzma? Trasformista eccellente e grande caratterista, Marchesini ha dimostrato tutto il suo talento anche sulla perfida consigliera di corte.
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10. Claudio Bisio (L'era glaciale, 2002)
Qui siamo dalle parti del trasformismo vocale più estremo. Sfidiamo chiunque ad aver riconosciuto la voce di Claudio Bisio dietro il volto stralunato di Sid, il bradipo più strambo di ogni era. L'attore italiano, all'epoca sulla cresta dell'onda grazie al successo di Zelig, ha dimostrato tutto il suo istrionismo vocale sposandosi a meraviglia con il carattere strambo di Sid. E non è un caso se la sua parlata sporca e scomposta è diventata il tratto distintivo del personaggio-simbolo della saga de L'era glaciale.
11. Luca Zingaretti e Carla Signoris (Alla ricerca di Nemo, 2003)
Ancora una coppia di voci nella nostra classifica. Questa volta ci tuffiamo in casa Pixar per applaudire l'ottimo lavoro svolto da Luca Zingaretti e Carla Signoris ne Alla ricerca di Nemo. Il primo ci è sembrato davvero convincente nella parte di Marlin, padre apprensivo e amorevole; la seconda è stata bravissima nelle squame della logorroica e svampita Dory. Se Zingaretti ha dato credibilità e spessore al suo personaggio, Signoris ha gestito alla perfezione un ruolo sopra le righe senza mai diventare stucchevole.
12. Amanda Lear (Gli Incredibili, 2004)
Eccentrica, schizzata e sopra le righe. L'egocentrica stilista Edna è senza dubbio uno dei personaggi più riusciti e iconici de Gli incredibili. A partire da un character design talmente riuscito da raccontare il personaggio soltanto attraverso l'aspetto. Per fortuna in Italia abbiamo avuto anche un doppiaggio favoloso grazie all'ispirata performance di Amanda Lear, che con la sua voce da caratterista navigata si è incollata alla perfezione all'esagitata Edna. Espressioni e gesti esasperati hanno trovato nelle corde vocali di Lear il loro habitat naturale.
13. Enrico Brignano (Frozen, 2013)
Lo ammettiamo senza vergogna: da queste parti non siamo grandi fan di Frozen - Il regno di ghiaccio e riteniamo Olaf una spalla comica disneyana davvero troppo stucchevole. Nonostante questo bisogna ammettere che Enrico Brignano è stato molto bravo a riprodurre la logorrea e l'invadenza del pupazzo di neve tanto amato dai bambini. La sua parlata ingenua, il tono di voce stridente e il carattere stralunato sono resi alla perfezione anche nella versione italiana grazie all'ottima prova del comico romano.
14. Flavio Insinna (Big Hero 6, 2014)
Ancora una volta un presentatore a regalarci un'ottima prova al leggio. Quella di Flavio Insinna in Big Hero 6 è una prova particolarmente difficile perché in netta antitesi con il suo stile di conduzione. Se in tv il nostro è sempre vulcanico e frizzante, negli enormi panni di Baymax Insinna ha cambiato registro, trovando una voce molto posata, tranquilla e rassicurante proprio come il personaggio imponeva.
15. Claudio Santamaria (The Lego Batman, 2017)
Diciamo le cose come stanno. In Batman Begins la voce di Claudio Santamaria su Christian Bale risulta ancora molto acerba, incerta nelle intenzioni e abbastanza monocorde. Dopo questo inizio zoppicante, l'attore romano ha fatto tanta palestra al leggio. Infatti dopo un leggero miglioramento ne Il cavaliere oscuro, nel terzo atto della trilogia nolaniana ci è sembrato davvero convincente. Ottima trovata, quindi, scegliere lui come voce dell'Uomo Pipistrello nel folle Lego Batman - Il film, dove Santamaria si è sintonizzato bene sul tono autoironico, parodistico e frizzante del bellissimo film animato.