Uno degli elementi che definiscono e delineano una cultura è sicuramente il folklore: quell'insieme di miti e leggende tramandati nel tempo che spesso inquietano i grandi e turbano il sonno dei bambini, racconti popolari talmente sentiti e vividi che non riescono a non creare fascinazione in chi li ascolta. In questa recensione di Chupa parleremo anche di questo perché, come suggerisce il titolo, con questo film disponibile su Netflix dal 7 aprile abbiamo a che fare con una delle figure più famose della tradizione messicana e sudamericana: il chupacabra, un'animale misterioso che si nutrirebbe del sangue delle capre al pascolo. Precisiamo subito una cosa però: nella pellicola di Jonás Cuarón, il figlio del celebre regista Alfonso Cuarón, non c'è molto di inquietante e spaventoso. Chupa è un prodotto per famiglie e come tale sceglie un'approccio più tenero alla figura mitologica, inserendola in una storia che parla dell'importanza delle origini e della famiglia, fondamenta solide sulle quali costruire il proprio essere, luogo problematico e allo stesso tempo riparo sicuro nel quale affrontare i primi dolori della vita.
Un trama tra wrestling e creature mitologiche
Alex è un ragazzino degli anni novanta che fatica ad integrarsi a scuola, vive a Kansas City ma è di origine messicana. Il Messico è un paese però per lui estraneo, nonostante i tentativi di sua madre non vuole approfondire la cultura delle sue origini preferendo vivere come tutti gli altri suoi coetanei americani. Durante un periodo di vacanza dovrà comunque andare nel paese della sua famiglia per conoscere il nonno paterno, una ex stella della lucha libre che ora gestisce una fattoria. In questo luogo situato nel mezzo del deserto messicano farà anche la conoscenza dei suoi due cugini, Memo e Luna, e di una creatura a dir poco straordinaria: un cucciolo di chupacabra rintanato nel fienile. Il piccolo e raro animale è però braccato da un gruppo di ricerca americano che intende catturarlo per trarne dei profitti; inizierà qui un'avventura tanto tenera quanto formativa che porterà Alex a scoprire molte delle tradizioni messicane insieme all'importanza di sapere di più sulle sue radici.
L'importanza delle proprie radici
Questo film per ragazzi racchiude in sé diverse tematiche interessanti: dall'importanza dei legami familiari al ruolo che il background di ognuno svolge nella difficile fase della crescita. Alex è reduce da un grande lutto e anche per questo si chiude in se stesso, lascia il resto del mondo fuori per evitare di dover fare i conti con qualcosa di ancora troppo grande da sopportare. L'incontro con suo nonno e la sua famiglia lo aiuteranno a capire quanto questa sia un luogo per lui tanto pericoloso quanto necessario per guarire le ferite dell'anima. Se è vero che il dolore non può essere condiviso è ugualmente vero che può essere compreso da chi, come te, lo ha subìto, ti sta accanto e ti vuole bene; riconoscere questo rappresenta un gradino importante da salire per affrontare la crescita. Se poi a comprenderti è anche un piccolo e bizzarro essere preso direttamente dal folklore del luogo, questa esperienza acquisisce tutte le caratteristiche per diventare qualcosa di difficilmente dimenticabile.
E.T. - L'extraterrestre: Perché ancora oggi è il miglior amico immaginario che si possa avere
Chupa come E.T.?
Ovviamente se parliamo di un ragazzino che incontra un essere misterioso con il quale istaura un rapporto di straordinaria amicizia non possiamo fare altro che pensare ad un altro notissimo film della nostra infanzia: E.T. L'Extraterrestre. Inutile negare quanto nell'intreccio la trama sia estremamente simile a quella dell'indimenticabile film di Steven Spielberg: i richiami sono continui e costanti e il tutto sembra quasi un tentativo di riscrittura del capolavoro del cinema in salsa messicana. Chupa, però, pur con il suo budget non stratosferico, riesce comunque ad essere un buon prodotto di intrattenimento con elementi di originalità importanti.
Ovviamente non raggiunge nemmeno lontanamente la cura formale e l'intensità della pellicola degli anni ottanta, ma risulta pienamente in grado di colpire, commuovere e intenerire uno spettatore che vuole essere intrattenuto per circa un'ora e mezza, senza troppe pretese. Proprio per questo gli si presenta una CGI non sempre performante e una storia estremamente semplice che è comunque adatta e funzionale al suo pubblico: bambini e preadolescenti che vivono e condividono gli stessi sentimenti del protagonista cercando di trovare un proprio posto nel mondo.
Conclusioni
Per riassumere la nostra recensione di Chupa possiamo affermare che il film di Jonás Cuarón è un buon prodotto di intrattenimento per ragazzi. Con la sua storia che parla di accettazione del dolore, famiglia e origini è in grado di comunicare ai più giovani in modo semplice e diretto. Qualche problema con la CGI non sempre all'altezza, elemento che comunque non rovina la visione.
Perché ci piace
- La storia commovente dalle tematiche importanti.
- Il character design del chupacabra, tenero e affascinante.
Cosa non va
- La CGI non proprio perfetta.
- L’estrema somiglianza degli intrecci al film di Steven Spielberg.