Il cuculo di cristallo, la recensione: una serie thriller dal ritmo altalenante

Un nuovo thriller spagnolo ad episodi è arrivato su Netflix, fedele ai precedenti tratti dai romanzi di Javier Castillo. Ma questa volta manca qualcosa. In streaming.

Un'immagine de Il cuculo di cristallo

Dopo Harlan Coben, si sta allargando l'accordo da parte di Netflix anche con Javier Castillo, acclamato scrittore spagnolo di thriller e gialli. Aumenta quindi lo spazio delle produzioni a lui dedicate: dopo il successo de La ragazza di neve che ha portato ad una seconda stagione tratta dal sequel letterario Il gioco dell'anima, tocca ad un titolo tutto nuovo: Il cuculo di cristallo.

Il Cuculo Di Cristallo Scena Serie Tv Netflix
Una foto della miniserie spagnola Netflix

Un racconto che parte da una curiosità che forse non tutti conoscono: il cuculo è un uccello parassita, che va ad occupare i nidi degli altri, dove uccide i piccoli per venire cresciuto dalla madre "adottiva" come fosse suo. È su queste atmosfere torbide e familiari che si muove la miniserie, riuscita a metà.

Il cuculo di cristallo: tutto parte da un trapianto

Clara Merlo (Catalina Sopelana) è una specializzanda al primo anno di medicina generale. Durante un'operazione ha un infarto per un problema al miocardio: viene operata d'urgenza con un trapianto di cuore, e messa in coma farmacologico per sei mesi. Si risveglia grata per la seconda possibilità ma incuriosita su chi l'abbia salvata. Decisa a scoprire la sua identità, si reca in una piccola città dell'entroterra spagnolo dove vive la famiglia del presunto donatore. Il suo arrivo farà riemergere segreti sopiti da ben vent'anni, come alcuni casi di persone scomparse rimasti irrisolti, e cicatrici mai rimarginate per davvero. Spetterà proprio a lei far luce sulla tragica verità a lungo nascosta.

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Questione di cuore nella serie Netflix

Il trapianto di cuore è un tema già affrontato in altre occasioni tra cinema e tv, e il genere giallo ne acuisce l'importanza. Spesso si dice che fra donatore e donato si crea un legame speciale, quasi ultraterreno dato che c'è stata una morte di mezzo. Clara infatti sembra percepire alcuni istinti e pensieri del povero Carlos, che la guideranno in questo caso molto più grande di lei; e soprattutto molto più familiare, confermando l'interesse di Castillo per i legami di sangue e le loro evoluzioni e sviluppi nel corso degli anni.

Il Cuculo Di Cristallo Altra Scena Serie Tv Netflix
Una sequenza dal passato

Ci sono due linee narrative parallele nella storia: i primi anni 2000 con le indagini dell'ex capo della polizia Miguel (Alex Garcia) e gli anni 2020, durante la festa del paese che si svolge proprio nel weekend in cui arriva Clara (guarda caso) e che dovrebbe scacciar via gli spiriti maligni. Come da tradizione per gli adattamenti delle opere di Castillo, non c'è nessuna storia vera dietro le persone scomparse e dietro il folklore del paesino; anzi un disclaimer a fine episodio ringrazia tutta la comunità locale per aver accolto la produzione a braccia aperte.

Un'ambientazione e una messa in scena forse troppo rarefatte

Un altro elemento caratteristico ritorna dai precedenti adattamenti: mentre lo scrittore ambienta la sua storia negli Stati Uniti, in una cittadina sperduta del Missouri, la miniserie sposta tutto nella patria dell'autore, la Spagna. Un ritorno alle origini che rende il racconto altalenante: l'ambientazione europea acuisce la tensione claustrofobica del racconto ma allo stesso tempo rende meno fluida la successione degli eventi.

La metafora iniziale de Il cuculo di cristallo parla di eredità familiare, di legami che vanno oltre quelli di sangue e non possono essere sempre spiegati a parole. Ma parla anche di comunità ed isolamento, come se quei boschi che richiamano Twin Peaks chiudessero un'intera popolazione fuori dal mondo. Tutta quest'estetica torbida, nella fotografia rarefatta, nella regia intima che insiste su primi piani e dettagli, nella luce sempre soffusa, produce un effetto straniante.

Rispetto alla narrazione appassionata de La ragazza di neve, la sceneggiatura di Jesús Mesas Silva e Javier Andrés Roig e la regia di Laura Alvea e Juan Miguel del Castill non riesco a trovare un equilibrio tre le parti; tanto da inserire qualche svolta narrativa abbastanza prevedibile oppure troppo improbabile. Anche il cast non sembra convinto fino in fondo di ciò che sta portando in scena nelle proprie performance, con una protagonista che rischia di oscurare tutti gli altri.

Conclusioni

Il cuculo di cristallo è un’operazione riuscita a metà. Prende il buono dello stile oramai comprovato di Javier Castillo, ma questa volta con una storia tutta nuova che nulla ha a che fare con la giornalista investigativa Miren Rojo. Torniamo però sempre nell’entroterra spagnolo, torniamo ai legami familiari e sentimentali, a quelli di sangue e a quelli che si creano inspiegabilmente attraverso il trapianto di cuore, l’organo che fa battere il corpo. Buono il cast che però non convince fino in fondo, lo stesso vale per la location claustrofobica ma forse un po’ troppo rarefatta.

Movieplayer.it
2.5/5
Voto medio
N/D

Perché ci piace

  • La metafora del cuculo parassita e il tema del trapianto.
  • L’ambientazione che torna alle origini spagnole dello scrittore…

Cosa non va

  • …ma il risultato è altalenante, poco fluido, a tratti confuso.
  • Alcuni sviluppi prevedibili ed altri improbabili.
  • Il cast in parte ma poco convinto.