Nato in Irlanda del Nord nel 1952, Liam Neeson è uno degli attori più amati e talentuosi della sua generazione. Vincitore della Colpa Volpi di Venezia nel 1996 grazie al film Michael Collins, e nominato all'Oscar come miglior attore protagonista per la sua interpretazione nel drammatico Schindler's List - La lista di Schindler, lungo la sua carriera ha avuto modo di collaborare con grandi autori del panorama internazionale (come Martin Scorsese, Woody Allen o Christopher Nolan) e interpretare ruoli indimenticabili in alcuni action di grande successo (come la saga di Taken).
Liam Neeson si è sempre prestato a progetti di diversa caratura senza risparmiarsi, passando dalle commedie ai thriller ad alta tensione, lavorando tanto nel cinema autoriale quanto in quello più commerciale e mainstream. Sono tutti film che riescono a mettere in luce un talento poliedrico e che spesso meritano di essere riportati alla mente e agli occhi del pubblico. Abbiamo quindi deciso di ripercorrere i migliori film di Liam Neeson, consigliando alcuni lavori (proposti in rigoroso ordine cronologico) che a nostro avviso sono tra i più riusciti e i più iconici della sua filmografia.
1. Mission (1986)
Probabilmente non sono molte le persone che associano il film di Roland Joffé al volto di Liam Neeson. Con Mission stiamo facendo i conti con uno dei cult indiscussi della Storia del cinema, eppure sicuramente (e, se vogliamo, giustamente), il grande pubblico associa la pellicola alla partitura di Ennio Morricone (da sempre la preferita dallo stesso Maestro tra quelle da lui composte e scandalosamente non premiata con un Oscar) o alle interpretazioni di Robert De Niro e Jeremy Irons. Eppure, anche Neeson partecipa all'operazione che si aggiudicherà la Palma d'oro al Festival di Cannes nel 1986. Nella prima parte della sua carriera, quando l'interprete veniva reclutato principalmente per ruoli secondari e non ancora da protagonista assoluto, si tratta della tappa più riuscita e ambiziosa, in grado di posizionare l'attore sulla rampa di lancio, pronto per il decollo.
2. Schindler's List (1993)
Considerato dallo stesso Spielberg come il film più importante della sua carriera, Schindler's List è un'opera immortale e senza tempo: un esempio cristallino e per certi versi inimitabile di come il cinema possa essere al contempo sia una grande rappresentazione e ricostruzione storica, sia un'opera d'arte. Vincitore di sette premi Oscar, tra cui miglior film e miglior regia, il lungometraggio si avvale di una delle più intense prove attoriali della carriera di Liam Neeson. Certo, l'interprete può contare in scena su una "spalla" di tutto rispetto quale fu sir Ben Kingsley, eppure il carisma e la tensione drammatica evocata dal lavoro del protagonista donano al film una marcia in più. Impossibile non commuoversi di fronte alla rappresentazione di un dramma epocale che viene riproposto agli occhi del pubblico in tutta la sua spietata violenza e crudeltà.
3. Star Wars: Episodio I - La minaccia fantasma (1999)
Considerato dai fan di vecchia data come uno dei progetti meno riusciti dell'intera saga, Star Wars ep. I - La minaccia fantasma fu un evento più unico che raro. Se infatti oggi siamo abituati a cibarci di prodotti legati al brand creato da George Lucas (una nuova trilogia, spin-off, serie tv, fumetti ecc.) all'epoca si trattava di un ritorno atteso e sperato per quasi due decadi. In effetti però, il film presenta più di qualche problema. La portata mediatica tuttavia è senza precedenti e la presenza di Liam Neeson nei panni di Qui-Gon Jinn, il maestro del giovane Obi-Wan Kenobi (interpretato da Ewan McGregor), è una di quelle soddisfazioni ed esperienze che non capitano certo tutti i giorni. La scelta di Neeson per vestire i panni di questa figura non fu immediata. Lucas inizialmente preferiva infatti scritturare un attore statunitense ma, una volta conosciuto l'interprete britannico, cambiò idea proprio perché vide nelle sue doti e nel suo carattere un esempio, una guida, un modello che il resto del cast avrebbe potuto seguire e consultare durante la produzione. Proprio per questa sorta di sovrapposizione tra il suo personaggio e la sua personalità (entrambi maestri in grado di sostenere i loro allievi e colleghi), il regista si convinse della scelta.
Liam Neeson e l'action: un'onorata carriera a base di botte
4. Gangs of New York (2002)
Gangs of New York è uno dei titoli più amati e iconici tra quelli diretti da Martin Scorsese negli anni Duemila. Eppure, proprio come accadde a metà anni Ottanta con l'esempio di Mission, anche in questo caso il grande pubblico stenta a ricordare nel progetto la presenza di Liam Neeson. Le grandi scenografie a cura di Dante Ferretti e Francesca Lo Schiavo, il fascino degli studi di Cinecittà, il nome di richiamo del regista e soprattutto un tridente eccezionale come punta di diamante di un cast di tutto rispetto (Leonardo DiCaprio, Cameron Diaz e Daniel Day-Lewis) finirono per mettere un po' in secondo piano la presenza di Neeson. Tuttavia, il suo carisma e il suo talento non stentano a palesarsi nei primi minuti della pellicola. Il film sarà candidato a 10 premi Oscar (tra cui miglior lungometraggio, miglior regia e miglior attore protagonista) senza tuttavia riuscire a vincerne alcuno. Per la risonanza mediatica che ha avuto negli anni a seguire, Gangs of New York resta probabilmente uno dei gioielli più preziosi della filmografia di Liam Neeson.
5. Love Actually - L'amore davvero (2003)
Love Actually - L'amore davvero è una delle commedie sentimentali più famose e iconiche di sempre, capace di alternare risate, lacrime e una buona dose di sana retorica cinematografica. Il tutto incorniciato all'interno di un'ambientazione natalizia, che male non fa, e impreziosito dalla presenza di un cast da capogiro. Il film di Richard Curtis è ormai diventato un classico contemporaneo. Il regista è bravo nel dipanare numerosi racconti in quello che viene ricordato come un progetto corale tematizzato sul sentimento più diffuso e comune di sempre: l'amore. Tra gli altri, sono presenti in scena Hugh Grant, Colin Firth, Emma Thompson, Keira Knightley, Bill Nighy, Alan Rickman, Rowan Atkinson, Martin Freeman, Claudia Shiffer e, ovviamente, il nostro Liam Neeson. L'interprete veste i panni di Daniel, un padre di famiglia da poco rimasto vedovo che dovrà cercare di aiutare e sostenere suo figlio di undici anni alle prese, guarda un po', con i suoi primi turbamenti sentimentali. Insomma, dopo ruoli decisamente più impegnati e prima di una parentesi action che lo accompagnerà dalla metà degli anni Duemila sino ai giorni nostri, Liam Neeson si diverte e ci fa divertire interpretando un personaggio decisamente lontano dai suoi standard, dimostrando di essere un attore a tutto tondo capace di saper gestire qualsivoglia sfumatura.
6. Batman Begins (2005)
Il primo tassello della trilogia narrativa di Christopher Nolan dedicata a Batman, diventerà nel tempo un film epocale. Certo, giustamente i più ricordano il secondo titolo, Il cavaliere oscuro (2008), come il migliore e il più riuscito. Tuttavia sarebbe ingiusto non rivedere già in Batman Begins le caratteristiche e il mood cinematografico che il regista ha voluto imprimere a questa saga. Si tratta di un lavoro decisamente cupo e tenebroso, lontano dai fasti più colorati e spensierati del brand Marvel. Quello di Nolan è un eroe tormentato, sofferente e schiacciato dal peso delle responsabilità. Così come gli antagonisti con cui dovrà vedersela sono personaggi decisamente complessi e stratificati, che seguono logiche e filosofie perverse ma tutto sommato comprensibili e ammalianti. Neeson è il primo grande cattivo di questa saga. Interpreta Ra's al Ghul e riesce a donare al personaggio un fascino sinistro in perfetto equilibrio tra eleganza e cinica efferatezza. Il confronto con il Joker di Heath Ledger ha sempre finito per sottostimare, agli occhi del grande pubblico, l'interpretazione dell'attore. Giustamente, il villain per eccellenza (magistralmente interpretato dal già citato Ledger che si aggiudicò un Oscar postumo per il ruolo) è la nemesi di Batman: un giullare di corte tanto folle quanto geniale, capace di far perdere le coordinate all'eroe più freddo e calcolatore del mondo a fumetti. Eppure quello di Neeson è un personaggio sinistro, che si muove nelle ombre, che accarezza le tenebre e, proprio per questo, il volto ruvido ed enigmatico dell'attore colpisce nel segno.
I nemici cinematografici di Batman, dal peggiore al migliore
7. Io vi troverò (2008)
Nell'ultima parte della sua carriera, come è noto, Liam Neeson si è "specializzato" nei film di azione. Ancora oggi, nonostante l'età, viene spesso scritturato in titoli ad alta tensione dove la sua prestazione, soprattutto fisica, viene messa al centro di mirabolanti avventure. Questa direzione, con buona probabilità, è dovuta dal successo di Io vi troverò. Prodotto e scritto da Luc Besson, il film racconta la caccia di un ex agente della CIA (Neeson appunto) sulle tracce di sua figlia e dei suoi rapitori. La pellicola ebbe un successo di pubblico unico e insperato. A fronte di un budget di 25 milioni di dollari, ne incassò a fine corsa più di 225 in tutto il mondo, tanto che la produzione si attivò subito per scrivere dei sequel e dare così il via a quella che è diventata una vera e propria saga, intitolata Taken. Come in ogni fanbase che si rispetti, siamo certi che ci saranno persone che anziché preferire questo titolo tra quelli action interpretati da Neeson, avrebbero voluto vedere presente in lista qualche altro esempio. Tuttavia ci sembrava "corretto" ricordare il successo di questo lavoro proprio nell'ottica di un film apri pista che in qualche modo ha sparigliato un po' le carte della carriera dell'attore: una sorta di simbolo per raccontare e ricordare questa parentesi importante del suo lavoro.
8. La ballata di Buster Scruggs (2018)
Diretto da quei due geniacci dei fratelli Coen, La ballata di Buster Scruggs è un western atipico, diviso in sei episodi indipendenti, ognuno dei quali pensato e girato con uno stile e un mood drammaturgico differente. Sin dalla sua presentazione al Festival di Venezia, buona parte della critica si è espressa in totale favore proprio del segmento con protagonista Liam Neeson. Si tratta dell'episodio più cupo, grottesco e malinconico dell'intero progetto, ma proprio per questo anche del più umano e toccante. L'attore interpreta un impresario che per guadagnarsi da vivere gira di città in città con un giovane inglese, mutilato sia di braccia che di gambe, che grazie a un monologo toccante e drammatico riesce a trovare la compassione (e il denaro) del pubblico. Pian piano però gli affari inizieranno a non essere più così redditizi e sarà qui che Neeson dovrà trovare una soluzione alternativa. Carico del pessimismo tipico dei fratelli Coen, l'episodio funziona anche grazie all'ottima interpretazione del nostro, raramente così intenso e struggente sul grande schermo.