Love is love
In alcuni casi non è semplice parlare di un film, raccontarlo, analizzarlo, evidenziarne le cose positive e quelle negative e Non dire sì rientra perfettamente nella categoria. La cosa che in questo caso complica in modo terribile le cose è la trama. Stiamo parlando infatti di una storia d'amore, delle più classiche: un uomo che si innamora di una donna che però è la promessa sposa di un suo amico che propone, per via di un destino crudele, al nostro protagonista di fare da testimone di nozze. Dunque, che fare? Dichiarare il proprio amore rischiando di rovinare un matrimonio, oppure farsi da parte soffocando i propri sentimenti? Scavalcare l'amicizia per l'amore non sarebbe giusto.
Per fortuna alla fine ci pensa il destino a rimettere a posto le cose. Se poi si ha anche la fortuna, oltre a quella di uno sposo che definire sbagliato è poco, di avere dalla propria parte un migliore amico più che mai determinato a non farci scappare l'amore della vita allora la strada si fa più che mai in discesa.
A grandi linee è questa la storia che ci racconta Stefan Schwartz nel suo ultimo lavoro; se dunque siete di quegli spettatori che vanno al cinema a caccia di storie interessanti, avvincenti o ancora emozionanti e magari raccontate anche in maniera raffinata da un regista che sa il fatto suo allora Non dire sì - non ce ne vogliano i realizzatori - non è il film che fa per voi. Tuttavia se non ci si ferma in superficie e qualcosa di vagamente originale lo si riscontra. Innanzitutto la location: la pellicola è girata a Londra, e molte scene sono ambientate nel vivace nonché caotico quartiere di Soho, dove il nostro protagonista, finito in rovina a causa dell'esaurirsi della sua verve creativa (fa lo scrittore) vive con il suo migliore amico. Apparentemente potrebbe sembrare una cosa banale, eppure questo genere di film che generalmente trovano una collocazione geografica differente: una grande metropoli statunitense ad esempio, oppure una cittadina di provincia. Un altro elemento di un certo interesse è il personagigo del migliore amico del protagonista Murray (Seth Green) che nel film veste i panni di un agente immobiliare. Si tratta di una figura davvero eccentrica che con le sue trovate ed il suo modo di fare porta il film ai confini del demenziale grazie a scene buffe ed atteggiamenti stravaganti. A lui è affidato il compito di dare un po' di vivacità e brillantezza al film che altrimenti scorrerebbe via troppo piattamente.
Infine la colonna sonora: il sound che accompagna tutta la pellicola è molto giovanile e molto british e costituisce un elemento di armonizzazione del lavoro. Una scelta certamente azzeccata.
Nonostante alcuni elementi stimolanti, il film è nel complesso molto poco interessante ed ha l'enorme difetto di raccontare un tema narrativo non semplice, soprattutto se teniamo in considerazione la grande produzione cinematografica al riguardo. Per non parlare poi di alcune colossali banalità visive, come quella che in una delle ultime scene (mi scuso per la rivelazione ma non credo sia determinante per chi andrà a vedere il film) vede il protagonista maschile impegnarsi in un a corsa affannosa per interrompere il matrimonio della donna che ama con il suo amico. Purtroppo in questo caso il protagonista non è Dustin Hoffman e dietro la macchina da presa non c'è Mike Nichols.