Un anno e mezzo fa, Le Guerre di Lucas ci aveva stupiti e conquistati per come raccontava, in forma di fumetto, il dietro le quinte della creazione del mito di Star Wars con un'unica perplessità: ci era dispiaciuto fermarci lì, al solo primo film di una saga che aveva partorito altre 8 film divisi in 3 trilogie e che prosegue ancora oggi. Una perplessità spazzata via nelle scorse settimane, quando Bao Publishing ha annunciato e poi pubblicato il secondo volume di questa serie realizzata da Renaud Roche e Laurent Hopman: l'episodio II de Le guerre di Lucas porta avanti quel cammino nella realizzazione di Star Wars per concentrarsi su quello che è considerato da molti, noi compresi, il miglior film della saga: L'impero colpisce ancora.
Una promessa difficile da mantenere
Se davvero vogliamo fare un sequel, rischia di essere un problema
Tutto inizia con un incidente. Le prime tavole de Le guerre di Lucas - Episodio II si dedicano all'incidente d'auto che ha avuto come protagonista Mark Hamill quattro mesi prima dell'uscita del primo Star Wars, l'11 gennaio 1977. Primo segnale di un cammino che sarebbe stato complicato e segnato da imprevisti di ogni tipo, arrivando a far lievitare il budget ben oltre quanto inizialmente previsto. Un cammino denso di ostacoli che è in parte figlio di una promessa: quella di George Lucas alla sua compagna di vita che le cose sarebbero andate diversamente dal primo film, che avrebbe mantenuto un certo distacco per la sua salute e per il bene della loro vita.
Una promessa che, ovviamente, Lucas non è stato in grado di mantenere, perché i continui intoppi l'hanno costretto a intervenire in misura sempre maggiore per guidare sia le riprese sul set, affidate a un regista d'esperienza come Irvin Kershner, uno degli insegnanti dello stesso Lucas, sia l'altrettanto complessa post-produzione e gli effetti speciali ancor più ambiziosi di quanto visto nel primo film. Un cammino per la realizzazione de L'impero colpisce ancora che parte dal casting, tra riconferme e new entry da individuare, passa per la pre-produzione, le riprese con tutto il ritardo del caso, la confezione e l'effettistica successiva, per arrivare come il volume precedente al sospiro di sollievo dovuto all'incredibile successo di pubblico e i record battuti.
L'ossessione di Lucas
Se con il primo volume ci era stata raccontata la storia di un'ossessione, sviluppando la componente personale e privata di Lucas parallelamente a quella produttiva del film, l'Episodio II segue la stessa falsariga assecondando un titolo, Le guerre di Lucas, che fa riferimento non solo a quelle stellari della sua saga, ma anche quelle personali che gli impediscono di tenere la giusta distanza dal proprio lavoro. Come nel primo volume, anche il secondo sottolinea come e quanto George Lucas abbia avuto sin dall'inizio una visione ben chiara, ma anche come e quanto sia stato difficile metterla in pratica perché ben più avanti dei suoi tempi: se nel primo libro il passo importante è quello del merchandising e dei diritti di sfruttamento da mantenere, qui l'enfasi è su quello che sarà lo Skywalker Ranch e uno spazio in cui poter sviluppare e creare. Per lui e per altri come lui.
Gli aneddoti del dietro le quinte
Parallelamente a questo, Le guerre di Lucas - Episodio II è anche un'ottima fonte di aneddoti e curiosità sulla realizzazione de L'impero colpisce ancora, per come riesce a raccontare ogni fase della sua produzione infarcendola di dettagli che i meno informati potrebbero non conoscere, dal compenso di Alec Guinness per la sua limitata partecipazione alle varie fasi di riscrittura e ripensamenti in fase di stesura della sceneggiatura, fino alla realizzazione di uno dei personaggi più iconici della saga che nel secondo film fa il suo debutto, Yoda.
Il tutto mentre dai disegni di Roche e i testi di Hopman vediamo anche nascere il personaggio di Indiana Jones, la cui genesi insieme a Spielberg e Kasdan si muove parallelamente alla lavorazione del secondo Star Wars. Lo spaccato di un momento cruciale del mondo del cinema popolare che tanto amiamo, una fotografia composta da oltre 200 tavole che ci porta nel dietro le quinte di un mito e che non vediamo l'ora di veder proseguire con un Episodio III dedicato a Il ritorno dello Jedi.
Conclusioni
Renaud Roche e Laurent Hopman confermano quanto di buono fatto con il primo volume e ne Le guerre di Lucas - Episodio II portava avanti il racconto affrontando il dietro le quinte de L'impero colpisce ancora. Anche in questo caso, la storia personale di George Lucas si muove parallelamente a quella della realizzazione del film, tra intuizioni che hanno cambiato la storia del cinema, una visione fuori dal comune e un'ossessione altrettanto smisurata. Preziosi gli aneddoti che emergono sulla realizzazione del film, alcuni dei quali possono essere una scoperta per chi è meno informato sulla saga di Star Wars.
Perché ci piace
- La capacità di portarci dietro le quinte di un mito, raccontandoci la realizzazione di un film così importante.
- Il modo in cui il privato di George Lucas viene esplorato parallelamente alla parte professionale e produttiva.
- Le tante curiosità sul backstage del film che emergono leggendo la storia.
Cosa non va
- Il legame con la saga di Lucas lo rende meno interessante per chi non ne è appassionato, ma ci sono aspetti legati al mondo del cinema in generale che potrebbero comunque interessare il lettore.