La gara ai fornelli più amata dagli italiani torna finalmente per la sua nuova edizione, MasterChef Italia 11 riporta su Sky e in streaming su Now - con la prima puntata come sempre prima di Natale, il 16 dicembre - l'irresistibile trio di giudici composto da Bruno Barbieri, Antonino Cannavacciuolo e Giorgio Locatelli. La missione ora è una sola, comporre la Masterclass e portare ai fornelli i nuovi concorrenti: non vediamo l'ora di conoscerli tutti e di iniziare a scommettere su chi di loro sarà il prossimo MasterChef italiano.
Per parlare di questa nuova edizione, prodotta ancora una volta da Endemol Shine Italy, abbiamo incontrato i tre chef che ne sono al timone: Barbieri, Cannavacciuolo e Locatelli. Ci hanno spiegato che anche quest'anno hanno cercato i cuochi amatoriali direttamente nelle loro case, con una prima fase delle selezioni avvenuta online e in cui i candidati hanno potuto preparare i loro cavalli di battaglia. Tra loro sono stati scelti i più promettenti che accederanno al Live Cooking, su cui sono incentrate le prime puntate del programma. I tre giudici hanno subito sottolineato come i concorrenti di quest'anno siano particolarmente promettenti. Bruno Barbieri, conosciuto per essere il più severo dei tre, ci ha spiegato come quest'anno abbiano alzato ulteriormente l'asticella: "Abbiamo trovato dei concorrenti davvero eccezionali, estremamente preparati." Le difficoltà di realizzare un programma come MasterChef durante un'emergenza sanitaria come quella che stiamo, purtroppo, ancora vivendo, si sono sentite, ma lo chef bolognese ci ha tenuto anche a ribadire: "Siamo riusciti a fare un lavoro perfetto, questo soprattutto grazie al grande impegno di Sky ed Endemol Shine Italy, non ci sono stati problemi, l'attenzione per la nostra salute e quella dei concorrenti è sempre stata altissima."
Inclusività ed internazionalità
Anche quest'anno, poi, c'è stata una grande attenzione all'inclusività e all'internazionalità, Chef Locatelli ha infatti spiegato come "uno degli obiettivi è stato quello di trattare ingredienti che non fanno parte della cucina italiana, ma che comunque sono conosciuti e che spesso si possono trovare nei supermercati." "Abbiamo cercato di entrare nel mondo della contaminazione gastronomica, tra le persone che si sono presentate alle selezioni ce ne sono alcune con alle spalle storie incredibili, che sono arrivate nel nostro paese e che hanno portato la loro idea di cucina, persone che attribuiscono un enorme valore al cibo. Devo dire che quest'anno c'è davvero un'integrazione incredibile" ha continuato Bruno Barbieri.
I concorrenti di MasterChef sono sempre più preparati e le prove a cui vengono sottoposti sempre più difficili, fin dalle selezioni e dalle prime fasi del programma: "Se vuoi lasciare il tuo segno a MasterChef devi essere bravo fin da subito. Le prove a cui li abbiamo sottoposti sono molto più tecniche, il livello è altissimo, rispetto al passato i piatti sono cambiati tantissimo, ci concentriamo molto di più sull'impiattamento" ha spiegato sempre chef Barbieri. "Se guardate le prime stagioni il cambiamento è davvero evidente, c'è una differenza enorme proprio nei piatti che venivano cucinati" ha poi ammesso Antonino Cannavacciuolo, che ha poi aggiunto: "Il successo di MasterChef dipende secondo me dal fatto che è una macchina perfetta, tutti lavorano benissimo insieme, tra noi tre c'è poi un'alchimia perfetta. C'è amicizia, fratellanza, siamo contenti di lavorare insieme e portiamo sempre uno spirito positivo."
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Il livello sempre più alto
L'evoluzione del programma negli anni non si vede solo dal livello dei concorrenti in gara e dalla difficoltà delle prove a cui vengono sottoposti, ma anche gli ospiti sono cambiati: "Un tempo facevamo fatica a chiamare i grandi Chef, quelli stellati, oggi invece vogliono venire tutti, fanno a gara per essere con noi" ha infatti aggiunto Giorgio Locatelli, orgoglioso del successo raggiunto da MasterChef. "Entrare in contatto con Chef provenienti da tutto il mondo, non solo dall'Italia, ha anche una grandissima influenza sul nostro lavoro", ha poi continuato Barbieri. "Non solo Chef, ma anche ingredienti, che scopriamo anche noi durante il lavoro a MasterChef, che ci ispirano e ci portiamo dietro nei nostri ristoranti, nelle nostre cucine", ha concluso poi Cannavacciuolo.
Tra le domande più interessanti fatte al trio di giudici c'è quella su quale sia la loro prova preferita, le cui risposte hanno mostrato i diversi approcci al programma ma anche al lavoro nella ristorazione degli Chef. "Quello della Mistery Box è il mio momento preferito di ogni puntata" ha esordito Antonino Cannavacciuolo, "perché è un grande allenamento anche per noi giudici, abbinare dieci ingredienti è una prova difficilissima anche per noi!" Bruno Barbieri ha invece spiegato come per lui la finale sia sempre il momento più emozionante: "Durante la finale troviamo i concorrenti trasformati, presentano finalmente il loro menù come se fossero in un vero ristorante, si vede il cambiamento rispetto all'inizio, quanto sono migliorati nelle settimane." Locatelli, che dimostra sempre una grande sensibilità, ha aggiunto:"A me piacciono tutte le prove ma odio le eliminazioni! È difficile per me perché mi sembra quasi di licenziare qualcuno, lo vivo come un fallimento. Anche nel mio ristorante, quando succede, è davvero una fallimento personale mandare via qualcuno." "Io invece godo tantissimo durante le eliminazioni" lo ha interrotto ridendo Barbieri, "avete notato che mi vesto sempre di nero? Questa una gara, bisogna per forza eliminare qualcuno!"