Hogwarts Legacy, fin dal suo annuncio, è stato presentato come il videogame più compiuto e dettagliato ispirato al Wizarding World, ecosistema magico ideato da J.K. Rowling che pone le sue basi nella saga letteraria fantasy di Harry Potter. Per quanto il sito Pottermore, divenuto in seguito Wizarding World, si è fin dall'inizio proposto come un hub interattivo, con giochi, particolari letture, quiz ed enigmi, è sempre mancata un'opera legante che desse la possibilità ai lettori di sperimentare sulla pelle questo mosaico incantato in movimento che si è ampliato nel corso degli anni. Hogwarts Legacy rappresenta proprio questa opportunità, consentendo per prima cosa ai Potterhead di costruire la propria storia e far parte in prima linea di questo universo partendo dal castello britannico dalle scale ballerine. Anche se siamo di fronte ad una trama totalmente originale, personaggi inediti e ad un'ambientazione ottocentesca, i richiami alla saga letteraria e cinematografica di Harry Potter non mancano e, proprio perché stiamo parlando di un medium visivo, è inevitabile la connessione tra videogame e lungometraggi.
I personaggi
Tra gli elementi caratteristici della saga filmica di Warner Bros. ci sono i personaggi che, perfettamente trasposti dai libri di riferimento, sono rimasti nella memoria collettiva. Tra il crudele e viscido Professor Severus Piton interpretato dal compianto Alan Rickman, passando per il timido ed impacciato Neville Paciock di Matthew Lewis, al vanesio e altezzoso Draco Malfoy tratteggiato da Tom Felton, è difficile scegliere il proprio preferito. Per quanto inevitabilmente, all'interno di Hogwarts Legacy, non ci siano gli eroi e cattivi che hanno attraversato le pagine della Rowling e il grande schermo, i personaggi del videogame sono stati costruiti proprio in maniera tale da ricordare diversi aspetti dei primari e comprimari di Harry Potter, con un effetto déjà-vu continuo. Se prendiamo ad esempio il Professor Sharp, l'insegnante di pozioni, sono evidenti le sue similitudini con Malocchio Moody - zoppica ed è un ex auror - e Piton, infatti è severo ed ha i capelli lunghi (ma non unticci, a quanto pare). Una tecnica narrativa furba che ispira familiarità e che facilita l'immedesimazione dei giocatori.
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Le missioni
In modo piuttosto simile, anche le missioni che gli utenti sono chiamati ad affrontare in Hogwarts Legacy richiamano anche qui le pellicole fantasy che hanno colorato i cinema dal 2001 al 2011. Vengono in realtà ripresentate delle sequenze iconiche dei lungometraggi, in particolare i passaggi più famosi che i cinefili più esperti difficilmente hanno dimenticato. Quando il giocatore frequenta la sua prima lezione di volo con Chiyo Kogawa, è impossibile non pensare alla prima interazione tra Harry e una scopa in Harry Potter e la pietra filosofale; similmente, uno dei personaggi secondari del gioco, Garreth Weasley, ci invita a rubare a Mielandia degli ingredienti particolari per un suo esperimento, passando attraverso il celebre passaggio segreto della strega orba che vediamo in Harry Potter e il prigioniero di Azkaban. Tra suggestioni sottili (alla stregua di veri e propri easter egg) e altre più concrete e approfondite, in alcuni momenti del videogame l'emozione è palpabile e la nostalgia corre velocemente.
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Le fasi di volo
In Hogwarts Legacy, considerando l'ampio mondo di gioco esplorabile che prevede non solo l'intero castello con tutti i suoi dettagliati ambienti e i suoi misteriosi segreti, ma anche i dintorni (sicuramente meno ispirati), è stato necessario inserire delle opzioni di spostamento adeguate. Se i giocatori più pigri useranno per l'intera avventura la metropolvere, un vero e proprio teletrasporto tra vari punti nevralgici della mappa, gli strumenti effettivi di trasporto sono la scopa e l'ippogrifo. Chiaro che entrambi questi mezzi già di per sé portino alla memoria alcuni momenti chiave della saga cinematografica di Harry Potter, ma la connessione forte tra questi "velivoli" e le pellicole si realizza nell'atto pratico di mostrare agli utenti, nel momento del volo, paesaggi oramai intramontabili che abbiamo imparato a conoscere nei film. Lo stesso concetto di volare attraverso le guglie di Hogwarts o di sorvolare da lontano il prato che circonda la rocca è la diretta evoluzione delle inquadrature cinematografiche che ci hanno sempre svelato il castello in tutta la sua bellezza, senza però darci la possibilità di sorvolarlo in libertà.
Gli incantesimi
Veniamo ad un punto centrale dell'esperienza magica di Hogwarts Legacy ovvero la sezione, per così dire, action. Il team di Avalanche ha avuto parecchie difficoltà a costruire un sistema di combattimento che desse la possibilità ai giocatori di sperimentare a loro piacimento molti incantesimi, al tempo stesso consentendogli scegliere quelli più adatti alla situazione. Il taglio cinematografico della saga Warner Bros., in questo caso, è da intravedere non solo nella spettacolarità vera e propria degli incantesimi, alcuni modellati sulla base di quelli che abbiamo visto proprio all'interno dei film, ma anche nell'approccio stesso ai vari sortilegi che si è in grado di usare. Potenzialmente, infatti, anche senza ottenere risultati, si possono agevolmente lanciare le stregonerie anche all'interno del castello, molto liberamente, dando l'illusione di essere parte della storia di Harry Potter e dei lungometraggi stessi. In altre parole, tranne una finestra laterale a sinistra che ci aiuta nell'esecuzione, non c'è nessun vincolo che separa il giocatore dalle magie, uno stratagemma particolarmente dinamico dall'esito visivo ed estetico di chiara matrice cinematografica.
La stanza delle necessità
Nella saga letteraria e cinematografica di Harry Potter, in particolare in Harry Potter e l'ordine della Fenice, fa la sua comparsa la Stanza delle Necessità, una zona che appare quando qualcuno ne ha realmente bisogno, plasmandosi a piacimento. Harry inizialmente utilizza questo particolare ambiente per addestrare i suoi amici nella Difesa contro le Arti Oscure in un anno molto turbolento. Anche in Hogwarts Legacy è presente la Stanza delle Necessità e, a livello visivo, per quanto sia stata ricostruita da zero, prende chiara ispirazione da quanto abbiamo visto all'interno dei lungometraggi del maghetto occhialuto. L'aspetto più intelligente di questo luogo è che riesce a coniugare il lato gestionale dell'opera di Avalanche con le esigenze citazionistiche che ogni appassionato del Wizarding World ha e che ricerca continuamente all'interno del videogioco. Senza ricorrere a forzature, proprio un hub del genere dove è possibile, letteralmente, inserire mobili, pavimenti, quadri, decorazioni e molto altro è il perfetto epicentro nel quale convivono elementi di gioco e riferimenti cinematografici espliciti e non.