A sette anni di distanza dal primo Radio Killer, ecco l'immancabile sequel, denominato Radio Killer - Fine della corsa. Protagonista assoluto del film di Louis Morneau, ancora il camionista psicopatico assetato di sangue, Rusty Nail, per il pubblico italiano Chiodo arrugginito, che in realtà durante il film non si vede mai chiaramente. Vittima delle sue torture quattro amici in viaggio verso Las Vegas, la cui auto si ferma nel deserto in mezzo al nulla. La loro sventura sarà di violare con troppa leggerezza l'abitazione del camionista, un fanatico del cb, che per questo li perseguiterà senza pietà. Un horror già visto, con giovani imprudenti che cercano brutte avventure, che non aggiunge nulla al filone, ma che non mancherà di esercitare un certo fascino per gli amanti del genere, visto che non manca qualche scena forte ricca di tensione.
La Fox propone in homevideo Radio Killer - Fine della corsa con un'edizione più che sufficiente dal punto di vista tecnico, e con extra interessanti ma di troppo breve durata.
Il video lascia un po' perplessi. A un inizio promettente, che non soffre la scena notturna e riesce a mantenere una sua compattezza, fanno da contraltare tutte le abbacinanti scene nel deserto, granulose ma soprattutto molto poco definite. Anche il croma, in questi frangenti, non è del tutto convincente. Il quadro inoltre si mantiene sempre piuttosto morbido e va registrato anche qualche artefatto sui fondali a tinta uniforme degli interni. Nulla da dire invece sulla pulizia, e anche nei momenti più critici non si scende mai sotto il livello di allarme per cui la sufficienza è certamente raggiunta.
Decisamente migliore la sezione audio. La traccia multicanale infatti è ben dettagliata e coinvolge tutti i diffusori. L'asse frontale è quello più impegnato, anche con frequenti effetti panning quando sfrecciano i camion, ma anche i diffusori posteriori danno un discreto appoggio ambientale alla scena. Nei momenti più ricchi di tensione, ma anche durante i minacciosi rombi del camion, il sub interviene con una certa efficacia.
Per quanto riguarda gli extra, troviamo innanzitutto un making of di circa 14 minuti con interviste e riprese sul set. Seguono sette minuti di interessanti spiegazioni sugli effetti usati per le scene gore, e una breve scena paragonata con lo storyboard. Visto che il film non è esattamente un blockbuster, lo sforzo è da apprezzare ma solo per una risicata sufficienza.