Il DVD di Mannaja

Un'edizione importante, oltre i risultati tecnici, che funge da altro piccolo mattone nella riscoperta di un cinema italiano di genere negli anni più redditizi per tale produzioni.

La lodevole Noshame abbandona per l'occasione il campo della commedia sexy e pesca dal cilindro uno dei tanti piccoli gioielli del western italiano nel periodo conclusivo, editando Mannaja, rara incursione di Maurizio Merli fuori dal genere poliziesco, sotto l'ottima direzione di Sergio Martino. Western violento, acre e tutto da riscoprire nel rispetto del formato cinematografico originale (la visione 2.35:1 è a tutti gli effetti il motivo più discriminante per lodare l'iniziativa, oltre alla scelta stessa del titolo logicamente); essenziale quanto lucido nella messa in scena, il film di Martino si inserisce all'interno della parentesi più feroce e nichilista del genere, affiancandosi ai titoli migliori di Sergio Corbucci e Lucio Fulci, oltre che naturalmente all'ottimo Se sei vivo spara di Giulio Questi.

Rispetto a quest'ultimo, Mannaja non si fregia di un edizione dello stesso livello, per quanto il lavoro fatto sul master originale sia tutt'altro che deprecabile. Un bit rate più consistente e soprattutto un reparto extra più sostanzioso (presente solo il trailer) avrebbero reso l'edizione una vera manna dal cielo per gli appassionati, ma i prezzi contenuti e la possibilità stessa di vedere in DVD il film fanno obiettivamente pendere la bilancia dalle parti del giudizio positivo. Detto questo, il video presenta qualche sgranatura e qualche perdita di luminosità, ma nel complesso non disturba mai. La sensazione comunque è che il master di partenza vessasse in condizioni piuttosto critiche. L'audio è un mono italiano chiaro ed equilibrato e non presenta mai particolari difetti.