Presentato con un discreto apprezzamento della critica al Festival di Roma, La kryptonite nella borsa rappresenta l'eordio cinematografico di Ivan Cotroneo, già affermato sceneggiatore, che porta sul grande schermo il suo omonimo romanzo di qualche anno fa. Un film curioso e frizzante, che seppur non privo di ingenuità tipiche di un'opera prima, diverte per le trovate surreali e bizzarre, e colpisce per il senso del ritmo e la notevole cura scenografica dell'opera.
Nella Napoli nei primi anni Settanta il piccolo Peppino vive in una famiglia un po' scombinata, con il padre che pensa spesso all'amante e la mamma che quando lo scopre cade in depressione e si rinchiude in un mutismo incomprensibile. Nel frattempo lo strano cugino più grande di Peppino, Gennaro, che si credeva Superman, muore in un incidente. Così Peppino si ritroverà spesso in compagnia degli zii, molto vivaci nelle loro frenquentazioni di collettivi femminili o ambienti hippy. A venirgli in soccorso nel marasma della sua famiglia saranno i dialoghi immaginari con il defunto Gennaro, quasi che quest'ultimo fosse davvero un supereroe.
Di prestigio il cast, che accanto al piccolo Luigi Catani e a Vincenzo Nemolato che intepreta il cugino Superman, annovera attori del calibro di Luca Zingaretti, Libero di Rienzo, Cristiana Capotondi, Valeria Golino, Monica Nappo e Fabrizio Gifuni.
La kryptonite nella borsa è proposto in alta definizione con un buon blu-ray targato Lucky Red. Il video è soddisfacente, anche se non perfetto. Il quadro è caratterizzato da una grana quasi sempre naturale e piacevolmente cinematografica, a parte qualche tratto dove il rumore sembra più dovuto a qualche effetto da compressione. Molto efficaci le scene diurne all'aperto, che rivelano un dettaglio incisivo, con primi piani porosi e abiti percepibili nei particolari, nonchè un croma molto vivace, tipico della fotografia del film. Qualche problemino in più nelle scene più scure, dove a volte il quadro si fa più morbido e un po' pastoso, oltre che rumoroso, con un livello del nero non profondissimo. Si tratta comunque di piccoli difetti in un contesto nel complesso sicuramente positivo.Soddisfa anche il reparto audio, che oltre al dolby digital propone una traccia in DTS-HD di buona fattura. Se i dialoghi qualche volta non sono proprio cristallini è per via della presa diretta e della recitazione talvolta in dialetto, non certo per la trasposizione, che si rivela invece abbastanza precisa, con un adeguato supporto di tutti i diffusori in occasione della bella colonna sonora e dei tanti momenti musicali. Discreta l'ambienza, che coinvolge più l'asse anteriore che i rear, comunque presenti quando la scena lo richiede.
Davvero notevole il reparto extra per un film italiano che non si può certo reputare un blockbuster. Troviamo innanzitutto il commento audio di Ivan Cotroneo. La sezione poi si apre con un backstage di ben 36 minuti molto curato, con parecchie riprese sul set inframezzate da interventi dello stesso regista. Seguono tre brevi scene tagliate con commento opzionale del regista, alcune interviste al direttore della fotografia Luca Bigazzi, allo scenografo, al costumista, al montatore e ai produttori per un totale di 28 minuti circa, il provino del ragazzino Luigi Catani (5'), una galleria fotografica e il trailer. C'è poi un'apposita sezione musicale, con il videoclip These Boots are made for walking dei Planet Funk, il backstage dello stessa clip, alcune prove di ballo di Libero Di Rienzo e Cristiana Capotondi e un'altra breve scenetta tra i due.