Doveva essere l'edizione della 'rinascita', quella celebrativa per i 25 anni di vita, chiamata a riportare il reality alle sue origini. E invece il Grande Fratello 2025, il primo condotto da Simona Ventura dopo i 6 anni di Alfonso Signorini tra vip e non famosi, ha confermato quanto più volte scritto nell'ultimo quinquennio: l'Occhio del GF si è chiuso da tempo.
25 anni di vita e sentirli tutti

Il 14 settembre del 2000 Daria Bignardi inaugurava la casa più spiata d'Italia, dando il via ad un'edizione epocale, con una finale vista da oltre 16 milioni di italiani e uno share al 60%. In 25 anni abbiamo assistito a 26 edizioni del reality, 19 classiche e 7 vip, con 529 prime serate su Canale5, 6 conduzioni, 25 opinionisti, 3 inviati e 602 concorrenti, ritorni in casa compresi. L'unica cosa che non è cambiata dal 2000 ad oggi è stato il solo bagno a disposizione nell'intera struttura h24 ripresa da mille telecamere, con Mediaset che ha spolpato un genere tirando sempre più una corda che inevitabilmente ha finito per farsi sempre più assottigliata.
Basti pensare che dai 100 giorni di durata della 1a edizione si è arrivati ai 197 giorni del 7° Grande Fratello Vip, così come i concorrenti sono passati dai 10 del 2000 ai 37 dell'edizione 2021/2022. Archiviato Alfonso Signorini a furor di popolo, per il venticinquennale del Grande Fratello Pier Silvio Berlusconi ha optato per Simona Ventura, regina dell'originale Isola dei Famosi e da immemore tempo relegata a co-condurre programmi domenicali all'ora di pranzo o ad indossare abiti da concorrente in show ad altri affidati.
Un ritorno in grandissimo stile e in prime time all'età di 60 anni per colei che fu Super Simo, con tre ex storici co-inquilini come Ascanio Pacelli, Cristina Plevani e Floriana Secondi in qualità di opinionisti e un cast di persone comuni per provare a tracciare un netto cambio di passo rispetto ai poco amati e tanto criticati GF del predecessore Signorini. Ma non puoi rianimare un corpo senza vita, a meno che tu non sia Mary Shelley, con il Grande Fratello 2025 presto andato incontro alla più inevitabile delle verità.
La sentenza Auditel

Se le prime puntate sono storicamente complicate, perché introduttive e tendenzialmente ripetitive, per non dire noiose, con gli inquilini della Casa ancora lontani dall'intrecciare dinamiche anche solo minimamente interessanti, il pronti, via del 29 settembre è apparso vagamente accettabile sul fronte degli ascolti, con 2.813.000 telespettatori e share al 20,35%. Numeri Auditel alla mano meglio dei 2.510.000 telespettatori dello scorso anno ma pur sempre la 2a peggior partenza di sempre, seppur anticipata di quasi un'ora con saluti poco dopo le 00:30 rispetto all'1:30 di signoriniana memoria.
Ma è con la 2a puntata del 6 ottobre che la situazione è rapidamente precipitata, con crollo a 2.052.000 di telespettatori e share al 15,47%. In 7 giorni il Grande Fratello ha perso 800.000 spettatori e il 5% di share. Un'enormità, tanto da poter ipotizzare un cambio di rotta immediato a partire dalla 3a prima serata del 13 ottobre, con chiusura vecchio stampo all'1 di notte inoltrata per raccattare un punticino in più sullo share complessivo.
Ventura non è più Super Simo

E chissà se anche Simona Ventura, fin qui apparsa esageratamente trattenuta, poco incline all'ascolto e frenata dal gobbo, possa finalmente sciogliersi, lasciandosi andare ad una conduzione più attenta alle dinamiche della diretta, pungente e divertita, meno impettita e più scanzonata.
Non necessariamente alla Ilary Blasi, che dopo 10 minuti esplicitava noia e disinteresse, ma banalmente più frizzante, lontana da questa immagine di "sciura milanese" che ha preso forma nell'ultimo decennio per provare a tornare più Iena, regina della prima serata dal ritmo forsennato che fino a 15 anni fa non lasciava spazio a tempi morti e battute fuori posto. Una vecchia-nuova Super Simo che sarebbe comunque chiamata a trascinare e a muovere come un burattino in stile "Weekend con il Morto" un format dall'encelofalogramma piatto. Perché questo è il Grande Fratello.
Se non dovessimo più rivederci, buon pomeriggio, buonasera e buonanotte!

Nato come esperimento sociale è rapidamente diventato trampolino di lancio catodico per una popolarità nella stragrande maggioranza dei casi effimera, stagionale. Edizione dopo edizione abbiamo assistito al ripetersi di dinamiche ampiamente abusate, con concorrenti costruiti e indirizzati con lo stampino, cast discutibili nell'essere puntualmente escludenti verso comunità sotto rappresentate, autori pesantemente in prima linea nel dirigere il traffico casalingo, tossicità relazionali seminate ad ampio raggio, squalifiche, ripescaggi, televoti, nomination.
Un Groundhog Day che in 25 anni si è ripetuto per 2575 volte su 9159 giorni a disposizione, finendo per diventare indigesto agli occhi di un pubblico che non ha potuto fare altro che cambiare canale nella stragrande maggioranza dei casi, anche perché costretto a partire con la prima serata alle ore 22 per lasciare spazio all'infinita Ruota della Fortuna di Gerry Scotti che battaglia contro Affari Tuoi a discapito di telespettatori che non ne possono davvero più di questi access prime time che si sono mangiati il prime time.
Cambiare conduttore, opinionisti, location, arredamento non può essere la soluzione, perché ci troviamo al cospetto di un Grande Fratello che non ha probabilmente più niente da dire tanto dall'aver soffocato un intero genere televisivo, come dimostrato dai recenti fallimenti dell'Isola dei Famosi, La Talpa, The Couple. Il canto del cigno dei reality risuona da tempo, seppur non ascoltato da quei dirigenti che si illudono di poterglielo strozzare in gola, ma la verità è che dopo 25 anni Mediaset dovrebbe semplicemente prendere per mano il GF e accompagnarlo ad un lungo e più che meritato letargo, per poi magari risvegliarlo tra un quinquennio. O forse no. Tutto quello che si vuole, ma non l'accanimento terapeutico a cui stiamo assistendo.