Il Blu-ray di Cous cous

Il film di Kechiche che colpì in tanti a Venezia 2007, approda in alta definizione con un'edizione soddisfacente, corredata anche da un buon pacchetto di extra.

Aveva colpito un po' tutti al festival di Venezia 2007 Cous cous, ovvero la storia di Slimane, che dopo essere rimasto senza lavoro perchè licenziato dal cantiere navale, a 60 anni si inventa l'avventura di mettere su un ristorante su una barca. Un'avventura portata avanti con l'aiuto di figli, figliastra e nuova compagna, e puntando tutto sulla specialità del cous cous al pesce cucinata dalla ex moglie. Con Cous cous, anche se talvolta esagera nelle infinite scene di dialoghi serrati alla ricerca di un esasperato realismo verbale, Abdel Kechiche appassiona per questo progetto comune di mettere assieme i soldi necessari all'impresa di Slimane, anche se nella decisiva serata inaugurale tutto però sembra filare storto.

Adesso, a quattro anni di distanza dall'uscita, Cous cous approda in alta definizione con un'edizione Lucky Red di livello soddisfacente. Il video girato interamente in digitale approda in blu-ray con una resa ovviamente pulitissima e compatta, senza praticamente grana e un leggero rumore video solo nelle scene più scure. La resa è buona anche se non eccezionale: il dettaglio infatti non è tagliente, causa una fotografia piuttosto morbida, che soprattutto nelle scene in notturna e nelle riprese nervose con la camera a mano non esalta certo l'alta definizione. Ma anche se non molto dettagliato, il quadro risalta per la sua naturalezza. Luminosità e contrasto sono ben calibrati e il croma, seppur ricco di colori forti, appare sempre naturale e convincente.

Buono l'audio: oltre alla traccia originale, anche quella italiana è in DTS-HD 5.1, con una soddisfacente resa complessiva e un discreto utilizzo dell'asse posteriore, puntuale a sottolineare la scena quando serve. Gran parte del film è riservata ai dialoghi, peraltro sempre chiari e precisi, anche se in qualche scena convulsa sul piano delle discussioni, le voci dei doppiaggi si accavallano e rendono qualche frase poco comprensibile. Ma c'è anche qualche scena più vivace e soprattutto la musica e il ballo finale sono ben riprodotti con un adeguato utilizzo del sub.

Tra gli extra è tutta da gustare la scena completa della danza del ventre, che dura ben 43 minuti e rivela molti altri particolari delle riprese, come alcuni brani cantati e il totale coinvolgimento degli scatenati invitati. Troviamo poi un'intervista a Hafsia Herzi di circa un quarto d'ora, e un'altra serie di interviste ai musicisti che suonano nel film (altri 15 minuti circa).