L'abbiamo conosciuto e amato per A Panda Piace, ci siamo confrontati con lui anche sulla salute mentale, ora lo ritroviamo con un'altra opera interessante: Just Killing, come il Just Chatting dello streaming online, ma virato all'omicidio, albo realizzato insieme a Guido A. Gualtieri e con i disegni di Vincenzo Puglia, che traccia una storia adrenalinica e densa di colpi di scena che vede protagonista una ragazzina e un mentore in una dinamica che funziona e appassiona.

L'autore ci porta nel Deep Web, un luogo cupo e pericoloso, seppur virtuale, in cui è possibile trovare ogni tipo di sfogo per le nefandezze dell'animo umano. Lì si trova un social network unico nel suo genere, che risponde al nome di #JustKilling, bazzicato da assassini e in cui è in corso una sfida, la classica challenge, che mette in palio l'immunità per tutta la vita. Ottenere questo premio così ambito richiede uno sforzo importante: 10 omicidi di persone indicate dal social network, in un percorso che dopo la quinta uccisione vede sopraggiungere anche un malus che rende più impegnativa l'impresa.
Il meccanismo delle challenge online e le derive social
**Partiamo dal tema principale, dallo spunto di partenza: le challenge online. Le avete portate all'estremo nel racconto, ma pure nella realtà sono già un fenomeno preoccupante? **
Il meccanismo della challenge in sé è un meccanismo che funziona molto bene sui social, talmente bene che, anche se all' inizio ha fini "nobili" ovvero portare l'attenzione su un messaggio o una causa, finisce per avere una vita che si sviluppa parallela a quella della causa o del messaggio stesso. La challenge è un mezzo, poi la preoccupazione per il mezzo nasce quando questo sfugge al controllo, e quindi chi si ritrova a fare determinate "challenge" considera più importante la sua partecipazione alle stesse piuttosto che la sua sicurezza.
**Una deriva dei social, ma non l'unica. Secondo te è un mondo su cui abbiamo ancora un controllo o propongono una versione delle realtà che ha conseguenze sul comportamento delle persone? **

Il controllo non si può avere su tutto, tantomeno sui social, come tutto ciò su cui non c'è controllo è caos, ma solo lasciando agire il caos si ottiene l'ordine. Dai social è nato tutto ciò che c'è ora, dai comportamenti delle persone all'assetto geopolitico attuale. Ma i social sono fabbriche di dopamina, e quando si giunge a saturazione c'è l'apatia, il malessere, a cui segue la consapevolezza, motivo per cui tanti e tante giovani ora stanno raggiungendo la consapevolezza del mezzo e riesco a farne un uso regolato. Stiamo sviluppando anticorpi in modo molto rapido. Questa cosa però sta succedendo tra i più giovani, ancora vedo molte persone della generazione precedente alla mia, perse tra i meandri delle fake news e delle AI.
I personaggi di JustKilling e le loro ispirazioni
**Al netto del tema, ho apprezzato molto il rapporto che si crea tra i due protagonisti. Avevi dei modelli in mente per entrambi come singoli e per la dinamica che si viene a creare tra loro? Sarà la natura di assassini, ma un po' ho pensato a Leon. **
Leon è uno dei miei film preferiti, ma in generale il tema del "passaggio di testimone" generazionale è un tema che mi sarebbe sempre piaciuto affrontale.

**Ho trovato anche molto dinamici e d'impatto i disegni e la costruzione delle tavole. Cosa hai letto o guardato come riferimenti visivi per questa storia? **
A parte il personaggio del perfezionista, che era già presente in "killbook" e qui lo troviamo più invecchiato, sul resto abbiamo lasciato carta bianca a Vincenzo Puglia, che ha fatto un ottimo lavoro.
Giacomo Bevilacqua tra film e videogiochi
**#JustKilling si presterebbe a un adattamento per lo schermo (sarebbe un perfetto episodio di Black Mirror, per esempio). Chi vedresti alla regia e nei ruoli di protagonisti? **
Alla regia vedrei bene Gabriele Mainetti, di cui, oltre ad essere un mio caro amico, apprezzo il lavoro in maniera immensa, nei ruoli dei protagonisti non ne ho idea, non sono mai stato bravo nel gioco del fanta casting perché non mi ricordo i nomi degli attori e delle attrici, purtroppo
**E restando in ambito audiovisivo: mi dici le ultime cose che hai guardato, tra film e serie, e gli ultimi videogiochi che hai affrontato? **

Mi sono visto 6 stagioni di The Rookie perché sono un ENORME fan di Nathan Fillion (ecco lui potrebbe fare il perfezionista nel film, ma solo perché sono un suo grande fan), anche se le ultime notizie che arrivano dagli USA, specie da Los Angeles che riguardano le forze dell'ordine e il loro operato, mi hanno fatto faticare parecchio, non credo guarderò la settima stagione. Poi ho visto The Studio, molto bella, e sono riuscito a finire AoT, che era parecchio che ce l'avevo in sospeso. Stupendo. Lato videogiochi mi sono giocato Persona 4 e 5 e ora sono su Xenoblade Chronicles X: Definitive Edition, prossima tappa devo decidere se giocare The Legend of Zelda: Tears of the Kingdom su Nintendo Switch 2 perché non l'ho mai giocato oppure fare una terza run su Cyberpunk, sempre su Nintendo Switch 2. Ah, anche Clair Obscur: Expedition 33 molto bello, ma avendo meno tempo per giocare su tv aspetterò il porting per Nintendo Switch anche di quello per giocarmelo per bene.
I prossimi passi dell'autore
**In #JustKilling si dice che "una testa allenata è dieci, cento, mille volte più efficace di una testa confusa". Sei molto attento a temi che riguardano il modo di pensare, gestire l'ansia e l'approccio mentale alla realtà, che hai affrontato in altre tue opere. È un mondo che intendi tornare a esplorare, magari già dal prossimo lavoro? **
Con gli ultimi due libri di A Panda Piace per Gigaciao (A Panda Piace Capirsi e A Panda Piace La Sveglia del Lunedì) ho detto quasi tutto ciò che volevo dire sull'argomento, ci sarà un terzo libro che uscirà nel 2026 e sarà scritto assieme a un bravissimo psicologo di fama nazionale già autore di best seller, ma dopo questi 3 libri credo che tornerò a raccontare storie e metterò la divulgazione psicologica da parte per un po'. Anche se sicuramente sarà sempre presente nelle mie opere, pure se in forma diversa.