Tra i film più attesi fuori concorso nella cinquantasettesima edizione del Festival di Berlino, Diario di uno scandalo di Richard Eyre è stato presentato oggi alla stampa e al pubblico. Il regista non è a Berlino, ma ci sono le due straordinarie protagoniste del film, Judi Dench e Cate Blanchett, e accanto a loro lo sceneggiatore Patrick Marber, il produttore Robert Fox, oltre al giovane interprete Andrew Simpson.
Robert Fox: Richard Eyre non ha potuto essere qui perché sta facendo uno spettacolo al National Tehatre di Londra, ma manda i suoi saluti e i suoi ringraziamenti, e si dice molto spiacente di non aver potuto accomnpagnare il film a Berlino.
Sostanzialmente il film è il ritratto di una famiglia apparentemente serena che viene sconvolta all'improvviso...
Cate Blanchett: La vita del mio personaggio, Sheba, sembra perfetta: è sposata con Bill Nighy, chi non sarebbe felice! A un certo punto della sua vita, peò, percepisce una pressione, sente che essere solo madre e moglie non è abbastanza per il mondo. Non è una donna sola in maniera ovvia ma il film, man mano, rivela che in realtà lo è, ed è questo che la porta all'autodistruzione.
Cate e Judi, i vostri personaggi personaggi cono controversi, cosa vi ha convinto a partecipare al progetto e cosa vi è piaciuto di queste parti?
Judi Dench: Richard mi chiese di leggere il romanzo. Quando poi lessi la sceneggiatura pensai subito che si trattave di una progetto irresistibile.
Cate Blanchett: Anche io avevo letto il libro, quando mi è stato proposto il copione e ho saputo che Judi era a bordo sono stata entusiasta.
Andrew Simpson, come si è trovato tra questa due?
Andrew Simpson: Inizialmente ero spaventatissimo. Ma tutti mi hanno aiutato sul set ed è stata un'esperienza incredibile lavorare con Judi Dench e Cate Blanchett, che sono le migliori attrici in circolazione.
Dal vostro punto di vista qual è la morale del film?
Judi: Non so se ci sia una morale o un messaggio, in realtà come ben sappiamo non esistono il bianco né il nero ma solo sfumature di grigio, e noi cerchiamo di creare un personaggio con cui il pubblico possa comunicare. E' un viaggio che fai in ogni ruolo che interpreti.
Patrick Marber: i personaggi sono complicati e contreddittori: quando scrivevo speravo che Cate e Judi avrebbero fatto il film, perché sarebbero riuscite comunque a conquistare le simpatie del pubblico. Questi personaggi sono strani, ma è questo che ci piace. Non bisogna solo parlare delle persone piacevoli, spesso le persone con dei problemi sono più interessanti.
Noi vediamo la storia attraverso lo sguardo di Barbara...
Patrick Marber: Il romanzo è tutto narrato da Barbara, e volevo che fosse così anche per la prima parte del film, volevo che Sheba fosse introdotta da Barbara, e che noi la vedessimo come la vede lei. In seguito il punto di vista passa anche attraverso Sheba, perché abbiamo imparato a conoscerla e sappiamo che c'è qualcosa in più.
Barbara è innocente, non ha mai avuto una vera relazione, e non sa cosa fare quando è innamorata. E anche Sheba in fondo è innocente, si trova in una situazione che sa che la distruggerà ma non può fermarsi. Fanno cose discutibili, ma sono innocenti.
Dame Dench, a questo punto della sua carriera che sfide cerca?
Judi Dench: Quando hai possibilità di scegliere vuoi fare sempre qualcosa il più lontano possibile da te, e quello è sempre una sfida, è quello che ti attrae in un ruolo. Ogni scelta che ho fatto era una sfida, questo lo rendeva intrigante.
Andrew, cosa hanno detti i tuoi genitori di questo ruolo?
Andrew Simpson: Devo dire che mio padre era più contento di mia madre. Non è il tipo di parte che una madre si augura, quindi per il futuro cercherò di trovare qualcosa di diverso!
Come mai avete cambiato il finale rispetto al libro?
Patrick Marber: A dire la verità, abbiamo girato il finale originale, ma lo ritenevavmo non conclusivo, credevamo che si sarebbe voluto sapere cosa era stato di Sheeba e Barbara. E' una cosa sempre rischiosa da fare, ma ho cambiato anche l'inizio e la parte centrale, ma chissà perché si nota sempre il finale modificato. Mi piaceva quel finale, ma non lo ritenevo adatto per un film. Non ero sicuro per la scena finale con Barbara, c'erano tante possibilità per concludere la storia di quel eprsonaggio, ma quello che abbiamo scelto è piaciuto al pubblico e anche all'autrice del romanzo.