King - Un cucciolo da salvare, la recensione: un leoncino da riportare a casa

La recensione di King - Un cucciolo da salvare: grazie all'uscita homevideo Eagle abbiamo scoperto un film francese tratto da una storia vera. La missione di due adolescenti per riportare in Africa un leoncino.

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King - Un cucciolo da salvare: Lou Lambrecht con il leoncino in una scena del film

L'uscita homevideo targata Eagle Pictures di questi giorni, permette di scoprire un film toccante di David Moreau, a base di amicizia e avventura, ispirato a una storia vera. Come vedremo nella recensione di King - Un cucciolo da salvare, al centro della vicenda ci sono un leoncino e due intraprendenti adolescenti, pronti a tutto per salvare la bestia e riportarla nel suo habitat naturale. E come in ogni film su animali che si rispetti, si punta al cuore dello spettatore e alla sua sensibilità.

Il leoncino da riportare in Africa

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King - Un cucciolo da salvare: una scena del film

In King - Un cucciolo da salvare, un leoncino destinato alla tratta dei bracconieri, si libera dalla valigia in cui era nascosto e una volta arrivato in Francia all'aeroporto, riesce a scappare. Finisce per rifugiarsi in una casa dove abitano Inès (Lou Lambrecht) e Alex (Léo Lorléac'h), due fratelli di 12 e 15 anni, che non si spaventano e anzi, immaginando il triste destino che aspetta il cucciolo, per salvare l'animale che decidono di chiamare King, si impegnano in una difficile missione per riportarlo in Africa, nel suo habitat naturale. Ad aiutarli in questa folle avventura anche l'eccentrico nonno (Gérard Darmon). Sulla loro strada, però, ci sono i doganieri e le forze dell'ordine, per i quali l'animale invece è molto pericoloso.

Animali e company: una (rassicurante) sensazione di déjà vu

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King - Un cucciolo da salvare: Léo Lorléac'h con il leoncino in una scena del film

Come avrete capito, King - Un cucciolo da salvare si inserisce nell'ormai nutrito filone di film con protagonisti animali in situazioni difficili, che vanno amati, coccolati e soprattutto salvati dai cattivi di turno. Inevitabile dunque durante la visione una sensazione di déjà vu, anche se restare in un rassicurante contesto dove l'amore per gli animali vince sempre e l'happy-end è certo, ha ovviamente il suo fascino, soprattutto per un certo tipo di pubblico. E del resto per la sua semplicità, il film di David Moreau (che però a causa di una denuncia per violenza sessuale è stato sostituito per finire il film dal direttore della fotografia Antoine Sanier) appare destinato proprio ai giovanissimi.

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King - Un cucciolo da salvare: una scena del film

Come detto alla base c'è una storia vera, anche se nel film molto romanzata visto che i fatti reali riguardano due amici londinesi che avevano acquistato un cucciolo in un negozio di lusso per decidere in seguito di riportarlo in Africa: nella fiction l'avventura è stata trasformata nell'impresa di due ragazzini che si trovano a salvare per caso la malcapitata creatura. Anche il tema dei ragazzini che si ritrovano a gestire situazioni straordinarie ricorda altre opere, e pure di grande successo, ma qui si resta lontani da quella magia di altri più illustri lavori, anche a causa di una narrazione un po' piatta.

Una battaglia per la libertà e l'elaborazione del lutto

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King - Un cucciolo da salvare: una scena del film

Va riconosciuto comunque che la parte realizzata con effetti speciali è riuscita: molte sequenze infatti non sono state girate con un vero cucciolo di leone, ma grazie al lavoro della società di effetti visivi Mathematics, e la resa è valida e sicuramente suggestiva. Per i primi piani e alcune interazioni, invece, è stato utilizzato un vero cucciolo. Il suo rapporto toccante con Inès rivela via via anche il percorso che sta facendo la ragazza, che ha perso la madre: l'avventura per riportare King in Africa viaggia in parallelo con la sua elaborazione del lutto, portare in salvo il cucciolo per lei sarà una riapertura alla vita.

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King - Un cucciolo da salvare: Lou Lambrecht con il leoncino in una scena del film

Quello che invece lascia perplessi è che il rapporto con l'animale nasce in pochi secondi, senza nessun tentennamento, senza nessun vero sviluppo del rapporto, in maniera insomma troppo repentina visto che si tratta pur sempre di un leone e la ragazzina non mostra un briciolo di timore o quantomeno prudenza. Lodevole invece il modo in cui Inés esprime naturalmente rabbia: la voglia di dare libertà a King è un po' la sua battaglia, per questo non è assolutamente tenera con chi gli sta intorno e ha reazioni anche parecchio brusche e decise.

Il blu-ray: video morbido ma compatto, ottimo l'audio

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Come detto, King - Un cucciolo da salvare è disponibile ora in homevideo grazie al blu-ray targato Eagle Pictures. Il video è buono ma tendenzialmente un po' morbido nel dettaglio, soprattutto quando entrano in campo gli effetti speciali, ma in ogni caso il quadro è sempre compatto, con un buon senso della profondità e un croma vigoroso. L'audio, presentato con una traccia DTS HD 5.1 sia per l'italiano che il francese, è vivace e frizzante, soprattutto durante le peripezie del leoncino, con una buona precisione nella dislocazione degli effetti e una presenza discreta del sub. Ottimi la resa della colonna sonora e i dialoghi per pulizia e timbro. Negli extra troviamo solamente il trailer.

Conclusioni

A conclusione della recensione di King - Un cucciolo da salvare, sottolineiamo come la pellicola di David Moreau si inserisca nel filone tradizionale dei rassicuranti film con animali, pieni di avventura e buoni sentimenti. Non riesce però sempre a scaldare il cuore, causa una narrazione un po’ piatta. Bisogna riconoscere però che funziona egregiamente l’alternanza sul set di un vero leoncino e l’utilizzo di effetti speciali.

Movieplayer.it
2.5/5
Voto medio
N/D

Perché ci piace

  • La sincera rabbia di Inès, la sua combattività e la parallela elaborazione di un lutto.
  • La realizzazione del leoncino, un po’ vero e un po’ effetto speciale.
  • Con gli animali l’happy end ha sempre un effetto rassicurante.

Cosa non va

  • Una narrazione un po’ piatta che non scalda il cuore.
  • Alcuni passaggi davvero frettolosi e poco approfonditi.
  • La sensazione di déjà vu è molto forte.