Occhi chiari, sorriso timido, figura esile: Lauren Kate sembra un fiore delicato pronto a piegarsi al primo filo di vento, invece è una donna molto concentrata sulla sua passione più forte, la scrittura, scoperta fin da piccola e inseguita con testardaggine anche quando i suoi stessi genitori non la consideravano più di un semplice passatempo.
Nata nel 1981 a Dallas, in Texas, la giovane autrice americana grazie alla saga di Fallen, serie di quattro romanzi sulle avventure di Lucinda e Daniel, due angeli caduti che si amano da millenni ma sono stati maledetti da Lucifero in persona, è diventata uno dei casi letterari degli ultimi anni, vendendo milioni di copie in tutto il mondo, di cui mezzo milione soltanto in Italia, e assicurandosi una trasposizione cinematografica del primo capitolo della storia, Fallen appunto, pubblicato nel 2009, che se avrà successo diventerà anche una saga cinematografica.
Fallen, diretto da Scott Hicks, regista di Shine, film per cui Geoffrey Rush ha vinto il premio Oscar come miglior attore protagonista, uscirà, in America, questo autunno e vede come protagonisti i giovani Addison Timlin, che interpreta la protagonista Lucinda, detta Luce, una ragazza di 17 anni che non sa di essere in realtà un angelo caduto, e Daniel, che ha il volto di Jeremy Irvine, il suo innamorato per millenni, di cui però la ragazza non si ricorda.
Lauren Kate è ospite al Giffoni Film Festival per presentare in anteprima mondiale le prime immagini tratte del backstage del film. L'abbiamo incontrata e ci ha raccontato della sua lotta per poter diventare una scrittrice, del suo rapporto con la religione e gli angeli, di chi la ispira e ovviamente della sua creatura che sta per mutare forma ancora una volta e diventare un film, tra le novità del 2016 di M2 Pictures.
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La passione per la scrittura prima di tutto
Ha sempre pensato di diventare una scrittrice?
Da quando ricordo ho sempre scritto, ma non ho mai voluto essere una scrittrice, non sapevo nemmeno che fosse possibile. Sono cresciuta in una comunità che supporta molto poco l'arte, i miei genitori mi hanno sempre sostenuto ma non sapevano come affrontare la mia passione per la scrittura, pensavano che avrei smesso di scrivere una volta trovato un lavoro vero. Non ho mai pensato quindi che fosse una cosa che avrei potuto fare. Quando sono andata all'università non riuscivo a superare nessuno dei corsi e poi sono capitata in un corso di scrittura creativa: è stata la prima cosa in cui mi sono dimostrata brava, mi veniva naturale. Al corso ho incontrato per la prima volta un romanziere, era l'insegnante del corso, e il primo giorno ha portato a lezione un libro con il suo nome in copertina: per me è stata un'illuminazione. Ho capito che raccontare storie poteva diventare la mia vita. Da quel momento non ho voluto fare altro e ho cercato di fare di tutto per realizzare il mio obbiettivo: ho lavorato in una casa editrice per diversi anni prima di cominciare a scrivere le mie storie e ho studiato scrittura.
Da dove viene l'ispirazione per le sue storie?
Nel caso di Fallen l'idea mi è venuta studiando la Genesi: c'è una frase che dice "tutti gli angeli guardando giù dal Paradiso videro le donne mortali e le trovarono belle". All'epoca stavo lavorando con uno studioso delle divinità e mi spiegò che questo momento di pura attrazione è la ragione per cui gli angeli sono caduti dal Paradiso, perché in quel momento hanno anteposto qualcosa a Dio. Dio non l'ha presa molto bene e li ha cacciati: la cosa che mi ha colpito di più è il sacrificio, rinunciare a tutto, il tuo posto in paradiso, il tuo ruolo nell'universo per l'amore. Non esattamente amore, per l'attrazione, per una lussuria non consumata. Volevo scrivere una storia sulla ragazza che ha reso accettabile questo sacrificio.
Angeli, demoni e amore
Qual è il suo rapporto con la religione? Come concilia l'amore divino con quello carnale?
Pensando a questo momento della Genesi credo che siano due forme d'amore legate l'una all'altra: eros e agape vanno naturalmente a braccetto e allo stesso tempo sono in conflitto tra loro. Sono religiosa e credo negli angeli: ho cercato di portarli sulla Terra rendendoli più umani. Credo che la bellezza della storia di Luce e Daniel sia proprio l'unione di queste due forme d'amore.
Ha mai incontrato qualcuno che somigliasse a un angelo caduto?
"Una delle cose più belle dell'aver scritto questa storia è che mi ha permesso, negli ultimi sei anni, di incontrare moltissime persone che mi hanno raccontato della loro esperienza personale con gli angeli. Ogni racconto è incredibile e mi convince sempre di più che sia possibile incontrare davvero un angelo: io sto ancora aspettando di incontrare il mio angelo caduto.
Una domanda sciocca: la religione ci insegna che gli angeli non hanno sesso. La sua saga come giustifica questo aspetto?
Credo che questo aspetto sia proprio quello che mi ha colpito di più di quella frase della Genesi: in genere gli angeli sono figure elevate, separate dagli istinti carnali, ma in questa frase si fanno abbagliare dalla bellezza delle donne. Questa frase ha completamente cambiato la mia prospettiva: ho cominciato a chiedermi come sarebbe una relazione tra queste due forme diverse di esseri. I miei angeli dovevano cadere per poter provare davvero l'esperienza dell'amore, un amore carnale e tangibile. Certamente la Bibbia è chiara su questo punto, ma in un romanzo le regole possono cambiare in ogni momento.
Fallen: dal libro al film
Quanto c'è di suo nella sceneggiatura del film?
Al film hanno messo mano diversi sceneggiatori e ho lavorato con tutti loro in vari stadi per costruire la versione finale della sceneggiatura. La serie ha una mitologia complessa e credo che all'inizio del processo la maggiore difficoltà fosse il fatto che stavo ancora finendo di scrivere i libri e contemporaneamente gli sceneggiatori cercavano di capire la storia nella sua interezza non avendo tutti gli elementi a disposizione, quindi inizialmente è stata dura. Con lo sceneggiatore Michael Ross invece le cose sono cominciate ad andare al loro posto e abbiamo lavorato insieme a stretto contatto, abbiamo avuto migliaia di idee e tutto ha cominciato ad avere senso. Oggi sono contenta dell'adattamento, ma abbiamo dovuto lavorate tanto per arrivarci.
All'inizio del film ci sarà un prologo in cui viene spiegata la mitologia della serie: è stata lei a volerlo?
Sì ho scritto io il prologo, mi sembrava fondamentale per le persone che si approcciano per la prima volta alla storia. Sono sessanta secondi in cui gettiamo le fondamenta della storia. È importante perché chiediamo al pubblico di affrontare tante cose diverse, amore carnale, devozione religiosa ed elementi sovrannaturali convogliati nell'esperienza di una normale teenager dei giorni nostri. È una storia d'amore con implicazioni cosmiche: c'era bisogno di mettere subito in chiaro quale sarà il tono del film.
È contenta del casting? Gli attori assomigliano all'idea che lei si è fatta dei suoi personaggi?
Sono molto contenta, sono orgogliosa del cast che abbiamo, sono entrati immediatamente in sintonia con i personaggi. Mentre ho sempre visualizzato chiaramente le ambientazioni, non ho mai dato un volto preciso ai miei personaggi, c'è sempre stato un velo sui loro volti perché dovevano cambiare costantemente e crescere, per questo li ho lasciati sempre vaghi nella mia mente. Ero quindi molto nervosa di scoprire chi li avrebbe portati sullo schermo, soprattutto pensando ai lettori: ormai quando le persone leggeranno il libro penseranno alla faccia di Addison Timlin, ma non potrei essere più felice di vedere come questi personaggi abbiano preso vita.
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A volte storie simili alla sua, penso per esempio alla saga di Shadowhunters - Città di ossa, hanno successo sulla pagina ma non sullo schermo: cosa si aspetta dal film tratto dalla sua opera? Come pensa che lo accoglierà il pubblico?
Credo che le cose che le persone amano dei libri siano tutte nel film, quindi penso che sarà un adattamento di successo, perché per me è rimasto fedele alla vera essenza della storia.
L'uscita del film avvicinerà sicuramente molti ragazzi ai libri: è importante per lei il fatto che la sua saga porterà molti giovani a leggere?
Certo, è molto importante per me. È un bonus inaspettato dell'adattamento cinematografico: è bellissimo pensare che grazie al film molti ragazzi si avvicineranno alla lettura. Una delle cose più belle che mi capita quando presento i libri è che molti ragazzi mi dicono che prima di conoscere i miei romanzi non leggevano e poi hanno scoperto il loro amore per la lettura. È importante, quando sei molto giovane, trovare quel libro che sblocca il tuo interesse per la lettura e ti fa diventare un lettore per sempre. Da scrittori è la cosa più importante che possiamo fare.
A novembre uscirà un nuovo libro, Angels in the Dark, con delle storie legate alla saga: come mai ha sentito l'esigenza di aggiungere altre parole alla storia?
Erano storie già scritte, ma cambia la prospettiva di chi le racconta. Nella saga il primo momento in cui Lucinda vede Daniel è raccontato dal punto di vista di lei e si vede lui che si sottrae, in quel momento la sua reazione è funzionale alla storia, mette mistero nel loro rapporto, ma dal punto di vista di Daniel quello è un momento drammatico, in cui rivede la persona che ha amato per secoli e che non può amare apertamente per paura di perderla. Mi è sembrato naturale quindi raccontare questi momenti cruciali dal punto di vista di Daniel, spiegando tutta l'altra parte della storia. Ho scritto questi approfondimenti quando mi bloccavo con la storia principale, per delineare meglio i personaggi: l'ho detto al mio editore e in seguito questi approfondimenti sono diventati una serie di racconti.
Fonti d'ispirazione
Quando era molto giovane anche lei era un'avida lettrice?
Sì lo sono sempre stata: leggere è stato l'inizio della mia carriera di scrittrice. Da piccola adoravo Roald Dahl, probabilmente è la mia più grande fonte di ispirazione. Mia madre è un'insegnante e ho passato molti dei miei pomeriggi nella sua libreria, leggendo Matilda in un angolo mentre lei lavorava.
E oggi invece chi la ispira?
Ce ne sono moltissimi: ultimamente ho molto apprezzato Catherynne M. Valente, è una scrittrice fantasy, scrive sia per adulti che per bambini, il suo libro che preferisco è _The Girl Who Circumnavigated Fairyland in a Ship of Her Own Making".
Parlando di elementi fantasy: nella sua serie ci sono anche molti elementi gotici e quasi horror: ama questi generi?
L'horror mi terrorizza, ci sono un paio di scene terrificanti nella serie di Fallen che dovevo scrivere e l'ho fatto ovviamente in una sera piovosa, in cui mio marito era fuori città, ero tutta sola in casa e mi trovavo in una fattoria deserta nel bel mezzo del nulla: mi sono spaventata da sola nello scriverle! Mi spavento molto facilmente. Del gotico invece mi affascina la possibilità di intuire qualcosa di oscuro e pericoloso ma senza mai trovarcisi in mezzo direttamente. È questo che mi intriga di più della letteratura gotica: percepisci sempre un'atmosfera di pericolo e minaccia ma alla fine nessuno esce fuori dal buio a pugnalarti.
La sua famiglia è contenta del suo successo? I suoi figli come vivono il suo lavoro?
I miei figli hanno uno e due anni quindi per il momento non credo che abbiano idea di quello che faccio. Per il momento vogliono soltanto che io esca più spesso dal mio ufficio! Mia figlia ogni tanto viene nel mio studio e mi dice "devo scrivere" e comincia a pigiare i tasti del computer. Per me è elettrizzante vedere che anche se sono ancora così piccoli cominciano ad appassionarsi alle storie. Le storie sono uno degli aspetti che mi lega maggiormente a mia madre: leggiamo entrambe molto e, anche se non viviamo nello stesso posto, ogni volta che una di noi finisce un libro lo spedisce all'altra e ne parliamo. Spero un giorno di poter condividere questa passione anche con i miei figli. Mi commuovo quando alle mie presentazioni vengono madri e figlie insieme.
Letteratura e cinema
Qual è il suo rapporto col cinema? È gelosa del fatto che la sua creatura cambierà presto forma narrativa?
No, lo accetto tranquillamente. Amo il cinema e lo uso molto come fonte d'ispirazione. Wim Wenders e i surrealisti tedeschi sono i miei autori preferiti. Mentre scrivevo Fallen ho visto Faust e mi ha aiutato ad affrontare il tema di approcciarsi al Diavolo. Anche Hitchcock è uno dei miei punti di riferimento, ha influenzato molto il mio stile narrativo. Quando scrivo, i film e la musica mi aiutano molto a creare l'atmosfera delle mie storie.
Crede davvero che l'amore possa sconfiggere il tempo e durare per sempre?
Sì, credo che l'amore possa fare qualsiasi cosa.