E' un team di giovani attori a sostenere il progetto di Cose cattive, insolito horror ambientato nel mondo di internet, prodotto dalla Inside Film di Luca Argentero e Myriam Catania e diretto da Simone Gandolfo, noto al pubblico per la sua partecipazione a R.I.S. - Delitti imperfetti. Circostanza decisamente nuova in un panorama, come quello italiano, in genere restio alle sperimentazioni, ma non per questo meno importante. Già presentata all'ultima edizione del Courmayeur Noir Festival, la pellicola arriverà in sala attraverso dei mini eventi, a partire da oggi, mercoledì 30 gennaio, da Asti, com'è stato ribadito questa mattina nella conferenza stampa che si è tenuta a Roma; a dimostrazione che un prodotto così particolare necessiti di una strategia di marketing diversa dal comune.
Per l'occasione finzione e verità si sono ulteriormente contaminate; se nel film è il blog Cose Cattive a dare il via alla serie di circostanze che scatenano la furia omicida del perverso Maestro, anche nella realtà la produzione ha creato ad hoc un blog che coinvolgesse gli stessi attori, nei panni dei rispettivi personaggi, e gli utenti della Rete, ignari che si trattasse di un fake. Sulla pagina infatti, esattamente come nella storia di Gandolfo, i visitatori erano invitati a postare filmati che li riprendessero nelle attività più cattive mai compiute nella propria vita, sottoponendosi al giudizio insindacabile dell'efferato Master del blog che avrebbe poi assegnato al vincitore un premio non meglio precisato. Bloccati dal doveroso filtro del gestore del sito, e sotto stretta osservazione della Polizia Postale, sono arrivati i materiali più strani e disparati. Nulla in confronto alle opere dei fittizi Nina (Marta Gastini), Cristian (Nicola Sorrenti), Julia (Jennifer Mischiati) e Nick (Aaron Jeorge), vincitori della macabra riffa, inconsapevoli di essere finiti nelle mani di uno omicida schizofrenico e paranoico (Pietro Ragusa), che pretende di punire i peccati del mondo, compiendo a sua volta un'opera di pulizia. Classe 1980, nato ad Imperia, Simone Gandolfo è stato affiancato oggi dal produttore Luca Argentero, e da Pietro Ragusa, Nicola Sorrenti e Jennifer Mischiati, in rappresentanza del cast.
Simone, a cosa ti sei ispirato per questo debutto nel cinema? Simone Gandolfo: Dal punto di vista narrativo la saga di Saw era molto presente. Per ciò che concerne il discorso estetico, l'idea era di creare qualcosa di molto freddo, una sorta di non luogo, per questo abbiamo preso come punto di riferimento il disegnatore Enki Bilal, e poi il film Lasciami entrare.
Luca, hai investito molto nel progetto di Cose cattive, cosa ti ha spinto a compiere il grande salto e diventare produttore? Luca Argentero: L'incontro con Simone sul set della fiction La baronessa di Carini ha dato il la a tutto. Guardandoci attorno ci siamo chiesti se quello era davvero l'unico modo di fare le cose, o se se forse non si poteva trovare un'altra strada per sfruttare al meglio le risorse umane e creare un prodotto qualitativamente accettabile, pronto ad essere distribuito, con un ventesimo delle risorse che normalmente si impiegano.Con Debora Alessi, l'altra sceneggiatrice, Simone mi ha presentato uno script che aveva dei requisiti low budget. Da lì in poi abbiamo sostituito compra e noleggia con cerca e trova. Questa in particolare è un'attività che si potrà rivelare utile in futuro. A quel punto abbiamo trovato un gruppo di attori che ha sostenuto come meglio non poteva le difficoltà di girare un film di sole quattro settimane, in condizioni disagevoli, senza camper o camerini personalizzati. Hanno sposato l'idea con grande passione e rinunciando a tutti i vezzi e in genere alle comodità che io per primo conosco bene. Abbiamo creato un gruppo, un team di tecnici tutti alla prima esperienza importante, a dimostrazione che se si è guidati dalla voglia di creare, si può dare ai giovani la possibilità di stare e imparare direttamente sul set. Siamo stati indipendenti e lo siamo stati per davvero. Abbiamo usufruito delle norme sul tax credit, ma non abbiamo chiesto i finanziamenti pubblici.E se le difficoltà aguzzano l'ingegno, l'idea di creare un blog come quello che appare nel film è piuttosto singolare. Com'è nata e che difficoltà vi ha portato?
Il blog è nato con la volontà di fare qualcosa di diverso nel marketing. Lo abbiamo aperto ed è stato on line per nove mesi, ottenendo numerosi contatti. Speravamo di poter far chiudere il sito direttamente dalla Polizia Postale, ma non è stato possibile per una serie di motivi legali, ma ci sono stati sempre vicini e ci hanno aiutato in più di un'occasione, quando ad esempio si poteva prefigurare il reato di emulazione. Quando abbiamo rivelato il fake è stato un momento critico, da quel momento è partito il sito ufficiale, cosecattive.net, dove sarà possibile seguire tutto il percorso dell'unica copia del film, una crociata che partirà stasera da Asti e finirà a Giugno a Rimini.
La considerazione generale è che se dai internet in mano ad un ragazzino completamente solo è come se gli dessi una pistola.
Simone Gandolfo: Internet tira fuori il peggio dalle persone perché garantisce un finto anonimato. Ci sono ragazzi oggi che non ricordano cosa c'era prima dello Smartphone, che non sanno com'era vivere senza essere sempre connessi con i vari social network. Questo genera una sorta di scollamento con la realtà, e il mondo virtuale rischia di diventare vero. Internet crea dipendenza, una ricerca dimostra che stimola gli stessi ricettori dell'eroina.
Il film avrà il divieto ai minori di 14 anni...
E' quello che speravamo, questo è un film destinato a spettatori appartenti alla fascia d'età 16-20 anni.
Che idea ti sei fatto di questi ragazzi?
Da ragazzino non sono stato certo uno stinco di santo, ma sapevo che certi atteggiamenti non fossero una cosa non corretta. Oggi è la moralità a mancare. Ricordo di aver letto qualche tempo fa un fatto di cronaca relativo a due ragazzini di Vigevano che avevano massacrato a badilate un uomo per 50 euro di fumo. Lo seppellirono in giardino, poi si sono messi a giocare alla Playstation. Quando i Carabinieri sono andati a casa per arrestarli, uno di loro a chiesto se in futuro avrebbe potuto ancora fare il Carabiniere, il sogno della sua vita...