La vedova nera, recensione: un triangolo di punti di vista per un crime ispirato alla realtà

Dopo Asunta, il regista spagnolo Carlos Sedes torna al crime per raccontare il delitto di Paitraix attraverso una struttura divisa in tre parti, in cui sacrifica la parte tensiva del giallo per approfondire i punti di vista di tutti i convolti nel caso. Con dubbie fortune. Su Netflix.

Un'immagine de La vedova nera

Squadra che vince non si cambia, specialmente quando ci sono di mezzo cifre "discrete", sia dal punto di vista dei soldi investiti che dei risultati ottenuti. Per questo motivo Netflix non ha perso tempo a decidere di rinnovare la collaborazione con Carlos Sedes, nome dietro la miniserie crime Asunta (seconda per visualizzazioni solo dietro al fenomeno Baby Reindeer), per una nuova produzione originale.

La Vedova Nera
La vedova nera dedel film Netflix

Si tratta de La vedova nera, un lungometraggio ancora crime e ancora ispirato ad una storia vera (il delitto di Paitraix), improntato non molto sull'aspetto tensivo legato alla risoluzione del caso da thriller, ma più che altro sulla volontà di andare a scavare dentro le menti di coloro che sono coinvolti, sia da una parte che dall'altra della barricata. Sia dalla parte di chi indaga e sia dalla parte di chi è indagato.

Una scelta particolarmente rischiosa, specialmente per un prodotto streaming, perché si finisce necessariamente con il mettere da parte l'aspetto d'intrattenimento per privilegiare una pellicola più compassata. Di fatto è quello che succede, anche se, da buona produzione spagnola, il titolo non rinuncia a qualche classico meccanismo da soap. Il problema reale si pone quando i personaggi sotto esame non presentano una scrittura abbastanza approfondita. Sia sul fronte di chi indaga e sia su quello di chi è indagato.

La vedova nera di Valencia

La Vedova Nera Protagonista
L'integerrima ispettrice.

Una mattina estiva del 2017 sul cellulare di un'ispettrice della città di Valencia (Carmen Machi) arriva la segnalazione di un efferato omicidio che vede coinvolto un giovane uomo di nome Antonio Navarro Cedrán. Un tizio qualunque, inspiegabilmente accoltellato più volte alla schiena in un parcheggio sotterraneo in seguito a quello che sembra un delitto pensato attentamente ed effettuato con una certa efferatezza. La famiglia ne è ovviamente sconvolta, ma non tanto quanto sua moglie, Maje (Ivana Baquero).

All'inizio dell'indagine la donna è l'ultima della lista dei sospettati, ma l'ispettrice comincia presto a rivedere la sua idea su di lei a causa dei suoi comportamenti e delle sue deposizioni. La pista si rivela presto giusta e con le intercettazioni telefoniche si scoperchia il vaso di Pandora su un'altra realtà, opposta a quella che appare, in cui Maje non è una moglie fedele e addolorata, ma un'abilissima doppiogiochista, una traditrice seriale e una manipolatrice in piena regola.

La Vedova Nera Netflix
Un matrimonio felice

La sua "vittima" è uno dei suoi amanti, un dottore che lavora presso l'ospedale dove la donna è impiegata come infermiera. Tale Salva (Tristán Ulloa), un tranquillo uomo di mezza età e un padre di famiglia che, sulla spinta della sua giovane amante, diverrà l'autore dell'omicidio perché convito che Antonio fosse un marito abusante, che torchiava la sua ingenua e innocente Maje. Una versione a cui Salva vorrà credere fino all'ultimo momento utile, anche dopo l'arresto dei due e la comunicazione da parte della polizia della versione reale dei fatti.

Tre fiacchi punti di vista

La Vedova Nera Personaggi
Il team investigativo

La vedova nera è un film delicato per gli spagnoli, dato che il caso di cui si occupa scosse molto l'opinione pubblica del Paese. Questa responsabilità si sente molto nel titolo, che infatti sacrifica gran parte degli ingredienti essenziali per la spettacolarizzazione, decidendo invece di utilizzare materiale quasi in un senso documentaristico e non mostrando mai la parte fattuale dell'omicidio. Sedes crea una struttura triangolare, in cui si passa da una parte all'altra dell'indagine, ripercorrendola attraverso il punto di vista dell'ispettrice, di Maje e di Salva.

I tre interpreti offrono delle ottime prove, sobrie, rispettose e il più possibile delicate. Specialmente Ivana Baquero risulta credibilissima nel portare in scena un personaggio ambiguo e camaleontico, soprattutto grazie ad una fine abilità nel destreggiarsi in un registro che spesso la mette nelle condizioni di essere vista come un villain senza appello. Il problema è che spesso gli attori sono chiamati a sopperire a delle mancanze in sede di scrittura.

La Vedova Nera Scena
Di chi ha paura la vedova nera?

Essa è, infatti, paradossalmente, l'aspetto più debole de La vedova nera, perché laddove la regia e il montaggio sono assolutamente ordinate e ponderate secondo gli obiettivi della pellicola, invece sia la costruzione della struttura e sia l'approfondimento dei personaggi risultano didascalici. Lasciando da parte l'aspetto tensivo, sacrificato quasi per scelta, e il calco sull'aspetto più scabroso della vicenda (in sintonia con lo spirito spagnolo), i personaggi sono assolutamente appiattiti sul ruolo che hanno nella vicenda con il risultato di non riuscire in modo convincente a coinvolgere gli spettatori nel loro punto di vista. Un peccato mortale per una pellicola del genere.

Conclusioni

Su Netflix c'è il nuovo crime dello spagnolo Carlos Sedes, ancora ispirato ad un fatto reale di cronaca. Si tratta de La vedova nera, un titolo strutturato in tre punti di vista differenti in modo da addentrarsi nell'analisi di tutti i coinvolti nel caso, sacrificando gli elementi spettacolarizzanti e la componente tensiva per una lettura sobria, quasi documentaristica. Il problema sta, paradossalmente, nella scrittura, traballante e appiattita, nonostante le buone prove degli interpreti.

Movieplayer.it
2.5/5
Voto medio
N/D

Perché ci piace

  • La struttura e l'idea analitica sono buone.
  • Le prove degli attori sono convincenti.

Cosa non va

  • Assenza di qualsiasi componente tensiva.
  • L'analisi dei punti di vista è piuttosto piatta.
  • Il meccanismo narrativo è prevedibile.