Il Blu-ray di Via da Las Vegas

Buona edizione per il bel Via da Las Vegas. I limiti tecnici dell'edizione sono dovuti alla natura low-budget del film. Appena sufficienti, invece, gli extra.

E' invecchiato davvero bene, Via da Las Vegas, tanto che al personale ricordo di un film duro e drammatico, ermetico nel suo rincorrere l'assenza di speranze si è sostiuto un sentimento totalmente diverso, più incentrato sull'estati dell'oblio. Mike Figgis evita brillantemente ogni trita scorciatoia narrativa sul maledettismo e il calvario nichilista dell'autodistruzione, raccontando il percorso mor(t)ale del suo personaggio, sposando lo sguardo disperso ma gioioso di vivere della sua "salvatrice", senza mai indagarne in profondità le sue ragioni. L'antipsicologismo e questa assenza esplicativa fanno la forza di un film capace di osare anche soluzioni stilistiche mai banali e in grado di rimanerti addosso come sempre più raramente il cinema riesce a fare. Rimane un mistero come Figgis, al di là del suo contributo ne I Soprano, abbia successivamente diretto solo progetti di dubbio interesse.

L'edizione Blu-ray uscita per Universal ci propone il film in maniera probabilmente ottimale, vista la sua natura low-budget e le riprese in super 16mm. Non ci si aspetti quindi un croma brillante o dei dettagli taglienti, quanto piuttosto un salto netto e inequivocabile rispetto alla versione DVD. La fotografia granulosa del film e le condizioni produttive di fatto non permettono una visione equiparabile allo standard medio di un moderno Blu-ray. Difficile però immaginare di trovare anche in futuro una versione tecnicamente migliore a meno che non si voglia intervenire con degli artefatti che snaturerebbero completamente il film. Qualcosa di più era invece lecito attendersi dal comparto extra che si dimostra appena sufficiente. I contributi, oltre al trailer e a una comoda opzione di settaggio video e audio per perfezionare la visione, sono un making of breve e abbastanza convenzionale, una serie di interviste e un dietro le quinte che si dimostra l'extra più interessante, riuscendo a trasmettere quel sapore di produzione un pò avventurosa, solitamente inedita nel cinema americano.