Verità, menzogna, paranoia. Nemmeno il tempo di arrivare in streaming, che La fidanzata (The Girlfriend) è immediatamente diventata la serie più vista su Prime Video. Creato da Naomi Sheldon e Gabbie Asher, e tratto dall'omonimo romanzo di Michelle Frances, lo show in sei episodi racconta del rapporto morboso tra Laura (Robin Wright, anche regista) e suo figlio Daniel (Laurie Davidson); un rapporto sbilanciato, e irrigidito quando Daniel si fidanza con Cherry (Olivia Cooke), ragazza di modesta estrazione sociale.

Laura è convinta che Cherry nasconda un segreto, iniziando così ad indagare su di lei. Il tutto, legato da una rappresentazione credibile dei sentimenti femminili, come spiega Robin Wright incontrando la stampa. "Avevamo un mix di autori, che hanno studiato il linguaggio che noi donne parliamo, tutte in modo diverso". Poi, un accenno al doppio ruolo, davanti e dietro la macchina da presa. "Non è la prima volta che faccio la regista, ma questa volta stavo supervisionando tutti i reparti, giocando con l'arco narrativo. So cosa devo ottenere nella scena, per gli altri attori e per me stessa. Poi... Mi davo il ciak da sola, il che è fantastico soprattutto quando la scena non era come avrei voluto".
La fidanzata: dietro le quinte della serie con Robin Wright

La fidanzata parla di identità, ossessione, rivalità, identità e anche di arte, essendo Laura una famosa gallerista. "Il mio personaggio vive una crisi di mezza età, e c'è una parte fraudolenta in lei perché gestisce acquirenti ricchissimi. Penso al cambiamento, che non accetta perché crede che la fidanzata di suo figlio sia pericolosa". Se il libro di Michelle Francis è fonte di introspezione psicologica e suspense, Robin Wright spiega che la serie "Doveva essere girata come un film, e doveva essere basato sulla condizione umana. La storia è molto soggettiva, e volevo solo riportarla a un realismo di base. Devo dire che ho lavorato benissimo con Mattias Nyberg, il direttore della fotografia, ed è fondamentale che un regista abbia la stessa visione del tuo più stretto collaboratore".

Poi, Robin Wright, rispondendo alle domande, si sposta sulla dinamica complessa e tesa che ha strutturato con Oliva Cooke, costruendo una chimica tanto intima quanto conflittuale. "Olvia è una grande professionista", dice la Wright, "Dovevamo muoverci così velocemente perché il nostro programma era molto serrato, ma lei lo assorbiva come una spugna. Ho ottenuto tanta varietà in sala di montaggio. Anche Laurie, grande attore, sono professionisti. Si poteva sentire la loro esperienza, e sono giovani. Abbiamo trascorso molte ore insieme, il che è molto raro con il tipo di programma che avevamo per fare delle prove adeguate, mettere in piedi la scena, parlarne, tutti insieme a un tavolo, esplorare le dinamiche, le connessioni tra mamma e Daniel, tra Cherry e Laura".
Un finale soggettivo
La fidanzata, come ogni thriller psicologico che si rispetti, gioca continuamente con il pubblico, mettendo in discussione le motivazioni della protagonista. Secondo Robin Wright "se torniamo alla radice di quando fai l'attore devi piacere al personaggio che stai interpretando, a prescindere. Devi approfondirlo, facendolo percepire allo spettatore", e prosegue, "Bisogna evitare di essere prolissi, e per il mio personaggio volevo più silenzi o pause".
La serie scava nella complicata dinamica tra le madri e i partner dei loro figli, allora Robin Wright confida di aver vissuto esperienze che l'hanno fatta connettere maggiormente alla sceneggiatura "Ci sono stati partner significativi nella vita dei miei figli a cui ho pensato: "Okay, do a questo una settimana." Penso che sia questione di intuito materno". Peculiarità della serie Prime, il punto di vista, e di conseguenza la lettura personale della storia."Quello che potrebbe essere negativo per qualcuno, può anche esserlo positivo per altri. Tutti lo facciamo nelle nostre vite" conclude l'attrice. "Questa è la base della serie. E questa è la base del finale: non serve spiegazione, vorrei che il finale lo si interpretasse ovunque lo porti la nostra percezione".