Il cofanetto di Lady Snowblood - Neve di sangue

La Key Films presenta il misconosciuto classico che ha ispirato il tarantiano Kill Bill, con relativo sequel, in un apprezzabile cofanetto avaro di extra ma dal prezzo relativamente ridotto.

In un periodo in cui il ciclone-Tarantino ha (ri)portato a galla generi e filmografie finora "sepolti", era in un certo senso prevedibile la distribuzione del film che più di ogni altro ha ispirato quel gran calderone di omaggi e citazioni che risponde al nome di Kill Bill. Lady Snowblood, diretto nel 1973 dal regista Toshiya Fujita e ispirato all'omonimo manga, condivide molte caratteristiche con l'epigono tarantiniano, a partire dal tema iniziale (una donna che vive solo per la vendetta), per proseguire con la suddivisione in capitoli, l'alternanza di sequenze filmate e disegni (che il regista statunitense ha trasformato in sequenze animate), gli stilizzati "geyser di sangue", e il tema musicale principale (il pezzo The Flower of Hell) ripreso di peso dal film di Tarantino.

La pellicola di Fujita ha tuttavia una compattezza di regia, un rigore e un'asciuttezza di stile che lo pongono, a parere di chi scrive, decisamente al di sopra del pur ottimo omaggio tarantiniano. La violenza iperrealistica non sconfina mai nel grottesco, ma serve anzi a sottolineare ancor maggiormente il carattere disperato del personaggio principale, mentre l'eleganza visiva (sottolineata dall'ottima fotografia unita alle scenografie, quasi interamente ricostruite in interni) si somma alla precisione della ricostruzione storica. Una caratteristica, quest'ultima, che assumerà caratteri più esplicitamente politici nel sequel, uscito un anno dopo e intitolato Lady Snowblood 2: Love Song of Vengeance: un secondo episodio certamente meno originale ed efficace del prototipo, viziato da un certo didascalismo ma comunque da vedere nell'ottica di una comprensione più completa dei caratteri di certo cinema nipponico di quegli anni.

L'edizione della Key Films comprende i due film in un cartonato con un'amaray doppia, oltre a un libretto che offre cenni storici sul periodo in cui si svolgono i due film e un breve parallelo col già citato Kill Bill. In entrambi i casi il transfer anamorfico, che mantiene l'originale formato 2.35:1, si attesta su livelli più che discreti, sia per definizione che per livelli di luminosità e contrasto. Certo, non mancano il rumore video e i problemi di compressione, particolarmente evidenti sui frequenti sfondi neri (specie nel primo film), ma complessivamente non sono difetti che disturbano più di tanto. L'audio, presente nella sola traccia originale giapponese (con sottotitoli italiani facoltativi) è un semplice 2.0, sufficiente considerato il carattere (non certo da action "fracassone") delle due pellicole. Quasi nullo il comparto extra, se si eccettuano i due trailer e il già citato libricino: ma, considerata la "rarità" del prodotto e il prezzo relativamente ridotto, è in fondo una mancanza su cui si può passar sopra.