Tra pochi giorni - e precisamente tra il 18 e il 28 ottobre - salperà la tredicesima edizione della Festa Internazionale del Cinema di Roma, che è stata presentata questa mattina in un'affollatissima Sala Petrassi dell'Auditorium Parco della Musica dalla vice presidente della Fondazione Cinema per Roma e dal direttore artistico Antonio Monda. Un'edizione, nelle parole introduttive di Monda, dedicata in particolare al genere noir con l'ironia di Peter Sellers che campeggia sul manifesto, ma anche con tre anime: quella delle donne - con una forte presenza al femminile che, come sottolinea Delli Colli, parte da un'organizzazione in cui il rapporto donne-uomini è al 2:1 - quella della memoria - cinematografica e storica, con riferimenti all'anniversario della prima guerra mondiale e all'Olocausto - e quella del cinema documentaristico, con una massiccia presenza di non fiction in diverse sezioni del programma.
Il direttore artistico, al suo quarto anno in carica, presenta con orgoglio la sua creatura: "La Festa del Cinema - perché noi non siamo un festival, chi cerca un festival rimarrà sempre deluso - ha una sua identità ormai riconosciuta a livello internazionale, e dallo scorso anno abbiamo avuto anche il boom della partecipazione della critica estera, con testate come il Los Angeles Times e il New York Times. Per non parlare dei film che abbiamo lanciato: si dice che gli Oscar passino da Venezia, ma nell'edizione di due anni fa abbiamo presentato noi Moonlight di Barry Jenkins che è andato a vincere l'Academy Award. E per parlare di film importanti, nel mio anno d'esordio abbiamo lanciato Lo chiamavano Jeeg Robot e lo scorso anno Tonya, un altro film candidato agli Oscar."
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"E poi vorrei sottolineare" - continua Monda - "come artisti e cineasti, ma grandi personalità che in molti casi non hanno a che fare direttamente col cinema, vengano a Roma non per promuovere film o libri o altro, vengono per parlare con noi, con il nostro pubblico. Quest'anno avremo una partecipazione eccezionale con Martin Scorsese che riceverà il premio alla carriera dalle mani di Paolo Taviani (su sua richiesta, per omaggiare il cinema dei fratelli Taviani, pochi mesi dopo la scomparsa di Vittorio) e sarà protagonista di un incontro in cui ci presenterà i suoi nove film italiani preferiti. Dovevano essere cinque, poi sono diventati sei... e il nono me l'ha dato ieri sera!"
La Festa: continuità e innovazione
Anche quest'anno, quindi, gli incontri rappresentano il fiore all'occhiello della manifestazione capitolina: accanto a Scorsese, l'altro premio alla carriera va alla divinità perversa del cinema europeo Isabelle Huppert; ma ci saranno rendez vous con altre attrici formidabili come Cate Blanchett e Sigourney Weaver, personalità di rilievo come Michael Moore (che presenterà alla Festa il suo nuovo Fahrenheit 11/9, dedicato alla presidenza Trump) e lo scrittore Jonathan Safran Foer, e ancora incontri speciali del genere più vario, dall'idolo pop Fabio Rovazzi a Thierry Frémaux, delegato generale del Festival di Cannes che verrà a discutere della spinosa questione Netflix e di cosa significa gestire un festival cinematografico nel mondo di oggi. E poi, naturalmente, tanti eventi e manifestazioni satellitari che contribuiranno alla celebrazione ella condivisione per tutti i Sette Colli.
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Non mancheranno neppure le star destinate impreziosire il red carpet: per l'apertura con 7 sconosciuti a El Royale arriverà Dakota Johnson, mentre una vera e propria icona (che ha appena annunciato il suo addio al cinema), Robert Redford, presenterà l'ultimo film di cui è protagonista, The Old Man & the Gun.
Una selezione tutta da scoprire
La struttura della rassegna non cambia rispetto allo scorso anno, ma i numeri sono certamente notevoli: arrivano film da trentuno nazioni diverse, con ben trentaquattro anteprime mondiali e sette prime europee; oltre ai film già citati, vi segnaliamo il film di chiusura, Notti magiche di Paolo Virzì, il drammatico Beautiful Boy di Felix Van Groeningen, con Steve Carell e Timothée Chalamet, il nuovo film della saga di Millennium, Millennium - Quello che non uccide, con Claire Foy (che sarà alla Festa) nei panni di Lisbeth Salander, e ancora l'ultimo Halloween ("il più bello della serie" secondo Antonio Monda). Insomma, la varietà non fa difetto alla kermesse per la gioia di curiosi e appassionati.
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La "rivalità" con Venezia
Le domande dei colleghi a Monda sono improntate per lo più sulla rivalità con il festival cinematografico più antico del mondo, la Mostra del Cinema di Venezia: "colpa" anche del direttore artistico Alberto Barbera che a fine agosto aveva parlato in un'intervista della rassegna capitolina come di una "festa locale". "Chiedetelo a Martin Scorsese o a Cate Blanchett se è una cosa locale", scherza Monda, che fa i complimenti a Barbera per l'ultima bellissima edizione della mostra e confessa anche le cose che invidia all'altolocata kermesse lagunare: "Certamente la storia, e il bugdet. E poi, vi racconto un aneddoto. Ero al Lido alla prima dell film Lady Gaga, A Star Is Born, e a un certo punto si interrompe la proiezione. Passano i minuti e niente, a un certo punto un romano grida 'Ah lady Ga', cantace 'na canzone!'. Nulla, passan più di mezz'ora, alla fine ci vogliono trentasei minuti per riprendere, tutto con Lady Gaga e Bradley Cooper in sala... e nessuno ha fischiato. Ecco, invidio quel pubblico a Venezia. Io credo che finirei decapitato."
Per farvi un'idea più ampia sulla nuova edizione, trovate ulteriori dettagli nella nostra news sul programma della Festa del Cinama di Roma 2018.