Ella Balinska non può credere ai suoi occhi: dalla sua "gamer cave", come la definisce, la stanza dove può dare sfogo alla videogiocatrice che c'è in lei, ci mostra la copertina del videogioco Forspoken, uscito il 24 gennaio, e dice con un sorriso gigantesco: "Continuo a guardare la copertina e non ci credo: è incredibile che ci sia io!"
Sviluppato da Luminous Productions e pubblicato da Square Enix, Forspoken racconta la storia di Frey Holland, ragazza di New York dal passato difficile che trova un bracciale. Quell'oggetto non è un pezzo di metallo qualsiasi: una volta indossato la porta nel mondo di Athia, dove la ragazza sviluppa poteri magici.
Ella Balinska (nel 2019 è diventata una delle nuove Charlie's Angels, nel film diretto da Elizabeth Banks con protagonista Kristen Stewart) ci ha messo tre anni a creare il personaggio. Per farlo ha dovuto recitare con la performance capture e rimanere ben allenata, visto che una delle specialità di Frey è il "parkour magico". L'attrice ci racconta com'è stato trasformarsi nell'eroina che sognava da piccola.
Forspoken: intervista a Ella Balinska
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Forspoken: diventare Frey Holland
Com'è muovere le cose con la mente?
Folle! Amo usare l'immaginazione mentre recito. È uno degli aspetti che amo di più di questo personaggio.
Dice un sacco di parolacce: pensi sia una caratteristica particolare? Si trova in un mondo fantasy ma è proprio una ragazza di New York.
Penso sia ciò che la rende davvero unica. Con il regista Tom Keegan e il team di Luminous Productions abbiamo cercato di rendere questo personaggio il più autentico possibile. La sua natura è quella di una persona coraggiosa e insolente. Nel suo caso credo che le parolacce siano un meccanismo di difesa. E la rendono più autentica.
Il rapporto tra lei e il suo braccialetto magico, Cuff, è quasi come quello di una vecchia coppia: com'è stato recitare col tuo braccio?
Sì, discutono in continuazione! Jonathan Cake dà la voce a Cuff e anche se non lo vediamo mai era sempre sul set con me. Doveva mettersi fuori dal mio campo visivo, ma è stato fantastico lavorare con lui. Si è creato un bel rapporto: siamo amici.
Ella Balinska: la performance capture e il parkour magico
Com'è stato recitare usando la tecnologia della performance caputure?
Per me cambia soltanto la routine: quando reciti sul set devi prima andare a fare capelli e trucco, riguardi la sceneggiatura, metti i costumi, che ti aiutano a entrare nel personaggio. Stai tutto il tempo nel tuoi trailer e poi vai sul set a recitare. Con la performance caputure passi quasi due ore a calibrare e settare la tecnologia: i sensori devono essere nel punto giusto. Quando è tutto pronto ti senti un po' spaesato. Il regista, Tom Keegan, si è assicurato che ci scaldassimo ogni giorno, che fossimo pronti a interpretare il personaggio. Una volta che cominci però ci sei dentro. Devi solo abituarti all'inizio ad avere sensori addosso! Poi è fantastico.
Una delle parti migliori del gioco è il parkour magico: com'è stato girare quelle scene d'azione?
Nelle fasi iniziali di sviluppo del gioco, Luminous ha impiegato molto tempo a studiare come il mio corpo si muove nello spazio. Abbiamo studiato tutti i tipi di corsa, i movimenti per andare in avanti: hanno registrato tutto ed è nel gioco. Hanno quindi preso i miei movimenti base e li hanno resi più esplosivi in questo "parkour magico". Gli effetti speciali che hanno usato sono incredibili. Tutto ciò che vedi sono io: una cosa fighissima!
Forspoken: un viaggio alla scoperta di se stessi
Scopriamo il passato di Frey ed è davvero duro. Per te era importante conoscerlo e capire che è una persona che vuole davvero lottare per la propria sopravvivenza?
Per me è un personaggio davvero speciale. Il cuore del gioco consiste nel trovare la tua battaglia. Un aspetto di questo sono le mosse di combattimento, la parte più spettacolare, ma l'altro è che lei trova in se stessa ciò per cui vuole battersi. Intraprendiamo con lei un viaggio alla scoperta di se stessi. Penso sia una caratteristica bellissima dei videogiochi moderni: non è soltanto un gioco, ma porta con sé un bellissimo messaggio di crescita. La me di otto anni avrebbe adorato giocare a questo videogioco! Per me è un pensiero bellissimo. Portare in vita questo personaggio è stato speciale.
Il gioco è anche una metafora di quanto sia importante trovare la propria voce. Ma non è facile. Come si fa?
Penso che tutti cerchino di capirlo! Nel gioco Frey incontra una ragazza, Olivia, a cui si affeziona molto. Prima non aveva mai avuto una ragione per vivere, ma quando si affeziona a lei capisce che è importante preoccuparsi per gli altri, ha una reazione istintiva. Quando troviamo qualcosa che ci sta a cuore e ci apriamo alla compassione, alla cura e alla gentilezza, possono succedere cose meravigliose.
I videogiochi e i personaggi femminili
Oggi si pensa ancora che il mondo dei videogiochi sia prettamente maschile. Invece ci sono tantissime ragazze e donne che amano giocare. Quanto è importante per te fare parte di un videogioco che è così accogliente per personaggi femminili e giocatrici?
In questo gioco ci sono moltissimi personaggi femminili bellissimi: il cast è fantastico. Quando ero piccola giocavo moltissimo ai videogiochi. Mi secca un po' che oggi i videogiochi siano così cool! Quando ci giocavo io non era proprio così. Sono orgogliosa di dire che ora sono seduta nella mia "caverna da videogiocatrice": sono su Zoom, ma qui è dove gioco! L'ho arredata io. Quando ami qualcosa puoi farlo in modo molto elegante e pieno di stile. Devi vivere la tua vita come ti piace, non per gli altri. Puoi supportare giochi indipendenti, a me piacciono molto, li trovo terapeutici, e anche giocare a franchise come Forspoken.
Guardi lo smalto in modo diverso adesso?
È buffo che tu lo dica! Sto per andarmi a fare le unghie. Mi sto facendo prendere la mano. Penso sia un modo unico di caratterizzare il personaggio. Mi piace vedere cose nuove nei videogiochi, amo i dettagli, e sono curiosa di vedere come questa caratteristica influenzerà gli altri giochi.
Forspoken: la colonna sonora di Bear McCreary
La musica è di Bear McCreary, che ha composto cose bellissime per i videogiochi. E non solo. Ascoltavi la sua musica quando recitavi?
No, perché stava ancora componendo la colonna sonora mentre giravamo. Ci sono voluti tre anni per sviluppare questo gioco, almeno da quando sono entrata a farne parte io. Credo che da quando sia stato concepito siano passati sette anni. Però ho ascoltato della musica per trovare il giusto mood del personaggio. Spero che la colonna sonora venga pubblicata, in modo che tutti possano ascoltarla. Incrociamo le dita!
I videogiochi e gli sceneggiatori
Oggi i videogiochi sono davvero popolari, anche in televisione: è cominciato da poco The Last of Us. Perché secondo te le storie e gli sceneggiatori migliori sono nei videogiochi?
Credo perché i videogiochi sono una forma di narrazione che permette di esplorare gli estremi di cosa siano capaci di fare gli esseri umani. Quando giochiamo possiamo spingerci più oltre, siamo più disposti ad accettare certe cose. Prendiamo per esempio Resident Evil, con l'esplosione del virus. Non è accaduto davvero, ma con l'immaginazione possiamo viverlo. Un gioco ti prende in modo diverso, ti fa davvero interagire: con film e serie li guardi ed è come se li assorbissi, invece i videogiochi li porti avanti fisicamente. E quando vivi qualcosa ti affezioni ed emozioni in modo diverso. Anche io ho visto The Last of Us e quando hai giocato prima al gioco è bellissimo vedere i parallelismi con l'originale: quando vedi una scena presa direttamente dal gioco, che hai già vissuto, la guardi in modo diverso. E sono contenta del passaggio al cinema e televisione: in questo modo moltissime persone possono scoprire storie bellissime che prima non conoscevano.