Masterchef Italia 10: l’intervista al vincitore Aquila

L'intervista a Francesco Aquila, il vincitore di Masterchef Italia 10, che ci ha raccontato della sua esperienza nella Masterclass e del rapporto con i suoi compagni.

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I giudici durante la finale di Masterchef Italia 10

Masterchef Italia 10 si è concluso ieri, un'avventura durata poco più di due mesi ma che ci ha emozionato e divertito, inchiodandoci davanti alla TV ogni giovedì sera alle 21. Il vincitore di questa decima edizione è Francesco Aquila, uno dei personaggio più amati di sempre dal pubblico: nella finale si è sfidato con Irene e Antonio, presentando il suo menù al trio di giudici che ne hanno apprezzato inventività e sapori, tutti legati al suo passato e alle sue radici.

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La vittoria di Aquila a Masterchef Italia 10

Una vittoria che corona il suo splendido percorso nella Masterclass. Aquila, che abbiamo raggiunto via zoom per un'intervista, ha affermato che c'è stato un momento particolare in cui ha sentito che davvero poteva vincere: "C'è stato un momento di grande cambiamento per me durante il programma, quasi di evoluzione: mi mancava tantissimo mia figlia, ad un certo punto ho capito che questa mancanza dovevo trasformarla in grinta, dovevo sfruttare al massimo il tempo a Masterchef. Ho capito poi che potevo farcela quando ho scritto il menù, quando l'ho pensato, ho capito che avevo buone possibilità di vincere," ha affermato Aquila, che poi però ci ha detto di quanto, ad un certo punto della finale, si sia sentito anche in difficoltà, "quando ho sbagliato il primo, che non ho fatto come volevo, ho pensato che avrei perso. Ma non mi sono tirato indietro, ho provato a fare del mio meglio e mi è andata bene."

La finale con Irene e Antonio

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I giudici durante la finale di Masterchef Italia 10

Aquila ha continuato raccontando quanto sia stato felice di quello che è trapelato di sé dalle telecamere, puntata dopo puntata: "Io a primo impatto sembro una persona molto superficiale, non piaccio a tutti, è stato bello però vedere che di me è passato il fatto che abbia dei valori, soprattutto la famiglia e gli amici, ma anche la voglia di mettersi alla prova e di fare sempre meglio. Voglio spronare chi guarda a fare propri questi principi." Non potevamo non chiedergli se fosse stato contento di arrivare in finale con Irene e Antonio, o se avrebbe preferito qualcun altro. "Sono felicissimo che con me ci siano stati loro, meritavano di stare li, di essere in finale. Avessi potuto scegliere forse avrei voluto con me Eduard e Monir, perché ho legato tantissimo con loro, ma Irene e Antonio si meritavano di arrivare dove sono arrivati." Parlando proprio di Irene gli abbiamo domandato se fosse rimasto colpito dai suoi incredibili miglioramenti: "Il suo è stato un percorso davvero straordinario, il piatto che ha cucinato per la finale, quello a base di cipolla, era davvero bellissimo. Ero convinto che fosse andata meglio di me! Mi hanno chiesto se secondo me abbia sbagliato a presentare un menù del genere, così particolare, ma sono convinto che abbia fatto bene: quella è la sua idea di cucina, ed è giusto che vada fino in fondo e segua le sue idee così come sono."

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La vittoria di Aquila a Masterchef Italia 10

Una domanda d'obbligo è quella relativa al suo futuro: quali progetti lo attendono? "Ancora non so che cosa farò, mi sembra di trovarmi in un mondo completamente nuovo, voglio guardarmi attorno e crescere professionalmente, certamente non mi fermerò qua." Che consiglio darebbe, invece, agli aspiranti chef che si preparano ad affrontare le selezioni per la prossima edizione del programma? "Gli direi di essere sempre se stessi e di credere al cento per cento a quel che stanno facendo, di vedere l'obiettivo, di focalizzarsi sulla strada che è davanti a loro per raggiungerlo."

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Il rapporto con i compagni

"Tra gli ingredienti che non conoscevo, che ho cucinato per la prima volta a Masterchef e che ho veramente amato c'è senza dubbio l'aglio nero. Volevo metterlo nel piatto della finale, in quel primo che non mi è riuscito come volevo, ma non ce l'ho fatta" ci ha poi raccontato Aquila, che ci hai poi anche spiegato quale ingrediente, nel corso del programma, lo ha messo più in difficolta: "Il collo di gallina! Non lo avevo mai visto né tantomeno cucinato, avevo paura che quella volta sarei davvero andato a casa. Nella stessa puntata anche il pollo in vescica mi ha messo davvero in difficoltà."

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I giudici durante la finale di Masterchef Italia 10
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I genitori di Aquila durante la finale di Masterchef Italia 10

Come ha vissuto la competizione ed il rapporto con i compagni? "Io sono sempre stato molto sincero e trasparente, durante tutta la mia esperienza a Masterchef. Ci sono sempre stati molti che volevano avvantaggiarsi, ma questo succede anche nella vita, nel lavoro, persone che volevano trarre il più possibile da questo percorso. Quando si affrontano le cose con questa mentalità spesso però ci si fa male. Sono rimasto in bellissimi rapporti con le persone a cui volevo bene, Eduard, Monir, Jia Bi, Daiana, Max. Ci sentiamo spessissimo. Con Monir vorremmo addirittura organizzarci tutti i giovedì, ora che è finito il programma, per cucinare insieme, in videochiamata." Poi Aquila ha commentato la grande rivalità con Antonio, spiegando che in realtà i rapporti con l'altro ex concorrente sono sempre stati di grande stima ed amicizia: "Antonio è sembrato molto più cattivo di quello che è, è un ragazzo davvero fantastico, non c'era invidia, è sempre stata una sanissima competizione"

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Il lavoro in brigata

Quali sono i piatti di cui va più orgoglioso tra tutti quelli che ha preparato? "L'antipasto e il dolce del menù della finale, due piatti che a mio parere sono davvero molto difficili da fare, ma ci sono riuscito. Se l'uovo non si scioglieva all'interno sarebbe stato un errore enorme, ed invece era perfetto. Sono molto orgoglioso di me stesso per quei due piatti." Aquila ha chiuso il nostro incontro raccontandoci alcune delle esperienze più formative per lui a Masterchef: "Le esterne sono state utilissime per noi, erano un modo per collaborare e lavorare insieme. Questo lavoro che aspiriamo a fare non è individuale, è di squadra, è il team che fa la differenza. Se non sei capace a lavorare in brigata devi cambiare mestiere."