L'amica geniale 4, Luca Gallone: “Il rapporto con Vittorio Greco? Trascendentale. In lui ho rivisto mio padre"

L'attore è stato protagonista di tutte e quattro le stagioni della serie tratta dalla tetralogia di Elena Ferrante nel ruolo del papà di Lenù. "Ci ho messo tutta la mia storia familiare dentro".

Luca Gallone e Anna Rita Vitolo sul set de L'amica geniale 4

"Mi sta facendo emozionare". Luca Gallone ha la voce leggermente incrinata dall'altro lato della cornetta quando ricorda la reazione nel vedersi invecchiato per esigenze di copione nell'ultima stagione de L'amica geniale in cui interpreta Vincenzo Greco, il papà di Lenù. Guardare quei lineamenti gli ha fatto venire in mente il suo padre, Antonio.

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Luca Gallone e Margherita Mazzucco in una scena de L'amica geniale

"Quando ho visto la scena del matrimonio nell'episodio Il ritorno ho avuto uno tsunami emotivo. Sono sempre molto critico con me stesso, a volte non mi riguardo quando giro un film o una serie. Vengo da tanti anni di teatro dove non hai la possibilità di rivederti. Ma dopo l'episodio ho ricevuto messaggi da amici e parenti che conoscevano mio papà ed erano tutti concordi nel dire che avevano rivisto Antonio. Sono veramente felice di averlo fatto, anche perché è un personaggio che all'interno del gioco attoriale non è divertentissimo. Ma è il più intenso e forte che abbia mai fatto."

Un rapporto trascendentale con Vittorio Greco

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Un'immagine della prima stagione della serie

Presente sul set della trasposizione della tetralogia di Elena Ferrante fin dal giorno uno, Gallone è l'unico attore - insieme ad Anna Rita Vitolo e la sua Immacolata Greco - ad aver attraversato l'intera produzione Hbo-Rai Fitcion. Si è ritrovato anche lui, come ha confidato Margherita Mazzutto, a dare suggerimenti sul suo personaggio ai registi che si sono succeduti sul set? "Sì, capita sovente quando facciamo le serie. Noi attori diventiamo totalmente padroni del personaggio che andiamo a interpretare. Se il regista è intelligente lo sa che sei tu il primo depositario della verità del racconto del personaggio che interpreti. Per cui se non è lui che ti viene a chiedere, se sei tu che chiarisci la dinamica del personaggio" ammette l'attore al momento protagonista anche di Vincenzo Malinconico, avvocato d'insuccesso nel ruolo di Benny Lacalamita e recentemente visto al Torino Film Festival in n-Ego di Eleonora Danco.

"Ci ho messo tutta la mia storia familiare dentro. Anche mio padre che ho perso nel 2013. Abbiamo iniziato a girare nel 2018 e molte battute di Vittorio Greco sono battute di Antonio Gallone. È qualcosa che ho custodito molto gelosamente. Soprattutto con il passare delle serie, con l'avanzare dell'età. Mio padre mi ha avuto a cinquant'anni, ho vissuto un papà adulto. Era contemporaneo all'epoca del racconto de L'amica geniale, di quello che stavamo andando a raccontare. Iniziamo negli anni '50, nell'immediato dopoguerra. Mio padre è stato sotto le bombe, mi raccontava la guerra. Il mio rapporto con Vittorio Greco è stato qualcosa di trascendentale. I registi, che sono stati tutti molto intelligenti, l'hanno capito".

Luca Gallone: la responsabilità di registi e attori

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Luca Gallone e Anna Rita Vitolo in una scena de L'amica geniale 4

Quattro stagioni e quattro registi - Saverio Costanzo, Alice Rohrwacher, Daniele Luchetti e Laura Bispuri - che hanno plasmato visivamente il rione, le storie e i personaggi nati dalla mente di Elena Ferrante. "Era complicato soprattutto per loro. Mi rendo conto che entrare in una macchina così grande e avviata - perché la prima stagione è una di quelle rimaste più nel cuore degli spettatori - è una grande responsabilità per i registi che sono subentrati. Parliamo di Daniele Luchetti che è un regista di assoluto valore e Laura Bispuri che è altrettanto brava. La stessa responsabilità che abbiamo avuto anche noi attori", racconta l'attore.

"Perché recitare all'interno di un racconto che parte da una tetralogia che è stata un fenomeno letterario mondiale ognuno si fa un'idea. Un racconto di grande spessore ed è una responsabilità per gli attori incarnare personaggi che sono nell'immaginario collettivo di milioni di lettori".

Elena Ferrante, una scrittrice donna

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Luca Gallone e Massimiliano Gallo in Vincenzo Malinconico - Avvocato d'insuccesso

Nel parlare della forza del racconto Pio Stellaccio, l'attore che interpreta Enzo ne L'amica geniale 4 ha lodato la capacità di Ferrante di non scrivere per le masse ma di riuscire ad arrivare ai lettori grazie ad una scrittura capace di arrivare al singolo. "Forse non sono tanto d'accordo con Pio. Quello che apprezzo di Ferrante è il fatto che sia riuscita a prendere tutti con un racconto che parte da Napoli e da un rione fortemente descrittivo. Un cinese che legge il libro si trova catapultato all'interno del rione Luzzatti che è uno spillo, una particella infinitesimale del mondo", racconta Luca Gallone.

"Allo stesso tempo è un racconto universale, perché racconta la storia di un'amicizia e del mondo che progredisce. C'è un arco temporale molto grande, stiamo parlando di un'opera di letteratura straordinaria. Ho riscontri da parte di un pubblico talmente vario che mi rendo conto che è piaciuto davvero a tutti".

Parte di questo successo capace di valicare i confini del nostro Paese è scaturito anche dalla decisione di Elena Ferrante di non svelare mai la sua vera identità. "Me lo sono chiesto anche io chi fosse, ognuno di noi cercava indizi. Poi ci abbiamo messi l'anima in pace, perché sono stati tutti bravi a custodire questo grandissimo segreto. Io non ho una speranza, ho una certezza. Per me è una donna, anche se non è una convinzione che hanno tutti. E ne sono convinto perché descrive alla perfezione tutta una serie di cose, anche pratiche, come il primo ciclo mestruale di Elena. Secondo me un uomo non ha gli elementi per raccontarlo così bene, con quella sensibilità".

Un obiettivo: sconvolgere il pubblico

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Luca Gallone in una scena di Gomorra

In queste quattro stagioni sono svariate le sequenze che hanno lasciato un segno negli spettatori. Perché uno dei grandi meriti dei romanzi e della serie è quello di mettere in scena personaggi vivi, reali, profondamente imperfetti senza fare distinzioni tra uomini e donne."Si racconta un'umanità cattiva. È un racconto che turba. Lo apprezzi nel senso che ti arriva diretto e ti sconvolge. È quello che vogliamo fare noi attori. Il mio intento è quello di sconvolgere, nel bene o nel male, le persone quando interpreto un personaggio".

Nella sua carriera Luca Gallone sente di esserci riuscito? "Molte volte", confida l'attore. "Se ci riferiamo a L'amica geniale c'è una scena nella prima stagione. L'unica scena di violenza di Vittorio nei confronti di Elena. La brutalizza di mazzate istigato dalla moglie perché Vittorio non è un uomo violento, non è un patriarca. Anzi, credo sia stato un catalizzatore rispetto alla carriera e ai progressi della figlia. Per me la madre, interpretata da una straordinaria Anna Rita Vittorio, è mossa da un po' di gelosia perché percepisce l'amore e l'ammirazione che Vittorio ha per Elena. Secondo me lui addirittura si specchia nella figlia. Ha un talento inespresso, lo stesso che riconosce in Elena e che nessuno ha alimentato in lui".

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Luca Gallone

"In Gomorra, che è un turbamento dall'inizio alla fine, c'è una scena che è rimasta un po' nell'immaginario collettivo ed è diventata un meme. Una scena che per il 70% è stata improvvisata da me perché c'erano dei problemi tecnici quel giorno. Ci siamo stati tre giorni su, il primo abbiamo lavorato 18 ore di seguito. La proposi a Stefano Sollima e a lui piacque. Inveisco con cattiveria contro un transessuale e quella scena ha scosso parecchio. Sono molto contento che l'abbia fatto", continua Gallone.

"Quando ho ricevuto la scena una settimana prima di girarla, la leggevo e mi ridevano gli occhi. Avevo già in mente tutto. L'attrice che impersonava il personaggio non l'ho voluta vedere prima. Poi, dopo la prima pausa, sono andato da lei e mi sono presentato. Mi disse che aveva capito, ma era molto scossa. Non se l'aspettava, anche se era contenta del risultato".