A volte è davvero difficile lasciarsi il ricordo di una splendida serie TV alle spalle: Sex and the City, Lost, Friends (e la lista potrebbe continuare all'infinito), hanno lasciato un ricordo bellissimo nella mente di milioni di fan in tutto il mondo, e spesso anche un vuoto da colmare, soprattutto per i grandi appassionati di appassionati della televisione seriale. Un peso gravoso per i telefilm ai quali è stato affidato l'arduo compito di sostituirli nel corso del tempo, e anche se quantità e qualità non sempre vanno di pari passo, negli ultimi anni il mondo delle serie TV ci ha regalato e continua regalarci ottimi show con cui "consolarci".
Per restare in tema di comedy sui twentysomething, una nuova serie, giunta alla seconda stagione negli States, è pronta a sbarcare anche in Italia, Happy Endings, che debutta il 26 Gennaio su Fox alle 21.00.
Creata da David Caspe, la serie, la cui prima stagione si articola in 13 episodi, ribalta sin dai primi minuti il significato del titolo, partendo dal naufragio del matrimonio di una delle coppie protagoniste, Alex e Dave. Coppia d'oro sin dai tempi del liceo, innamorati e felici nonostante il trascorrere degli anni, esempio per tutti, amici e parenti, a un passo dal "sì", i due fidanzati storici ci ripensano, o meglio la sposa abbandona letteralmente il futuro marito all'altare. Niente tradimenti o colpi di testa dietro la vicenda, però, solo l'umana incertezza di compiere il passo più importante della propria vita ad assalire la bella Alex e a farle cambiare direzione inaspettatamente.
A confortare Dave, dopo la brusca rottura, oltre a scappatelle da bar e serate trasgressive, i fedeli amici Brad e Max, felicemente sposato il primo, felicemente gay il secondo. A fare da contraltare dalla parte femminile, la moglie di Brad nonché sorella di Alex, Jane e l'eterna single Penny, donna in carriera alla disperata ricerca dell'uomo perfetto.
Nel classico e collaudato schema delle sitcom, Happy Endings si concentra quindi su un variegato gruppetto di amici che davanti a un drink, un caffè o un brunch, si confrontano, consolano e a volte rassicurano su gioie e dolori della vita quotidiana, problemi affettivi, lavorativi, familiari. Il tipico quadretto da che sempre diverte e intrattiene il pubblico dai "20 in su" con gag e battute spesso ciniche e sarcastiche.
Nel ruolo di Dave, neo scapolo in cerca di nuove avventure, l'aitante Zachary Knighton, già visto in Flashforward, e in quello di Alex la bravissima Elisha Cuthbert, che i fan di 24 ricorderanno per il ruolo di Kim, la figlia di Jack Bauer (Kiefer Sutherland).
A vestire i panni del divertentissimo Max, definito da molti come "il più etero tra i gay" in questa serie, il semi-sconosciuto Adam Pally, attore brillante e di gran talento, perfetto nel ruolo grazie alle sue ottime doti recitative e agli azzeccatissimi tempi comici. Convincente anche Casey Wilson, la svampita e impacciata Penny, da anni in attesa del Principe Azzurro e sempre pronta a combattere per conquistare l'uomo giusto con cui sistemarsi una volta per tutte. Damon Wayans Jr., figlio di Damon Wayans protagonista indimenticabile di Tutto In Famiglia (che appare come guest star in un episodio), presta il volto a Brad, marito fedele e premuroso di Jane (Eliza Coupe Scrubs, Community), quarantenne tutta d'un pezzo, morigerata e precisa, sempre attenta e minuziosa in tutto quello che fa.
Un cast fresco e frizzante, mai noioso seppur in alcuni casi ricordi troppo personaggi già noti del piccolo schermo: se Jane infatti richiama per certi versi la Monica di Friends, Penny, dal canto suo, potrebbe essere uscita da una qualsiasi serie che ha per protagoniste donne single in carriera in una grande metropoli, da Sex and the City a Lipstick Jungle e Cashmere Mafia. Nonostante la sensazione di "già visto", però, Happy Endings merita perché è una serie leggera e divertente, senza troppe pretese, gradevole e ricca di spunti interessanti. È politically correct, esilarante e genuina, seppur meno originale rispetto a comedy di successo come How I Met Your Mother - E alla fine arriva Mamma!, solo per citarne una. Ciò che manca è il vero approfondimento psicologico dei personaggi, ma tralasciando gli esigui episodi della prima stagione, con i ventidue della seconda (attualmente in onda negli USA) gli autori promettono scintille, quindi non resta che aspettare ed accontentarsi intanto del divertimento offerto dai primi tredici brevi capitoli.
Anche se il ritmo, veloce e scattante, si fa un po' altalenante a metà stagione, quando lo show perde un po' di verve raggomitolandosi su situazioni prevedibili, riesce a risalire visibilmente verso il finale, confermando Happy Endings come una comedy sì piuttosto semplice, ma spumeggiante e spiritosa al punto giusto, perfetta per staccare la spina tra un procedural e un drama.