Death Stranding: così Hideo Kojima approda sulla spiaggia... del cinema

Hideo Kojima estende Death Stranding oltre il videogioco: un anime intitolato Mosquito e un film live-action firmato A24 si affacciano sul futuro. Tra promesse, insidie e ispirazioni, ecco cosa sappiamo finora e cosa ci si può davvero aspettare.

Un'immagine di Hideo Kojima

Un tempo ci fu un'esplosione... Uno scoppio che generò la vita così come la conosciamo. E poi arrivò un'altra esplosione. Sono parole ben note a chi è già approdato nella spiaggia di Death Stranding. Ma anche il più fedele fan di Hideo Kojima non sa cosa aspettarsi dall'esplosione cinematografica a cui lo stesso regista ci sta preparando.

Hideo Kojima Cinema Death Stranding
Una scena del gioco di Death Stranding

Kojima non vuole semplicemente trasporre una delle sue opere più note su schermo, ma riviverla in un'altra forma, con nuove domande, nuovi personaggi, nuovi orizzonti. La mente dietro ai videogiochi iconici sta tracciando una traiettoria ambiziosa: non più solo autore di giochi, ma architetto di un universo transmediale.

Con il più recente anime annunciato, Mosquito, fino ai piani del film targato A24, capiamo quanto questi progetti siano ponte, metafora e rischio. E quanto Kojima stia davvero spingendo i limiti del racconto digitale e cinematografico.

Death Stranding: Mosquito, un'anima d'inchiostro nel mondo dei giochi

Durante il livestream celebrativo "Beyond the Strand", Kojima Productions ha svelato un teaser per l'anime Death Stranding: Mosquito - al momento titolo provvisorio - con un'anteprima molto breve ma significativa.

Il trailer mostra una lotta tra due personaggi inediti, sotto quella che i giocatori hanno imparato a temere e conoscere con il nome di "cronopioggia". Uno dei due personaggi porta una maschera con una lunga appendice, simile per l'appunto alla lingua di una zanzara, elemento che spiegherebbe il titolo.

Il progetto è scritto da Aaron Guzikowski (conosciuto per Raised by Wolves) e diretto da Hiroshi Miyamoto, con Kojima come produttore. Lo studio impegnato nel progetto è ABC Animation Studio e l'animazione sarà "hand-drawn linework assemblata digitalmente", secondo quanto dichiarato.

La palette visiva mostrata è cupa, con toni scuri di fango, terra e ombre, decisi contrasti, e l'azione suggerisce un adattamento che non teme di rimanere fedele all'atmosfera disturbata del gioco, pur reinterpretandola con libertà. Il teaser fornisce anche alcuni indizi: ambientazioni familiari del Death Stranding originale, ma con un linguaggio visivo che punta alla fluidità dell'animazione e all'apertura simbolica: l'appendice "mosquito" anticipa un tema di consumazione, sottrazione, metamorfosi. Questa scelta riflette una strategia: l'anime non è trasposizione diretta del gioco, ma una "riflessione su quel mondo" che mantiene i moti interiori e l'orrore silente.

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Il film live-action: nuove strade nel mondo di Death Stranding

Il film live-action, annunciato da tempo, ha acquisito nuova consistenza nell'ultimo evento. Kojima Productions e A24 collaborano per un adattamento che non sarà una replica del gioco ma, ancora una volta, una storia originale ambientata nello stesso universo.

A dirigere è Michael Sarnoski, autore di Pig e A Quiet Place: Day One. Il film non seguirà la trama del videogioco a causa della natura estesa e complessa dell'opera: come Sarnoski ha affermato, trasformare le 70-80 ore di ambizione in "due notti di film" rischierebbe di appiattire l'esperienza.

Come afferma il regista: "con questo progetto vogliamo davvero catturare l'anima di Death Stranding... ma al tempo stesso raccontare una storia che non avete ancora visto in quel mondo".

Hideo Kojima Cinema Death Stranding Live Action
Il personaggio Fragile

Secondo le dichiarazioni, Kojima supervisionerà la produzione, ma non dirigerà. A24 avrebbe proposto a Kojima la regia, ma egli ha declinato per concentrarsi su altri progetti. La finestra di uscita attesa è 2027, sebbene non ci sia conferma definitiva. È stato ribadito che il film cercherà di essere accessibile anche a chi non ha mai giocato, pur offrendo elementi sostanziali al fan: "esplorare personaggi che non avete mai incontrato prima" e "trovare quell'equilibrio macro e micro" nel racconto.

Lo sguardo transmediale: Kojima oltre il medium

Kojima ha spesso espresso l'idea che Death Stranding non debba restare confinato al videogioco. L'annuncio del film e dell'anime è la concretizzazione di una visione transmediale: storie che si muovono tra interattività, cinema e animazione. Già in passato lo sviluppatore aveva parlato di "creare artisti digitali, non solo giochi" e di superare il confine tra "filmato" e "gameplay" (concetto già evidente nelle sue opere).

Con Mosquito, la sfida è trasferire l'emozione del gameplay (il senso di vuoto, di attesa, di attraversamento) in un medium dove spettatore e narratore coincidono. In un certo senso, Kojima chiede al pubblico di "camminare" all'interno dei suoi progetti, fare un percorso, emotivo e ideologico, e non solo un'esperienza. Il film live-action, d'altra parte, richiederà un compromesso strutturale: rinunciare alla scelta attiva in cambio di un'architettura cinematografica che evochi l'interattività tramite scelte visive, simboli e dislocazione narrativa.

Aspettative, rischi e potenzialità

La potenza di questa ambizione è enorme: se l'anime e il film riusciranno a rendere la densità tematica del gioco - la solitudine, la connessione, il dolore latente - allora Kojima potrà ubriacarci di questo mondo che respira oltre il controller. Parte del fascino sta nel fatto che non sappiamo se funzionerà: il rischio è che alcuni elementi diventino vuoto ornamentale, che il pathos si diluisca o che il fan si senta tradito.

Hideo Kojima Cinema Death Stranding Mosquito
Una scena del film anime "Mosquito"

Un'altra insidia è la coerenza con la lore consolidata: Death Stranding è ricco di simboli, teorie e contraddizioni amabili. Ogni nuova aggiunta, da un personaggio inedito, un evento soprannaturale o un dettaglio narrativo, sarà messa al vaglio e dovrà essere giustificata. Il tutto sarà ancora più criticato dal fatto che Kojima supervisionerà alcuni progetti, non dirigerà.

Se Mosquito e il film non manterranno il rigore "kojimiano" nel costruire connessioni logiche, rischieranno di frantumare quell'incanto sospeso che fa parte del mito. C'è anche il rischio di cannibalizzazione: un'anime troppo cinematografico e un film troppo "videogioco" potrebbero duplicare contenuti o lasciare il pubblico insoddisfatto su entrambi i fronti.

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Norman Reedus è Sam Porter in Death Stranding

D'altro canto, le potenzialità valgono il rischio. L'anime può espandere lati nascosti del mondo, esplorare territori simbolici, fondere estetica giapponese e visioni occidentali. Il film può portare Death Stranding al grande pubblico, farlo respirare nella sala buia e decostruire il giocatore come spettatore. La sinergia dei due progetti potrà viaggiare, dal controller allo schermo, facendo rivivere la storia come energia narrativa pura. Un po' come un corriere, che non ha ancora ultimato la sua consegna.