La prima volta di mia figlia: quando il peggior incubo di un padre diventa realtà

Con freschezza e senza alcuna forma di divismo Riccardo Rossi consegna al pubblico, con La prima volta di mia figlia, una commedia pulita, non perfetta, ma squisitamente italiana. Pura negli intenti e nella sua fattura, teatrale nella messa in scena, dove una tematica facilmente soggetta a giudizio morale diventa chiave, di lettura, in grado di aprire il cassetto dei ricordi e dei sorrisi.

C'è un aggettivo che spesso nel cinema italiano (e non solo) viene accantonato in nome di uno strafare che ha reso l'originariamente purissima commedia italiana di film in film, di decennio in decennio, sempre più volgare: genuino. A ridonare respiro e semplicità all'italica cinematografia della risate arriva con La prima volta di mia figlia un'insospettabile Riccardo Rossi che, con la sua opera prima, consegna al pubblico un film pulito, imperfetto la cui tematica, facilmente soggetta a giudizio morale, diventa chiave (di lettura) in grado di aprire il cassetto dei ricordi e dei sorrisi che ne conseguono. Alberto (Riccardo Rossi) è un medico della mutua, demodé e maniacalmente ordinato, anche nei pensieri.

La prima volta di mia figlia: Riccardo Rossi con Benedetta Gargari sono padre e figlia in una scena del film
La prima volta di mia figlia: Riccardo Rossi con Benedetta Gargari sono padre e figlia in una scena del film

Separato da 10 anni l'uomo vive solo e unicamente in funzione di sua figlia Bianca (Benedetta Gargari), una quindicenne come tante. La tranquilla e metodica vita di colui che è, a tutti gli effetti, un papà come tanti viene messa in discussione il giorno in cui Alberto scopre che la sua pargola ha intenzione di fare l'amore per la prima volta con il suo ragazzo. Dopo un'iniziale momento di crisi Alberto organizza una cena "a sorpresa" con tanto di ginecologa che diventerà, per i commensali come per il pubblico, una scusa per rivangare i ricordi del primo approccio al sesso e quindi all'amore.

Il cinema si fa teatro

La prima volta di mia figlia: Riccardo Rossi con Stefano Fresi, Fabrizia Sacchi e Benedetta Gargari in una scena del film
La prima volta di mia figlia: Riccardo Rossi con Stefano Fresi, Fabrizia Sacchi e Benedetta Gargari in una scena del film

Quasi tutto ambientato intorno a un tavolo il primo lungometraggio di Riccardo Rossi strizza l'occhio con decisione all'esperienza teatrale del cineasta che viene portata al cinema con grande maestria soprattutto nella scrittura di personaggi totalmente calibrati tra loro. La rigidità tutt'altro che moderna del protagonista Alberto (che con non poca ironia diventa caricatura delicata del Riccardo Rossi televisivo e cinematografico) è così limata dalla presenza di un'Anna Foglietta interprete di un personaggio dinamico ai limiti dell'irriverenza. A dare freschezza a questo duo, metafora di opposte personalità, c'è anche Stefano Fresi che, completamente a suo agio nello scanzonato ruolo di giullare, alimenta con battute sagaci il ritmo del film. Mai stantìa la pellicola di Rossi vive anche di flashback che mostrano i ricordi del primo amore dei commensali che, nonostante risultino eccessivamente didascalici, comunque sono forti soprattutto nella ricostruzione del periodo storico di riferimento e nella varietà di versioni della "prima volta" che rappresentano.

Modestia, una grande virtù

La prima volta di mia figlia: Riccardo Rossi nella prima immagine dal set del film
La prima volta di mia figlia: Riccardo Rossi nella prima immagine dal set del film

Genuino ma anche modesto, nella concezione più positiva del termine, La prima volta di mia figlia è un lungometraggio che si rifà tanto al cinema anni '80 (non a caso quello dove Riccardo Rossi è stato più presente in quanto attore) della purezza dei sentimenti che ultimamente sembra essersi persa nella foga di strafare e di strappare agli spettatori una risata non sentita ma sguaiata. Nonostante l'età e il bagaglio di esperienza alle spalle tra cinema, televisione e teatro, Rossi si è approcciato per la prima volta alla regia con grande eleganza. E se gli errori da esordiente sono palesi è palese anche il rispetto che il neo-cineasta mostra nei confronti del pubblico (suo coetaneo).

Tanti auguri papà!

Forse più adatto a papà che alle figlie le quali stenteranno a riconoscersi in un'adolescente così pura di sentimenti, La prima volta di mia figlia è un film delizioso, non eccellente, e amabilmente vintage, non tanto nella tematica quanto nella trasposizione di essa. La prima volta di Riccardo Rossi dietro la macchina da presa, invece, è all'apparenza un evento forse trascurabile, per alcuni, eppure nella sua opera prima c'è tutto il rispetto di un uomo che ama l'arte (teatrale e cinematografica) e rispetta fortemente il pubblico e al contempo tutta la goffaggine di un'esordiente tanto entusiasta quando impaurito.

Movieplayer.it

3.0/5