Ad aprire ufficialmente la tredicesima edizione del Future Film Festival, manifestazione dedicata all'animazione e al cinema del futuro, è la favola in chiave gotica Cappuccetto Rosso Sangue (Red Riding Hood), diretta da Catherine Hardwicke (Thirteen - Tredici anni, Lords of Dogtown) e interpretata dall'eterea Amanda Seyfried (Mamma mia!, Letters to Juliet) accanto a Gary Oldman e Julie Christie. Ancora sotto gli effetti fantasy-romance di Twilight, la ex regista indipendente prende in prestito la più classica delle fiabe per trasformarla in un racconto di crescita ed evoluzione personale con tanto di minaccia mannara sullo sfondo. Al centro della narrazione, oltre agli elementi ben noti del racconto, riflessioni adulte sulla natura degli uomini e sulla menzogna dell'apparenza arricchite dalla presenza di leggende popolari sanguinarie di sicuro impatto cinematografico. A un Fuori concorso dalle tinte forti il Concorso risponde con nuance completamente diverse ma non meno intense e coinvolgenti. Così il Platinum Golden Priize dà il via alla competizione con Colorful e CJ7: the Cartoon, due pellicole capaci di riassumere gli stili che, dal Giappone alla Cina, contribuiscono a formare una parte considerevole del background dell'animazione orientale. Direttamente dal Sol Levante arriva l'opera seconda di Keiichi Hara, giovane autore di Un'estate con Coo ed oggi particolarmente apprezzato a livello nazionale proprio grazie a Colorful, un'inquietante favola fantastica incentrata sulla redenzione e l'espiazione dell'animo umano. Dopo un esordio promettente nato all'ombra dello stile narrativo dello Studio Ghibli, Hara prova a rintracciare una voce personale che lo trasformi da promessa in certezza.
Di contro, con atteggiamento più leggero e ludico Stephen Chow, attore brillante di Hong Kong, presenta al Future la rivisitazione cartoon del suo CJ7 - Creatura extraterrestre. Diretto da Toe Yuen, già famoso per le avventure del maialino MCDull, l'animazione ripercorre l'incontro tra un buffo alieno e la famiglia del piccolo Dicky, pronto ad adottare la misteriosa creatura nonostante sia un'infinita fonte di guai. Messo momentaneamente da parte il cinema guardato, il Future propone quello vissuto in prima persona. In questo modo, seguendo la via della sperimentazione e del progresso tecnico, il festival apre le porte al un'esperienza sensoriale senza precedenti. Il Movie Brain Interactive Editor, per l'intera durata del festival, offre al pubblico della manifestazione bolognese la possibilità d'interagire direttamente con un film senza utilizzare operazioni consapevoli come pulsanti, tastiera o imput vocali. In questo caso, una volta indossato un casco apposito, a gestire la creazione di storie interattive sono i segnali celebrali generati da una situazione emotiva particolare in grado di variare la struttura narrativa del filmato. A dimostrazione che almeno in questo caso non si sta parlando di fantascienza ma di scienza possibile e sviluppabile nei prossimi anni, il MOBIE mette a disposizione una dimostrazione aperta al pubblico grazie ad un cortometraggio animato basato sul romanzo Borderlines di Bruno Riccò e realizzato da Marco Marchesi. Un modo come un altro per dire che il futuro è sempre più a portata di mano.Future Film Festival: una prima giornata rosso sangue
La corsa al Platinum Golden Prize al via con Colorful e CJ7: The Cartoon, due pellicole capaci di riassumere gli stili che, dal Giappone alla Cina, contribuiscono a formare una parte considerevole del background dell'animazione orientale.