Dragon’s Dogma 2, la recensione del videogioco: un viaggio in un mondo da scoprire

La nostra recensione di Dragon's Dogma 2, il nuovo videogioco per PC, X Box e PS5 che ci immerge in un mondo fantasy complesso e affascinante e in una storia tutta da vivere.

Dragon’s Dogma 2, la recensione del videogioco: un viaggio in un mondo da scoprire

Lo diciamo subito in apertura, mentre digitiamo le prime battute della nostra recensione di Dragon's Dogma 2: con il nuovo gioco diretto da Hideaki Itsuno non è stato amore a prima vista. Ci siamo avvicinati con curiosità, abbiamo dedicato tempo a definire il nostro alter ego su schermo, abbiamo affrontato i primi passi della storia che ci veniva raccontata... ma la scintilla non scattava. Colpa forse delle aspettative sbagliate, dell'esserci arrivati con la grandezza di Baldur's Gate 3 ancora negli occhi e l'inevitabile confronto. Eppure, passo dopo passo (letteralmente, considerando quanto ci si trova a camminare in questo videogioco), abbiamo imparato a scoprire meccaniche di gioco, luoghi e personaggi, ad apprezzare un mondo che si definiva davanti ai nostri occhi tra una missione secondaria e l'altra. Per questo arriviamo a scriverne a un mese circa dall'uscita, perché ci siamo presi il nostro tempo per assaporare ogni passo e luogo in cui ci portava, capire il senso di alcune scelte e viverle.

Nei panni dell'Arisen, tra sequel e rifacimento

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La storia che ci racconta Dragon's Dogma 2 ricalca quanto visto in quel primo capitolo diventato un vero e proprio cult del settore, ampliandone le basi con ciò che all'epoca non era stato possibile realizzare, e vede il giocatore vestire i panni dell'Arisen, il prescelto della situazione: si tratta di una figura leggendaria, il classico eroe che si trova a salvare il mondo dalla minaccia di un pericoloso drago. L'avventura inizia con il personaggio vittima di difficoltà interiori ed esterne, con da una parte una perdita di memoria che costringe a scoprire man mano ciò che ci si trova ad affrontare, dall'altra intrighi di corte che vorrebbero tenerci lontani dal posto che ci spetta di diritto. Difficoltà da affrontare insieme a una terza, più astratta e intangibile: una figura spettrale che segue ogni nostro passo.

L'eroe... e le sue pedine

È personalizzabile in tutto l'aspetto del nostro eroe, così da permetterci di tratteggiarlo a nostra immagine e somiglianza o dagli le fattezze dei nostri personaggi preferiti, tanto che online girano protagonisti di Dragon's Dogma 2 realizzati ispirandosi a celebri star dell'intrattenimento, personaggi di altri videogiochi o bizzarri e surreali. È un primo passo che assicura empatia sin dall'inizio, perché si inizia l'avventura con un legame già sviluppato con il proprio alter ego su schermo. Non è però l'unico gancio tra noi e la storia, perché abbiamo da subito un compagno di viaggio evocato dalla Faglia, che ci accompagnerà per tutto il nostro cammino. È la prima pedina che si unisce a noi, ma non sarà l'unica: se questa prima resta e cresce con noi per tutto il gioco, altre due possiamo reclutarle poco dopo per ampliare il gruppo, con l'accortezza di cambiarle man mano che si aumenta di livello. Perché se il primo compagno di viaggio progredisce e cresce con noi, gli altri restano stabili e vanno sostituiti man mano che le loro abilità iniziano a risultare insufficienti ad affrontare le sfide che ci troviamo davanti.

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È una dinamica di gioco interessante, che spiazza in prima battuta i giocatori che tendono ad affezionarsi ai personaggi, come chi scrive, ma permette di sperimentare soluzioni e composizioni del gruppo differenti, rimodellare il primo approccio e assicurare varietà anche nel ripassare più volte nei medesimi luoghi, affrontando avversari simili ma con mezzi diversi a propria disposizione. Diverse sono infatti le possibili classi a propria disposizione, sia per il protagonista stesso, che per le pedine che si incontrano e si possono reclutare. E differenti sono anche le personalità delle stesse, che regolano almeno in parte il comportamento della loro intelligenza artificiale e il loro approccio ai combattimenti, rendendoli più o meno utili alle nostre missioni a seconda di quanto siano affini al nostro stile di gioco.

Entrare nel mondo di Dragon's Dogma 2

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Per questo parliamo di un apprezzamento che si è andato a definire e rifinire nel corso del cammino, mentre le missioni che si susseguivano e andavano a costruire una storia semplice, forse priva di particolari guizzi di scrittura, ma in cui alla fine ci siamo immersi con grande soddisfazione. Perché il senso primario di Dragon's Dogma 2 è proprio nella sua natura di avventura, di percorso da affrontare e vivere. Per questo i viaggi rapidi sono legati a oggetti non così comuni, perché il senso del gioco è anche nel vivere i lungi spostamenti da una parte all'altra, scoprire dettagli e posti che al passaggio precedente ci erano sfuggiti. E crescere nella consapevolezza di un mondo che abbiamo l'obiettivo di salvare. Il contraltare di ciò è in alcune mancanze di comunicazione da parte del gioco che possono risultare in situazioni frustranti (fate attenzione a non ripartire MAI dal checkpoint, o dalla locanda come indicato dopo le ultime patch, perché il gioco andrebbe a sovrascrivere l'ultimo salvataggio, anche se manuale, rischiando di farvi perdere porzioni di gioco portato a termine con fatica), ma lo scopo è di far sì che alcune dinamiche siano scoperte in modo naturale e con fatica.

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Pro e contro, quindi, che si vanno a bilanciare e che fanno pendere l'ago della bilancia da una parte o dall'altra a seconda delle proprie inclinazioni personali. Da questo punto di vista, il gioco Capcom distribuito da Plaion ci ha lasciato sensazioni non dissimili da quelle di un altro titolo uscito negli stessi giorni, quel Rise of the Ronin di cui vi abbiamo parlato nella nostra recensione: giochi molto diversi tra loro, che non sono esenti da difetti ma possono dare grande soddisfazioni a quei giocatori che vi ci sentono più vicini e affini.

Conclusioni

Dragon’s Dogma 2 è un gioco in cui siamo entrati un po’ a fatica, ma che ci ha conquistati missione dopo missione, man mano che prendevamo le misure con le sue dinamiche di gioco e il suo mondo in cui avventurarsi in compagnia delle perdine che ci accompagnavano. La storia è semplice e senza particolari guizzi creativi, ma è sufficientemente elaborata e ben costruita da catturarci nelle sue maglio e spingerci verso il passo successivo del nostro cammino. È un gioco le cui potenzialità emergono progressivamente, venendo a conoscenza delle dinamiche lo animano, e che assicura divertimento a chi si sente affine al suo modo di raccontare la storia.

Movieplayer.it
3.0/5

Perché ci piace

  • La personalizzazione del protagonista e la selezione delle pedine che lo accompagnano.
  • Il sistema di combattimento, che coinvolge e diverte.
  • Il mondo di gioco, da scoprire anche attraverso le missioni secondarie.
  • Meccaniche di gioco da scoprire passo dopo passo…

Cosa non va

  • … che può scoraggiare chi non vi entra in sintonia.
  • La scrittura non presenta particolari guizzi.
  • Qualche inciampo tecnico.