La natura seriale di gran parte delle produzioni televisive fa sì che anche molti dei premi che a queste vengono consegnati di anno in anno abbiano una ricorsività e vivano dei veri e propri cicli che li rendono ripetitivi. Se una serie è generalmente apprezzata dalla critica, è normale anno dopo anno vederne i protagonisti ed i realizzatori nella lista dei candidati ai premi più prestigiosi e non fanno eccezione gli Emmy Awards.
L'edizione 2008 evita questa ripetitività grazie alla qualità indiscussa di una delle novità della stagione appena conclusa: Mad Men.
Sono ben sei, su sedici nomination, i premi accumulati dallo show della AMC che vanta anche il primato di essere la prima produzione di un canale via cavo a vincere il più prestigioso premio come miglior serie drammatica dell'anno, il giusto riconoscimento per un gruppo di lavoro che ha messo in piedi un progetto solido ed interessante in ogni suo aspetto, che ha affincato ad un lavoro autoriale di tutto rispetto anche una ricostruzione storica realistica, ricevendo quindi sia il premio come miglior sceneggiatura per il pilot Smoke Gets in Your Eyes, sia quelli più tecnici per la scenografia e la fotografia, per le acconciature e per i titoli di testa; un gruppo giustamente ricordato nel discorso di ringraziamento al ritiro del premio dal creatore della serie Matthew Weiner.
E c'è da dire che nella corsa al premio come miglior serie, Mad Men era affiancata da altri prodotti di tutto rispetto, da Boston Legal (che non ha concretizzato nessuna delle sette candidature ottenute) a Dexter, passando per serie più popolari come Lost e Dr House: Medical Division, fino ad arrivare all'altra rivelazione dell'anno, Damages, seconda serie di una rete via cavo candidata quest'anno, che però si è consolata con il riconoscimento a due dei suoi attori: Glenn Close, premiata come miglior attrice protagonista in una serie drammatica, e Zeljko Ivanek, vincitore come miglior attore non protagonista.
Un ruolo complesso quello della Close nella serie della FX, che le ha permesso di battere le vincitrici degli ultimi due anni, Sally Field e Kyra Sedgwick, e la cui importanza ha riconosciuto nel suo discorso di ringraziamento "Credo che stiamo fornendo le prove del fatto che personaggi femminili maturi, complessi e sensuali hanno un enorme potenziale di intrattenimento e sono in grado di sostenere un intero show.". Un ruolo, quello di Patty Hewes, che la vedremo impersonare nuovamente il prossimo gennaio per la seconda stagione di Damages.
E non si discosta da questa linea l'attore protagonista premiato per una serie drammatica, premio consegnato a Bryan Cranston, quasi senza parole quando è salito sul palco per ritirare il premio per il ruolo di Walter White in Breaking Bad, altra serie di nicchia, anch'essa in onda sulla AMC e creata da Vince Gilligan, produttore e sceneggiatore di X-Files e di recente di Hancock.
Nomi di tutto rispetto anche tra gli altri non protagonisti premiati, sia per le serie drammatiche che per le commedie, dal solito Jeremy Piven al suo terzo premio consecutivo per Entuorage su quattro nomination totali, a Jean Smart per Samantha chi? a Dianne Wiest per In Treatment, che proprio in questo periodo possiamo seguire in Italia su Cult.
Per quanto riguarda il miglior film per la TV, invece, è la HBO ad essersi aggiudicata la statuetta con il suo Recount, che si è aggiudicato anche i premi per la regia e per il montaggio, arricchendo il suo bottino totale che le ha permesso di essere, a conti fatti, la rete televisiva più premiata dell'edizione, precedendo di parecchie lunghezze network più seguiti come la ABC, la CBS e la NBC.
A salvare la NBC, però, è stato il settore commedie, che ha avuto come protagonista l'altra grande serie vincitrice della stagione: 30 Rock.
Ed è infatti nella scrittura, oltre che nei suoi interpreti, a risiedere la maggior qualità dello show NBC, un lavoro autoriale che valorizza anche gli attori coinvolti nel progetto, come ha riconosciuto lo stesso Baldwin, rinato nel ruolo del dirigente Jack Donaghy, che ha definito "il miglior lavoro della mia carriera".
Quello che resta alle serie più note al grande pubblico sono briciole, dai due premi tecnici per Battlestar Galactica (tra cui quello per gli effetti speciali) a quelli per i prodotti di animazione a I Griffin e South Park, fino a Kathryn Joosten come guest in Desperate Housewives, passando per i tre premi a Pushing Daisies per la musica dell'episodio Pigeon e per il montaggio e la regia dell'episodio Pie-lette, quest'ultima affidata a Barry Sonnenfeld.
A conclusione di questa panoramica, concedeteci una riflessione: se guardiamo il prospetto dei premi assegnati, spicca l'elevata qualità artistica di gran parte dei prodotti presenti, ma ben poche concessioni alle produzioni più amate dal pubblico, che di settimana in settimana vediamo nella lista di quelle più viste negli USA, e di riflesso anche nel nostro paese. Se negli anni scorsi potevamo trovano tra gli attori premiati personaggi noti al grande pubblico come Kiefer Sutherland per 24 o America Ferrera per Ugly Betty, Felicity Huffman per Desperate Housewives o la Patricia Arquette di Medium, fa effetto leggere il poco conosciuto Cranston o nomi altisonanti come Glenn Close e la Wiest, ma per serie di nicchia come Damages e In Treatment.
Vorrà forse dire che la maggiore vicinanza tra cinema e TV degli ultimi anni sta portando anche in questo mondo ad accrescere la distanza tra i gusti del pubblico e quelli della critica?