Così come Fandango l'aveva portato in sala, è sempre Fandango a credere fortemente nella distribuzione homevideo di Sotto le bombe, lungometraggio di Philippe Aractingi, che si situa a metà fra il documentario e la fiction, tra il cinema e l'attualità.
E' strano infatti tenere in mano un film che parla della recentissima crisi del Libano, del conflitto che ha sconvolto per 33 giorni il sud del paese dei Cedri.
Ed è forse per questa tempistica accellerata, quasi sincopata, che non ha lasciato spazi tra produzione, distribuzione e conversione in homevideo che questa confezione della Fandango si presenta molto scarna in quanto a contenuti speciali, fatto salvo per una breve intervista al regista.
Buona invece la qualità audio-video. Certo, ogni tanto l'immagine sgrana e si mostra incerta, ma il fenomeno è dovuto quasi esclusivamente alla qualità delle immagini utilizzate, spesso pescate fra archivi di reporter e cineoperatori, girate per lo più in situazioni di estrema precarietà.
Stesso discorso vale per l'audio, per il quale va aggiunta la considerazione che solamente i due protagonisti sono attori professionisti. Tutti i dialoghi, a volte improvvisati, sono così stati registrati in presa diretta, cosa che non ha di certo aiutato un suono che comunque esce pulito e ben comprensibile. Il suggerimento è sicuramente quello di godersi la pellicola nell'originale arabo, aiutandosi con i sottotitoli, dato che il doppiaggio contribuisce decisivamente a demolire quella spontaneità che è caratteristica fondamentale di tutto il film.Nel complesso forse si poteva fare qualcosa di più: nonostante ciò, sommando tutti i fattori, si può assegnare la sufficienza a questa confezione Fandango.