Ad accendere di colori il grigiore di questa quarta giornata di Festival, ci pensa il francese Michel Ocelot con il suo Tales of the Night, una serie di fiabe che prendono vita dalle idee di tre personaggi, mai stanchi di creare e raccontare nuove storie con la magia del cinema. A voler trovare un difetto al film di Ocelot, che fa parte della sezione competitiva e debutta in una giornata dedicata al 3D, è la struttura ad episodi, che tende ad essere un po' stancante, ma per il resto il talento dell'autore si conferma ancora una volta negli splendidi scenari che si alternano sullo schermo, che si tratti di una cupa foresta nella quale vaga un licantropo, oppure del colorato Regno dei Morti in cui un burbero Re mette alla prova un avventuroso forestiero. Lo stile di Ocelot non smette di sorprendere per il suo essere essenziale e al tempo stesso ricco e curato sia nelle caratterizzazioni dei personaggi che delle scene, ma soprattutto in perfetto equilibrio tra modernità e tradizione. L'incantesimo dell'autore francese, che si definisce "un mago capace di creare dal nulla storie e personaggi" forse non ha lasciato il segno su tutti: qualcuno ha preferito lasciare la sala, mentre chi è rimasto fino alla fine gli ha tributato un applauso convinto.
La giornata è proseguita nel segno del 3D con due documentari, Pina, diretto da Wim Wenders e Cave of the Forgotten Dreams di Werner Herzog. Un lungo applauso ha accolto i titoli di coda del film di Wenders, dedicato alla coreografa Pina Bausch, recentemente scomparsa. Il documentario, che nella proiezione sul grande schermo trova la sua dimensione ideale, è un susseguirsi di coreografie eseguite dalla compagnia del Tanztheater Wuppertal e di testimonianze degli artisti che hanno avuto modo di affiancare la Bausch nel corso della sua carriera. Ai volti muti dei testimoni, si sovrappongono le loro voci che raccontano le esperienze vissute con la coreografa, tracciando un ritratto di lei che si completa con le coreografie splendidamente fotografate, e ambientate sia sul palcoscenico che negli scenari urbani più impensabili. Il 3D in questo caso aggiunge valorizza le scene avvicinando ancora di più lo spettatore al lavoro della Bausch, sensuali sincronie di corpi dalle quali prendono vita storie ed emozioni.Più strettamente legato al genere del documentario il lavoro di Herzog, una produzione History Channel dedicata alle prime testimonianze di espressione artistica dell'umanità che sono raffigurate sulle pareti della grotta di Chauvet-Pont-d'Arc, situata nel sud della Francia. Al regista è stata concessa la rara opportunità di effettuare le riprese sul luogo, e probabilmente le numerose precauzioni prese per non danneggiare i graffiti hanno influito sulla resa tecnica della pellicola che, almeno per quanto riguarda le riprese sotterranee, sarebbe stato meglio non adattare in 3D. Per la sezione Berlinale Special inoltre, oggi saranno presentati anche Sacrifice di Chen Chaige, e l'irlandese The Guard. Al calar del sole invece, toccherà al vampiro di Shunji Iwai uscire fuori per cercare nuove vittime alla Berlinale. Presentato nella sezione Panorama, Vampire è una co-produzione tra USA e Giappone interpretata da un cast a stelle e strisce che vede tra gli altri Kristin Kreuk, Kevin Zegers, Rachael Leigh Cook e Amanda Plummer.
Per quanto riguarda le personalità arrivate a Berlino, oggi naturalmente è toccato a Wenders presentare il suo ultimo lavoro, così come ai protagonisti di The Guard. La scorsa notte invece, a margine della 61esima edizione della Berlinale, è arrivata anche Madonna a presentare una copia promozionale del suo secondo lavoro da regista, W.E. La popstar è arrivata a Berlino a bordo di un aereo privato partito da Londra, e non ha presentato il suo film al Festival, ma ad un ristretto numero di possibili acquirenti invitati alla Soho House. Al termine della proiezione, che non era riservata alla stampa ma solo ai distributori europei, la popstar ha tenuto un breve discorso e poi è andata via.